Mare di Danza 2012
L’omaggio a due grandi artisti del “nostro” contemporaneo, Pina Bausch e Tadeusz Kantor, prenderà forma a Cagliari con workshop, laboratori e spettacoli curati dall’associazione Carovana SMI in collaborazione con il Teatro Stabile di Sardegna.
Comunicato stampa
L’omaggio a due grandi artisti del “nostro” contemporaneo, Pina Bausch e Tadeusz Kantor, prenderà forma dal 3 al 5 gennaio 2013 a Cagliari con workshop, laboratori e spettacoli curati dall’associazione Carovana SMI in collaborazione con il Teatro Stabile di Sardegna. Per testimoniare l’arte unica dei due geni del nostro secolo, ci saranno due ospiti d’eccezione: Bogdan Renczynski, attore di Kantor e Marigia Maggipinto, danzatrice ed artista di Pina Bausch che cureranno i 3 giorni del seminario. Si parte il 18 dicembre con la proiezione in anteprima, con i sottotitoli in italiano, de “La classe Morta” di Andzrej Wajda, tratto dall’omonimo spettacolo di Tadeusz Kantor.
Il 3 gennaio invece inizieranno i seminari curati da Bogdan Renczynski e Marigia Maggipinto. Sempre il 3 alle 20 al teatro Minimax di Cagliari Mark Sieczkarek, ex danzatore di Pina Bausch e affermato coreografo della scena di danza contemporanea internazionale, proporrà al pubblico il suo “Solo”. Il 4 gennaio invece, alle 19 Anna Krolica, giovane ricercatrice e critica di danza polacca, autrice di uno studio comparativo tra l'opera di Kantor e Pina Bausch, parlerà in una conferenza aperta al pubblico delle connessioni non sempre scontate tra l’arte di Kantor e quella della Bausch.
Renczynski e Maggipinto, Krolica e Sieczkarek, sono le voci dirette di una memoria storica che non può restare inascoltata. La morte dei due eccezionali maestri non ha infatti fermato la forza della loro eredità. Un omaggio dunque, ma non solo. L’obiettivo del progetto è soprattutto quello di divulgare con forza l’energia del loro pensiero attraverso le opere. La scelta della città di Cagliari non è casuale: il capoluogo è stato segnato dal passaggio delle opere di Tadeusz Kantor e Pina Baush, ospiti a cavallo degli anni ’70 e ’90 di alcuni festival e rassegne. Tracce indelebili che hanno marcato le avanguardie artistiche isolane di quel periodo. Proporre oggi un progetto dedicato a Tadeusz Kantor e Pina Baush può essere veicolo d’incontro significativo tra le più importanti esperienze artistiche del XX secolo e favorirebbe anche la trasmissione di una esperienza artistica che, per quello che riguarda il campo della danza e del teatro d’avanguardia, è ancora senza soluzione di continuità. Il progetto, nato nel 2012, non vuole però essere soltanto un ritorno al passato, impossibile. L’arte di Bausch e di Kantor non appartiene ancora ad un’altra epoca, anzi: le loro personalissime rivoluzioni artistiche diventano sorgente di riflessioni sull’arte contemporanea, segnando la strada da percorrere per contribuire a rinforzare scambi tra gli artisti.
L’ufficio stampa
Francesca Ortalli 3489039412
Tadeusz Kantor
Artista polacco, tra i più completi, morto nel 1990, Tadeusz Kantor fu senza ombra di dubbio il maestro delle avanguardie. Attraverso i più importanti Palcoscenici del Teatro Contemporaneo d’Europa, il Festival di Nancy, Il Centro Georges Pompidou, le scene d'Avignone, gli spettacoli di questo precursore dell’happening, lasceranno la loro impronta indelebile nella nostra memoria. Spettacoli come La Classe morta, Wielopole, Io non ritornerò più, Che muoiano gli artisti, sono pietre miliari della storia dell’arte europea.
Rendere omaggio alla sua opera ha anche un valore simbolico rispetto al grande tema del viaggio. La figura di Ulisse segna l’inizio e la fine della creazione teatrale di Kantor. Ulisse è infatti il simbolo stesso del teatro fondato da Kantor: Cricot 2, dove gli spettacoli sono concepiti come un ritorno al passato, un viaggio per sprofondare nell’abisso della memoria. Durante tutto il lungo periodo della sua attività creatrice, Kantor infatti identifica il teatro con il viaggio e l’artista con l’eterno errante Ulisse. Scrive:« La situazione dell’artista sembra quella di chi, in cammino verso uno scopo molto preciso, si accorge improvvisamente che l’azione di avanzare è diventata essenziale alla sua missione e alla sua ragione d’essere … continuare ad avanzare … »
Pina Bausch
E' invece morta nel 2009, all'età di 69 anni, la coreografa tedesca Pina Bausch, geniale regista della danza, considerata la 'madre' del teatrodanza europeo. L'artista era amatissima anche in Italia: tra i tanti incarichi, dal 2006 aveva anche quello di direttore onorario dell'Accademia Nazionale di Danza, che ha sede a Roma. Il posto che le spetta è tra i più grandi, basti solo pensare che aveva inventato il teatro-danza in Europa, le sue coreografie hanno raccontato storie per mezzo secolo influenzando anche artisti geniali come Alain Platel.
Negli anni 50 dalla Germania dove era nata partì per gli Stati Uniti, dove continuò a studiare. Nel 1969 era tornata in patria già da 6 anni e iniziò a creare le coreografie per la scuola dove cominciarono i suoi studi. Dal ‘73 venne chiamata a Wuppertal, qui nascono spettacoli memorabili come Café Muller, Kontakthof, Arien, La leggenda delle castità, Walzer e Nelken . Sarebbe andata in scena al Festival di Spoleto con il suo ultimo lavoro, Bamboo Blues, invece lo guardò dall’alto, con un sorriso e con un po’ di tensione per il debutto. "Non c'è un solo coreografo che non sia stato influenzato da Pina in questi ultimi trent'anni", ha detto l'eccentrico coreografo belga Alain Platel, che non è certo il solo a ribadire la genialità dell'artista tedesca. Tra i tanti riconoscimenti tributati, tra i più recenti il Leone d'Oro alla Carriera, consegnatole nel giugno del 2007, con questa motivazione: "Pina Bausch è un'artista che ha segnato una nuova via originale all'espressione scenica del corpo danzante e parlante, influenzando non soltanto la danza contemporanea, ma anche le arti ad essa contigue, mutandone gli orizzonti. La Bausch è una coreografa che ha innovato il teatro, rendendolo più che mai fisico e musicandone la drammaturgia: una regista che ha firmato montaggi sapienti di passi, suoni e testi per raccontare con la danza storie di persone, di individui, di vite, raggiungendo un pubblico tanto numeroso e vario, come la danza non aveva mai incontrato prima".
Bogdan Renczyński
Attore del Teatro Cricot 2 dal 1982 al 1992 e più tardi della Compagnie du Singulier Theatre (Compagnia del Teatro Singolare) dal 1994 al 1996 e MIST Theatre dal 1996 al 1997.
Si è esibito nelle produzioni di Tadeusz Kantor La Classe morta, Lasciate gli artisti morire, Wielopole Wielopole, Non dovrei mai tornare, e Oggi è il mio compleanno.
Dal 1980, sta lavorando per il Centro per la Documentazione dell’arte di Tadeusz Kantor ‘Cricoteka’ a Cracovia. Curatore di numerose esposizioni del lavoro di Tadeusz Kantor in Polonia e all’estero. Iniziatore e co-fondatore dell’Associazione Parigina Il Ritorno di Ulisse (attività educative: organizzazione di seminari e workshop di teatro). Direttore di “Cosa dovremo fare col violoncello” di Matei Vişniec con il Théâtrè des Collines a Etoile (Francia, 2007), e Rebecca, Mia Madre” al Théâtre du Radeau a Le Mans (France, 2010). Condusse workshop di teatro a Cartoucherie (Associazione de Ricerca delle Tradizioni dell’Attore, 2010), Auvergne (Ferme de Trielle, 2008), Gent (École des Beaux-Arts KASK, 2008) e Lyon (Théâtre des Asphodèles, 2006).
Marigia Maggipinto
Danzatrice, membro della compagnia del Tanztheater Pina Bausch dal 1989 al 1999, inizia la sua carriera professionale con il balletto nella compagnia della Fondazione Niccolo’ Piccinni (J. De Min/Roberto Fascilla). Nel 1985 partecipa al tour internazionale con la compagnia di danza contemporanea dei Danzatori Scalzi di Roma, partecipa nel film “Il Giovane Toscanini” di F. Zeffirelli.Studia a Roma con Viola Faber, Libby Ney (tecn. Limon) Andre’Peck, Roberta Garrison (tecn. Cunningham), Richard Haisma (Nikolais) Mudra( Bejart), Matt Mattox (Jazz) e Martha Graham. Partecipa alla creazione dello spettacolo di Giorgio Rossi (Sosta Palmizi/Carolin Carlson) per il Festival di Polverigi. Studia con le tecniche di Jean Cebron (composizione/improvvisazione), Hans Zullig (tecn. Joss) alla Folkwang Hochschule di Essen (diretto da Pina Bausch). Danza con Pina Bausch in 14 differenti coreografie e partecipa alla nuove creazione della coreografa tedesca di Tanzabend II (’92), Schiff (’93), Trauerspiel(’94), Danzon(’95) and Fensterputzer(’97). Lascia la compagnia nel 1999 ma ritorna come ospite successivamente partecipando ai festival del Tanzteather (2000, 2001, 2002). Lavora con Emilia Romagna Teatro (ERT) alla creazione dello spettacolo diretto da Pippo Delbono, “Dopo la Battaglia”, vincitore del premio UBU come miglior spettacolo teatrale italiano del 2011.
Mark Sieczkarek
Mark Sieczkarek è nato nel 1962 a Inverness, Scozia and ha studiato dal 1973 al 1981 alla Royal Ballet School di Londra. Tra il 1983 e il 1885 ha danzato con il Penta Theatre a Rotterdam e ha cambiato verso il Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, dove ha integrato l’ensemble fino al 1988. Da quel momento Mark Sieczkarek ha lavorato come coreografo e danzatore,: più di 30 le opere andate in scena, con la direzione di progetti di danza a Cracovia (Polonia), Accra (Ghana), San Jose (Costa Rica) e Porto Alegre (Brasile). Sieczkarek ha fondato la sua compagnia nel 1998. Mark Sieczkarek non può essere classificato come coreografo in nessuna scuola o scatola. La sua formazione, anni come danzatore con Pina Bausch, i lavori al Folkwang, sono come sedimenti di esperienza, ma non sono scontati sul palco. Con ciascun pezzo Sieczkarek ha principalmente preso una nuova direzione dove hanno confluito tutte le esperienze professionali. Il motivo ricorrente del suo lavoro sono le influenze della vita che spesso pulsano in modo subliminale. Sieczkarek ha sempre in mente immagini chiare ma non è un artista concettuale e preferisce iniziare le prove mantendosi il più “puro” possibile. Non propone nessuna storia davanti ai danzatori o al pubblico ma invece preferisce rimanere aperto riguardo al significato. Mark Sieczkarek ha contemporaneamente trovato la perfetta concentrazione nelle coreografie. Ha creato una danza dove, come la maggior parte dei coreografi porta la prosa sul palco, Sieczkarek è uno dei rari poeti.
Anna KrólicaAnna Królica- critica di danza, storica e teorica. Si è laureata in studi sul teatro e studi Russi all’Università Jagellonica; attualmente scrive il suo Dottorato in Drammaturgia (memoria e corpo del Teatro della Morte di Tadeusz Kantor e del Teatro Danza di Wuppertal di Pina Bausch) alla Università Jagellonica. Presidente della fondazione PERFORMA, co-fondatrice e editore di nowytaniec.pl, sito di formazione di opinioni dedicato alla danza contemporanea operante dal 2006. Era membro dell’Albo Artistico della Piattaforma della Danza Polacca 2008. Dal 2011 è presidentessa del Consiglio del programma danza dell’Istituto di Musica e Danza. E’ stata anche coordinatrice di programma del Primo Congresso della Danza nel 2011. Ha scritto per “Teatr”, “Didascalia”, “Konteksty” e per i siti www.dwutygodnik.com e www.kulturaenter.pl. E’ anche promotrice della danza: autrice di molti testi che accompagnano la collezione “Balletto e danza” dei Dvd Agorà; organizzatrice di workshop per lezioni. Il suo lavoro, si concentra principalmente sulla Danza Contemporanea Polacca. Inoltre è interessata alla relazione tra danza polacca e teatro tradizionale – principalmente con Kantor, ma anche con il Teatro della pantomima di Henryk Tomaszewsk. Ha inoltre esplorato la danza tedesca e la tradizione del teatro in profondità – ha scritto e scrive riguardo Pina Bausch, Sasha Waltz, ma anche Oskar Schlemmer e rappresentanti dell’avanguardia pre-guerra.
È autrice del primo libro sulla recente storia della danza contemporanea in Polonia, Un’arte da scoprire. Saggi sulla Danza Polacca, (Tarnów, 2011).
Carovana
Carovana S.M.I. promuove la danza contemporanea in Sardegna e nell'area Euro-Mediterranea, con progetti di produzione artistica, formazione degli artisti e del pubblico. Incentiva nel suo lavoro la cooperazione transnazionale e l’incontro tra le culture. Ha realizzato programmi con il sostegno dell’ Unione Europea e la Fondazione Anna Lindh per la quale è antenna regionale della Rete Italiana. Realizza la produzione di spettacoli di danza contemporanea interdisciplinare in luoghi non convenzionali scelti per la loro specificità ambientale, archeologica, architettonica, socio-antropologica, indagando lo spazio urbano e la creazione artistica nello spazio pubblico. Dal 1996 organizza il festival-programma itinerante Mare di Danza. Operando in Sardegna, attraverso la produzione artistica e itinerari di riflessione teorica, Carovana promuove l’isola come un luogo di congiunzione tra la cultura mediterranea e le dinamiche culturali nord europee, con lo scopo di stimolare lo scambio tra discipline artistiche e scientifiche. Un percorso intorno all’identità del corpo e i suoi contesti culturali ed estetici. Realizza programmi che mettono in relazione professionisti nel campo delle danza e delle arti performative con diversi settori della ricerca e con diversi generi di pubblico nelle città, periferie, comunità rurali, collaborando con specialisti e operatori artistico- culturali. La finalità di Carovana è quella di promuovere la mobilità degli artisti e delle opere, indagando i flussi migratori che si generano per ragioni antropologiche, economiche e artistico-culturali. Dal 1997 al 99 ha realizzato il progetto di ricerca e produzione artistica @ tempo di città, nelle città di Cagliari, Bari, Bologna, Amsterdam, che oggi si è stabilizzato in un progetto di ricerca, produzione e comunicazione permanente capace di mappare la città di Cagliari e non solo, attraverso i linguaggi dell’arte, creando anche un sito dedicato e attività che coinvolgono generazioni diverse anche delle scuole pubbliche di base. Nel 2007 ha realizzato il progetto Site of imagionation. Il corpo e la città nel Mediterraneo con il sostegno dell’Unione Europea e nel 2010-11 il progetto Movimenti Urbani, sostenuto dal Ministero delle Politiche Giovanili, Revolutionary bodies sostenuto dalla FAL e ECF, dove la città di Cagliari è stata una dei palcoscenici urbani di questi progetti di cooperazione internazionale per lo diffusione dell’arte contemporanea negli spazi pubblici nell’area EuroMediterranea.