María Ángeles Vila Tortosa – Midriasis/Cajas Habitadas
Ogni stanza del Museo Praz ospita uno o più interventi di Vila Tortosa, dal libro d’artista a piccole ‘scatole abitate’ (cajas habitadas) da emozioni che quel particolare tipo di spazio ha suscitato, dalla nostalgia alla fantasia, dalla solitudine alla morte vista come rinascita. Apparentemente anonime, perché di legno grezzo, le scatole ideate dall’artista vogliono interagire con lo spettatore attraverso lo sguardo, l’udito, il tatto, in una riattivazione dei sensi che possa indurre a rivivere alcune emozioni e quindi a percorrere un viaggio che è quello della vita.
Comunicato stampa
In occasione della Settima edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, il Museo Mario Praz è lieto di presentare la mostra di María Ángeles Vila Tortosa (Valencia, 1978), dal titolo Midriasis / Cajas Habitadas.
L’esposizione, realizzata grazie al sostegno e al patrocinio dell’Ambasciata di Spagna, dell’Instituto Cervantes di Roma e del patrocinio Regione Lazio, con la collaborazione dell’Associazione Culturale TestaccioLab e della galleria Ex-Elettrofonica di Roma, nasce dalla volontà di attivare un dialogo con gli splendidi spazi della casa museo di Mario Praz. Il tema delle emozioni, come quello della memoria e degli affetti familiari, è particolarmente caro all’artista spagnola che ha voluto confrontarsi con un luogo così suggestivo, intriso di ricordi e di cultura, ma soprattutto carico di rimandi visivi voluti dallo stesso Praz.
Il titolo in lingua spagnola prende a prestito il termine medico relativo a una particolare patologia di dilatazione della pupilla (mydriasis), per suggerire la necessità di uno sguardo più attento, al fine di percepire le emozioni che i lavori dell’artista desiderano suscitare o ricordare allo spettatore.
Ogni stanza del Museo Praz ospita uno o più interventi di Vila Tortosa, dal libro d’artista a piccole ‘scatole abitate’ (cajas habitadas) da emozioni che quel particolare tipo di spazio ha suscitato, dalla nostalgia alla fantasia, dalla solitudine alla morte vista come rinascita. Apparentemente anonime, perché di legno grezzo, le scatole ideate dall’artista vogliono interagire con lo spettatore attraverso lo sguardo, l’udito, il tatto, in una riattivazione dei sensi che possa indurre a rivivere alcune emozioni e quindi a percorrere un viaggio che è quello della vita.
Nei due fine settimana successivi all’inaugurazione della mostra sarà offerta – con il sostegno di STABILO Italia Srl e Kickers - un’attività di laboratorio destinata ai bambini dai 6 ai 12 anni. Dopo la visita della mostra - proposta separatamente anche ai genitori - le operatrici didattiche solleciteranno i giovani visitatori a realizzare una scatola personale che evochi, a partire dal lavoro di María Ángeles Vila Tortosa, una propria emozione.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con introduzione di Chiara Stefani e testo critico di Manuela Pacella, illustrato da fotografie delle opere allestite nei vari ambienti del Museo.