Maria Cristina Barbon
Si tratta dell’artista trevigiana Maria Cristina Barbon, che propone opere in terracotta, accompagnate da cornici, supporti metallici o crete bianche; e opere in bronzo, che ricordano nella gamma cromatica quelle in terracotta.
Comunicato stampa
Nuovo appuntamento nello spazio di Itaca Gallery a Verona che ospita, a partire dal 22 settembre, la vincitrice del primo premio per la scultura della Biennale d’Arte di Asolo 2012.
Si tratta dell’artista trevigiana Maria Cristina Barbon, che propone opere in terracotta, accompagnate da cornici, supporti metallici o crete bianche; e opere in bronzo, che ricordano nella gamma cromatica quelle in terracotta. Nel suo processo creativo non si serve di schizzi o bozzetti preparatori: le sue sculture nascono direttamente dal dialogo tra le sue mani e l’istinto creativo.
Maria Crsitina Barbon, interessata all’arte fin da giovane, si iscrive al Liceo Artistico della città; continua poi la sua formazione allo I.U.A.V. di Venezia, dove si laurea in Architettura nel 1980. Inizia la sua attività come insegnante ed esercita la professione di architetto per più di vent’anni, ma la sua passione per la scultura la porta a frequentare corsi e laboratori di arti plastiche. Attenta osservatrice dell’opera di Giacomo Manzù, Arturo Martini e Francesco Messina, la Barbon sviluppa rapidamente un suo personale linguaggio. Ha inizio un’intensa attività produttiva ed espositiva, che dona immediatamente i suoi frutti con la partecipazione al prestigioso premio Arturo Martini (Treviso, 2003); una passione che diventa sempre più preponderante , tanto che l’artista deciderà di lasciare la libera professione di Architetto per dedicarsi totalmente alla scultura. La sua esperienza nel progettare forme classiche si manifesta anche nelle sue opere scultoree: un cammino che parte dalle forme architettoniche e arriva alla compiutezza ideale delle sue forme.
Nell’aprile 2010 il “Museo Gipsoteca Antonio Canova” di Possagno ha ospitato una mostra personale dell’artista, tessendo quindi un dialogo tra il grande artista e le figure femminili create dalla Barbon, con definitivo interessamento della critica e del pubblico. Vive e lavora a Treviso