Maria Di Stefano – people into landscape / landscape into people
Prima esposizione personale dell’artista italiana Maria Di Stefano negli spazi della Galleria, a cura di dionæa.
Comunicato stampa
STUDIO STEFANIA MISCETTI è lieto di presentare people into landscape / landscape into people, prima esposizione personale dell’artista italiana Maria Di Stefano negli spazi della Galleria, a cura di dionæa.
Il progetto presenta sedici immagini fotografiche digitali ed analogiche, scattate tra il 2015 e l’agosto 2023 e per la maggior parte prodotte
per l’occasione, al fine di attraversare la produzione dell’artista dagli esordi ad oggi e di restituirne per la prima volta, in Italia e all’Estero,
una visione sistematica e trasversale.
Il titolo della mostra ricalca il breve statement con il quale l’artista è solita raccontare il suo lavoro. Dall’analisi etimologica del termine inglese “landscape” sembra quasi che dapprima le persone facessero l’esperienza del paesaggio nell’arte e in secondo luogo del paesaggio nella realtà: il termine infatti deriva dall’olandese del sedicesimo secolo, e fu attestato per la prima volta in quanto “immagine che raffigura uno scenario naturale” – terminologia legata all’affermazione della pittura paesaggistica – e solo successivamente fu utilizzato per definire la “vista di scenari naturali”.
Allo stesso modo, le immagini di Maria Di Stefano mettono in luce, talvolta mettono in atto, visioni di paesaggi propri e impropri, nelle loro caratteristiche fisiche e intangibili: scenari naturali, artificiali, architettonici, urbani, domestici; luoghi abitati nei quali si attua l’incontro – cercato e allo stesso fortuito, quasi un inciampo – con l’altro.
I paesaggi svelati dall’artista sono modellati da forze umane, culturali, politiche e così via: il paesaggio emerge quindi nella sua qualità e complessità storica e sociale, come ambiente nel quale si attua quella relazione tra individuo e contesto di appartenenza, oggetto dell’interesse dell’artista,
in un rapporto osmotico di reciproca e costante influenza.
Se il paesaggio può essere non solo il soggetto della rappresentazione veicolato da un medium, ma esso stesso un medium dove si manifestano identità, pratiche sociali, dinamiche di potere e di appropriazione, è l’occhio fotografico a svelarne queste potenzialità: ne emerge un racconto atmosferico, a volte onirico, in cui protagonista è la figura umana, visibile, quasi palpabile, anche quando non è fisicamente presente.
MARIA DI STEFANO (1990) è un’artista multidisciplinare italiana. Dopo aver conseguito una laurea in storia dell’arte alla Sorbona di Parigi e un master
in belle arti all’UCA di Canterbury, si è trasferita negli Stati Uniti per lavorare come assistente fotografica di Richard Kern a New York e come artista in residenza all’ESMoA di Los Angeles.
Nel 2021, con il progetto THIS IS US ha vinto il bando Lazio Contemporaneo dedicato ai giovani artisti della Regione, e nel 2022 l’undicesima edizione
del premio Italian Council promosso dal Ministero della Cultura italiano, che le ha permesso di continuare il suo lavoro a Parigi.
L’artista inoltre ha recentemente ottenuto una borsa di studio per la ricerca dall’Università Paris VIII.
Tra le mostre a cui ha partecipato ricordiamo: Nordic Light Festival of Photography, Kristiansund (2023); THIS IS US, The Room, Parigi (2023); SHE DEVIL, BIENALSUR 2023, MUNTREF Artes Visuales, Buenos Aires (2023); THIS IS US, MZIN, Lipsia (2023); Complessità. Sostantivo plurale, MLAC, Roma (2023); THIS IS US, esposizione itinerante sui manifesti pubblicitari lungo la linea del Tram 19, Roma (2021); Babies Are Knocking, Studio Stefania Miscetti, Roma (2021); Digitalive - Romaeuropa Festival, Mattatoio, Roma (2019); Poesia e destino, La fortuna italiana di Werther, Casa di Goethe, Roma (2019);
SHE DEVIL X, Studio Stefania Miscetti, Roma (2018); Meet Me Under Water, One Room, Roma (2018); Entertainment, Una Vetrina - The Indipendent MAXXI, Roma (2018); No Human Traces, Avenue 50, Los Angeles (2017).
Tra le mostre future, nel 2023 Maria Di Stefano ha in programma una mostra personale presso la Galleria Vasli Souza di Oslo.