Maria Elisabetta Novello – Each Second is the Last
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dedica a Maria Elisabetta Novello la mostra Each Second is the Last.
Comunicato stampa
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dedica a Maria Elisabetta Novello la mostra Each Second is the Last, che inaugurerà lunedì 3 febbraio assieme alla personale Just measuring unconsciousness di Gregorio Botta, entrambe dedicate alla memoria di Lea Mattarella (storica dell'arte, scomparsa nel 2018). I titoli delle due mostre sono tratti dai versi di una poesia di Emily Dickinson e riflettono i temi della fragilità e transitorietà dell’esistenza, caratteristici della ricerca dei due artisti.
Maria Elisabetta Novello costruisce un percorso narrativo composto da tre gruppi di lavori che investigano l’idea di temporalità infinita. Attraverso la sua opera, l'artista propone un'interpretazione visiva del tempo e della fragilità dell'esistenza, espressa anche nella scelta dei materiali, come la cenere e la polvere, che sebbene impalpabili conservano le tracce dello scorrere del tempo.
L'installazione d'apertura realizzata con la cenere sul pavimento della Galleria, MORTE VITA, LA MORTE NELLA VITA. VITA MORTE, LA VITA NELLA MORTE, restituisce i versi tratti dalla poesia di Carlo Michelstaedter, Il canto delle crisalidi. «Il gesto performativo compiuto dall’artista che trasporta la cenere da un verso all’altro, cancella e confonde le parole del testo, simbolicamente sovrapponendo il rapporto tra vita e morte. Traducendo l’azione in installazione Novello parla di circolarità eterna», dichiara la nota stampa diffusa dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Il percorso espositivo prosegue con l'archivio di polveri su vetro raccolte dall’artista a partire dal 2014 per la serie Sopralluoghi: polveri, foglie, piume, piccole carte sono tracce di un vissuto, testimonianze di un passaggio e di un tempo trascorso. «Con Sopralluoghi l'artista racconta la natura della sua intima ricerca nello spazio dove agisce scrutando, ascoltando con rispetto, prelevando solo ciò che silenziosamente si accumula e si trasforma in immagine metaforica della fugacità della memoria nel presente. L’opera di Novello accoglie e traduce l’elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo e l’instabilità dell’esistenza stessa.» Il percorso si conclude con Sursum Corda, un lavoro complesso basato sul sentire del ritmo della vita (respiro, battito del cuore, emozioni), presentato per la prima volta in Galleria Fumagalli nel 2017. Maria Elisabetta Novello apre i confini del proprio mondo interiore, a partire dalla consapevolezza dell’essere e delle azioni fondamentali che lo tengono in vita. «Attraverso una serie di studi basati “sul sentire”, diverse registrazioni sonore e rappresentazioni grafiche narrano il rapporto che intercorre tra l’essere umano e ciò che lo circonda a livello fisico, relazionale, emotivo. L’opera dà avvio a una conversazione elaborata e intima tra lo spettatore e il suo inconscio, che nel confronto con la rappresentazione del sé riflesso, produce una nuova partitura per l’interpretazione della propria posizione nel mondo.»
Il catalogo della mostra, che sarà pubblicato nei giorni successivi all’inaugurazione per documentare l’installazione negli spazi della Galleria Nazionale, contiene i contributi di Ilaria Gianni, Massimo Mininni e Ludovico Pratesi.
BIOGRAFIA
Maria Elisabetta Novello nasce a Vicenza nel 1974, vive e lavora a Udine. Studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia concludendo gli studi con una tesi in pittura. La sua ricerca artistica si realizza attraverso l’uso della cenere, ottenuta dalla combustione del legno – residuo ultimo di materia – con la quale genera forme, nuove presenze. Agisce con segni precari e minimi sugli indizi di memoria antropologica privata e pubblica, sociale e relazionale. Raccoglie il suo materiale e lo restituisce silente, ma attraversato da un’azione responsabile, con una nuova identità e una nuova immagine. Il gesto di Maria Elisabetta Novello accoglie un elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo e la bellezza e l’instabilità dell’esistenza stessa. Maria Elisabetta Novello espone in mostre personali a Castello, San Vito al Tagliamento (2018) e Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Udine (2015), e in progetti collettivi in istituzioni quali: Biennale di Disegno – Palazzo Gambalunga, Rimini (2018), Evento Collaterale della 57 Biennale di Venezia – Palazzo Ca’ Faccanon e Torre Pallavicina, Bergamo (2017), Quadriennale di Roma, (2016), Museo CAMUSAC, Cassino (2016), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (2015, 2009), Ambasciata italiana, Bruxelles (2013), Museo Civico G. Fattori, Livorno (2012), Fabbrica del vapore, Milano (2010), Villa Manin, Udine (2007), Basilica Palladiana, Vicenza (2004). Il suo lavoro è presente in collezioni pubbliche e private, tra le quali: VAF Stiftung Collection, MART di Rovereto, Collezione d’Arte Contemporanea San Vito al Tagliamento. È vincitrice del “Premio Amarene Fabbri” (2015), “Premio acquisto per la nuova collezione d’arte contemporanea del Credito Cooperativo di Udine”, “Premio Fondazione VAF” (2014), “Blumm Prize” (2013), “Premio Combat” (2012), “Premio Arti Visive San Fedele” (2010), “Premio Borsista 83°ma Bevilacqua La Masa” (1999). Maria Elisabetta Novello collabora con Galleria Fumagalli dal 2012, quando è allestita la sua prima personale “Liridi”. Nel 2017 è presentata la seconda mostra “Sursum Corda”, presso i nuovi spazi della galleria a Milano.