Maria Lai – Opera Sola
Il Museo dedica all’artista Maria Lai una mostra dal 10 febbraio 2019 fino a gennaio 2020, che prevede l’esposizione a rotazione di quattro opere dell’artista, nella sala della Galleria Comunale che ha già ospitato la “Cariatide” di Amedeo Modigliani.
Comunicato stampa
Domenica 10 febbraio 2019 alle ore 11 nella Galleria Comunale d'Arte verrà inaugurata Maria Lai - Opera Sola.
Il Museo dedica all’artista Maria Lai una mostra dal 10 febbraio 2019 fino a gennaio 2020, che prevede l'esposizione a rotazione di quattro opere dell'artista, nella sala della Galleria Comunale che ha già ospitato la "Cariatide" di Amedeo Modigliani.
Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Archivio Maria Lai e la Fondazione Stazione dell’Arte, prevede l’esposizione da febbraio fino a fine maggio 2019 di un capolavoro inedito di Maria Lai, della Collezione Archivio Maria Lai, databile alla fine degli anni Cinquanta.
Quindi seguirà, dal mese di giugno a settembre, l’esposizione del Telaio del 1965, già proprietà della Collezione civica cagliaritana. Nei mesi di ottobre e novembre verrà esposta una Tela cucita (Collezione Archivio Maria Lai) del 1978 e il ciclo si concluderà a dicembre con la presentazione di una Geografia (Fondazione Stazione dell’Arte) del 1988.
L'opera
Questa prima opera, un importante inedito della Fondazione Archivio Maria Lai, presentata al pubblico il 10 febbraio, è una grande tela che illustra le fasi iniziali della lavorazione del pane. Raffigura un gruppo di Donne al setaccio: le donne, aiutate dalle bambine, sono intente a setacciare la farina, così come descrive Salvatore Cambosu, il maestro di Maria, nel Racconto di Potenzia Moro (Miele amaro, 1954). Una fanciulla si stacca dallo sfondo: è forse un ricordo caro per Maria, che ha realizzato diversi disegni preparatori di questa figura, anch’essi esposti nella parte introduttiva alla sala, a partire dallo studio di piedi a matita del 1947, custodito alla Stazione dell'Arte, a cui seguono il disegno a figura intera del 1948 e poi la china del 1958, la più prossima al dipinto, nella quale la bambina appare vicino a una donna inchinata tra le ceste. All'estrema sinistra dell'opera a catturare l'attenzione è la donna accovacciata con le gambe tra le braccia, che rimanda alla Madre dell'ucciso di Francesco Ciusa, il grande scultore che Maria conobbe nel 1933, quando fu chiamata a posare per la lapide della piccola sorella Cornelia, e che qualche anno dopo le impartì lezioni nel suo studio, dove la fece lavorare con la creta.
La luce dell'Opera sola
L'opera sola di Maria Lai è stata illuminata con un sistema che utilizza un nuova concezione, che esalta la resa cromatica con una straordinaria qualità. Il sistema è' stato appositamente concepito per illuminare La Gioconda di Leonardo da Vinci e la Nike di Samotracia e la Venere di Milo al Louvre, in occasione dei recenti restauri.
Da questi studi ad hoc per grandissimi capolavori è derivato questo sistema, concepito da Marco Angelini e prodotto da Clay Paky, che, dopo la grande mostra dedicata a Van Gogh a Vicenza, per la prima volta è usato in un museo, e specificamente progettato, per illuminare l''Opera Sola di Maria Lai.
Maria Lai Opera Sola e le sale del museo
Alcune sale del museo sono state riallestite in funzione di Opera Sola: la Sala del Collezionista si arricchisce delle opere più aniconiche della Collezione Ingrao, fra le quali la grande tela di Piero D'Orazio del 1956, oltre a due disegni di Umberto Boccioni e Carlo Carrà che tracciano idealmente una connessione con il genere dello studio a matita che ritroviamo nella sala di Opera Sola.
Nella Biblioteca dell'Arte una selezione dalla Collezione Civica degli Artisti Sardi esplora i differenti linguaggi del dopoguerra in Sardegna, e si traccia il passaggio e la convivenza fra l'arte figurativa e l'astrazione fra gli anni '50 e '60. Qui sono anche i maestri di Maria Lai, nelle opere di Francesco Ciusa e nel ritratto di Salvatore Cambosu, della stessa Lai.
Spaghi (1978), preziosa acquisizione del 2017, donata dall'artista Rosanna Rossi, è qui esposta a testimnoniare la straordianaria qualità di una artista, donna, che ha sperimentato stili e materiali differenti.
A Deiva De Angelis e alle sue figurazioni femminili dei primi anni del Novecento si è voluto dare maggior risalto nella sala a lei dedicata.
Il percorso Opera Sola
Il percorso intrapreso nel dicembre 2017 per Opera Sola coinvolge, oltre alla sala dedicata, gli spazi del museo: ogni opera rientra in una logica di relazione, di avvicinamento, di dialogo, di composizione soprattutto con il pubblico. Questo intricato gioco di intrecci riflette anche l’arte di Maria capace di "[…] coinvolgere i più disorientati in un dialogo sull’arte visiva con parole semplici, come per un gioco. Gioco come stratagemma, non gioco selvaggio, ma chiuso dentro regole chiare e severe" (Maria Lai, 2003).
Ed è proprio un gioco delle carte che illustrerà al visitatore come "fare l’arte, leggere l’arte, definire l’arte" L’allestimento dei quattro mazzi, Luoghi Simbolici, Luoghi relativi, Luoghi Comuni, Luoghi Paralleli, (Maria Lai, 2002) nella Quadreria della Galleria Comunale, metterà a disposizione di ragazzi e adulti un gioco - opera d'arte - stratagemma, per leggere, giocare e avere i "luoghi dell’arte a portata di mano" nel loro percorso di avvicinamento all'arte.
Nel corso dell'anno il progetto Opera sola - Luoghi dell'arte a portata di mano coinvolgerà, così come l'artista desiderava, le scuole ei ragazzi:
Ho fatto una proposta: che in ogni scuola, dall'asilo all'università, si prepari una stanza, piccola, come un tabernacolo, per accogliere un'opera d'arte alla volta per almeno quindici giorni. E qualcuno aiuti i bambini, i giovani e anche gli adulti [..] a leggere un'opera d'arte , che non è assolutamente leggibile nei musei, perchè l'adulto può leggere con uno sguardo un intero scritto, ma al bambino bisogna insegnare a leggere prima parola per parola. (Maria Lai, in occasione della Laurea Honoris Causa, Università degli Studi di Cagliari, 2004).
A partire da settembre 2019, con il nuovo anno scolastico, cercheremo di realizzare questo desiderio, per celebrare insieme l'anniversario di Maria Lai, come lei ci ha invitato a fare.