Maria Lassnig / Martin Kippenberger
La mostra getta uno sguardo nuovo sull’opera di Maria Lassnig (1919, Kappel am Krappfeld, AT – 2014, Vienna) e Martin Kippenberger (1953, Dortmund, D – 1997, Vienna, AT) mettendo in evidenza connessioni fino ad ora inesplorate tra queste due grandi personalità.
Comunicato stampa
La mostra getta uno sguardo nuovo sull’opera di Maria Lassnig (1919, Kappel am Krappfeld, AT – 2014, Vienna) e Martin Kippenberger (1953, Dortmund, D – 1997, Vienna, AT) mettendo in evidenza connessioni fino ad ora inesplorate tra queste due grandi personalità.
I due artisti non si conoscevano di persona e appartenevano a due generazioni diverse, eppure entrambi, in un momento in cui nell’arte prevaleva l’astrazione, hanno messo costantemente e definitivamente il corpo al centro della loro opera. Il proprio corpo come espressione di un’esperienza di sé e del mondo sofferta; il corpo frammentato e decostruito, metafora di conflitti sociali e psicologici; l’elemento teatrale e performativo, che porta a scivolare in ruoli altrui in modo tragico e ironico. Queste connessioni emergono in mostra dal confronto tra oltre sessanta opere di due decenni -dagli anni novanta ai duemila- tra dipinti, disegni, video e installazioni. Diversi lavori sono stati esposti raramente, mentre altri sono presentati in Italia per la prima volta.
Oltre ai punti di tangenza, il percorso mette in luce i due diversi approcci al tema: più ossessivo, introverso e in chiave femminista quello di Maria Lassnig, più grottesco e umoristico quello di Kippenberger. Infine, l’esposizione rende evidenti anche i riferimenti storico artistici, culturali e psicoanalitici e quindi il contesto in cui nasce e si sviluppa questa particolare attenzione al corpo e alla sua rappresentazione.
A cura di Veit Loers
Il progetto di allestimento è a cura di Marco Palmieri.
Foto: Martin Kippenberger, Untitled (from the series The Raft of Medusa), 1996. © Estate of Martin Kippenberger, Galerie Gisela Capitain, Cologne