Maria Rebecca Ballestra – Meta-Architetture

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA SPAZIO TESTONI
Via D'azeglio 50, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 20.00
sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
domenica e lunedì su appuntamento

Vernissage
20/10/2012

ore 18.30

Contatti
Email: la2000+45@giannitestoni.it
Artisti
Maria Rebecca Ballestra
Uffici stampa
ELLA STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale

Nell’opera di Maria Rebecca Ballestra, nei suoi esiti fotografici e video, ricorre la presenza di componenti architettoniche. Dapprima elementi testimoniali di incontri con altre culture – intesi e vissuti dall’artista, attraverso il viaggio, come occasioni per relativizzare il proprio punto di vista e penetrare sensibilmente nelle diversità – le architetture divengono col tempo presenze partecipi dell’incerto destino dell’intera umanità.

Comunicato stampa

MARIA REBECCA BALLESTRA

META-ARCHITETTURE

Nell’opera di Maria Rebecca Ballestra, nei suoi esiti fotografici e video, ricorre la presenza di componenti architettoniche. Dapprima elementi testimoniali di incontri con altre culture – intesi e vissuti dall’artista, attraverso il viaggio, come occasioni per relativizzare il proprio punto di vista e penetrare sensibilmente nelle diversità – le architetture divengono col tempo presenze partecipi dell’incerto destino dell’intera umanità. Tale trasformazione avviene a seguito di una svolta nella ricerca di Ballestra, che dal 2009 trova ispirazione in alcune tra le tematiche più urgenti e globali della contemporaneità, quali i cambiamenti climatici, il consumo smodato delle risorse naturali ed energetiche, i conseguenti nuovi scenari politici ed economici.

Da tali presupposti è nata l’idea di creare all’interno dell’opera di Maria Rebecca Ballestra un percorso tra diverse tipologie architettoniche – templi, chiese, palazzi storici, complessi abitativi, centri commerciali e interi sistemi urbani – individuando in esse delle meta-architetture, ossia elementi simbolici e metaforici di cui l’artista si serve per raccontare una storia in tre tempi, che si intrecciano e si susseguono: il primo momento è quello del potere, in cui l’uomo, universalmente inteso, afferma la sua supremazia culturale, politica, tecnologica ed economica proprio attraverso la progettazione e la costruzione di edifici maestosi; la successiva fase è quella del declino, in cui l’uomo, prometeico artefice, cessa di essere l’indiscusso portatore di progresso e viene messo di fronte alle proprie responsabilità di distruttore di equilibri; l’ultima era è quella, visionaria, dell’oblio, in cui l’uomo, specie tra le specie, potenzialmente scompare e l’architettura gli sopravvive, muta testimone di ambizioni e fasti passati.

Nella visione postumana di Maria Rebecca Ballestra, dell’uomo perdurano, però, istinti e attitudini, personificati da animali più o meno evoluti; e se un gigantesco struzzo bene rappresenta la diffusa tendenza della specie umana a sottrarsi al confronto con le proprie responsabilità e a non voler prendere coscienza dei problemi – inclusi quelli insiti nella stessa dimensione profondamente antifunzionale e distopica dell’attuale architettura, evocata dagli edifici tecnologici che fanno da sfondo all’imponente animale – un fiero ghepardo che incede con sicurezza nello spazio costruito, elegante nell’irreale cromatismo del suo manto, si fa metafora della sempiterna forza creativa e creatrice dell’uomo, aprendo uno spiraglio verso un futuro in cui riporre rinnovata fiducia.

Paola Valenti

Storica e critica dell’arte contemporanea

Ricercatore presso l’Università degli Studi di Genova

Responsabile AdAC – Archivio d’Arte Contemporanea