Maria Teresa Furnari
In mostra i progetti “Ecomostro Tour” e “Interferenze”.
Comunicato stampa
Borgo Vione, esempio d’eccellenza di recupero storico e architettonico di un antico complesso medievale alle porte di Milano, ospiterà a partire dal prossimo venerdì 16 gennaio la personale dell’artista siciliana Maria Teresa Furnari, che presenterà due dei suoi più importanti progetti “Ecomostro Tour” e “Interferenze”.
Il primo progetto è il frutto di un viaggio fotografico, da Milano a Palermo, per testimoniare e scoprire gli scempi edilizi che abitano il nostro Paese.
Un viaggio attraverso l’Italia, 2.400 Km in 7 giorni con 10 tappe, per catturare attraverso l’obiettivo i principali ecomostri che deturpano il nostro paesaggio.
“Un ecomostro – spiega l’artista Maria Teresa Furnari – è un edificio, o un complesso di edifici, considerati gravemente incompatibili con l’ambiente naturale circostante. L’impatto che queste costruzioni hanno sulle persone è soggettivo: c’è chi lotta per il loro abbattimento, chi ne subisce un certo fascino, chi nel corso del tempo arriva ad affezionarsi”.
I soggetti non sono stati fotografati direttamente, ma riflessi in uno specchio installato tra l’edificio e il paesaggio circostante in modo tale che lo spettatore possa contemporaneamente guardare di fronte e dietro di sé, creando un ponte visivo tra i due elementi e sintetizzandone il contrasto.
“Interferenze” rappresenta invece una riflessione sull’integrazione tra ambiente e architettura sempre attraverso l’istallazione di specchi flessibili. “L’obiettivo – continua Maria Teresa Furnari – è quello di reinterpretare un luogo attraverso dei ponti di riflessione tra ambienti adiacenti che, pure condividendo lo stesso spazio fisico, non dialogano tra loro”.
Nasce così uno spazio nuovo: gli elementi urbani s’insinuano come interferenze nel paesaggio e diventano intrusi di cemento che emergono dalla continuità paesaggistica, squarciandola.
Una nuova occasione per valorizzare il prezioso e puntuale lavoro di restauro conservativo di Borgo Vione che, in contrasto con una logica aggressiva e poco eco-compatibile di costruzione edilizia, ha voluto mantenere inalterata l’antica identità della cascina in armonia con l’ambiente circostante.