Marialuna Storti – Eidos materia sospesa
L’artista ha selezionato e disposto le sue opere in modo da creare un percorso di aderenza spaziale, concependo ed elaborando da zero alcune installazioni site-specific.
Comunicato stampa
Ogni foglio ha la sua particolarità: una bollicina, un agglomerato, una fibra “fuori posto” per questo mi piace parlare di «Identità» della carta. (Marialuna Storti)
Negli spazi di OV Energy inaugura il 16 giugno la personale di Marialuna Storti, Eidos - materia sospesa. L'artista ha selezionato e disposto le sue opere in modo da creare un percorso di aderenza spaziale, concependo ed elaborando da zero alcune installazioni site-specific.
Il filo rosso, la costante compositiva dell'esposizione, è da identificare con la ruggine. Questo composto viene integrato nei lavori di Marialuna da un punto di vista pittorico ma soprattutto scultoreo. Infatti, l'ossidazione del ferro si verifica nel momento in cui la carta, come un materiale amorfo, viene manipolata e plasmata in forma plastica. Si possono notare quindi più livelli artistici, l'aspetto pittorico, quello incisorio dato dalla traccia-impronta, la lavorazione fisica della materia.
L'artista segue vari passaggi per preparare la carta. La prima fase è il macero, una volta frullato questo composto diventa polpa, pronta per essere lavorata con svariate tecniche. Dalla carta ri-generata vengono realizzati i fogli, battuti direttamente su una lastra di ferro. Questa matrice viene precedentemente lavorata con agenti naturali così da permettere all'ossidazione di compiersi e all'artista di giocare con gli effetti pittorici risultanti dal processo.
Dopo che la carta riciclata è stata macerata, viene trattata a seconda della volontà e del fine creativo: si variano il colore e la colla, si sceglie la lavorazione a freddo o a caldo. I fogli vengono poi selezionati, disposti a comporre un'installazione singola o un lavoro corale stratificato.
Il fulcro dell'esposizione è un'opera dalle grandi dimensioni, divisa in due porzioni. La stessa cornice è spaccata per enfatizzare l'idea di frattura.
"Mi sono interrogata sul concetto della forma. La forma non ha bisogno di regole, segue il tempo e lo spazio. Mi sono ispirata a Focillon - Vita delle forme. La ruggine e l'ossidazione sono un pretesto per arrivare a esprimere un obiettivo che sia altro", spiega l'artista.
Per Focillon la forma artistica «esercita una specie di calamitazione sui diversi significati o piuttosto si presenta come una specie di stampo in cui l'uomo versa di volta in volta materie molto dissimili che si sottomettono alla curva che le preme, acquistando così un significato inatteso» ( H. Focillon, Vita delle forme, p. 58). Le forme non sono entità platoniche distanti dalla realtà; al contrario, si mescolano con la vita, cambiando nello spazio e nel tempo. La materia è fondamentale perché impone la propria forma alla forma, ogni materiale porta infatti in sé un destino o segue una «vocazione formale». La "materia bruta" viene trasformata in "materia d'arte" tramite le tecniche.
La pittura è più legata al segno mentre la scultura alla manipolazione della materia: più che frutto di un'elaborazione concettuale è la pressione stessa delle mani che plasma la forma trasformando la materia e modellandola in un piede, uno scalino, un'architettura.
La mostra è suddivisa nei tre piani che articolano la sede di OV Energy. Il seminterrato ospita un'installazione composta da 3 fogli molto grandi (2x1 m circa). I fruitori sono invitati a esperire l'opera osservando le carte appese, quasi come fossero stendardi o paraventi cerimoniali. Il primo foglio presenta un'incrostazione verde molto lieve, data dall'ossidazione del rame, mentre gli altri due caricano il bianco di tonalità arancioni, date dall'impatto del ferro ossidato. Appena varcato l'androne al piano terra, catturano l'attenzione un trittico e una composizione molto estesa.
Il Trittico (dimensioni 45 x 86 cm) è composto da tre carte dal taglio verticale. Ciascuna è frutto della sovrapposizione di tre fogli e riporta delle bruciature, marchi neri in contrasto con il resto della superficie immacolata.
Sulla parete di fronte un ampio quadro (2,43 x1,44 cm) risulta diviso in due brandelli da uno squarcio diagonale, persino la cornice in legno è tagliata, seguendo lo stesso destino della carta. Come abbiamo anticipato sopra, si tratta del pezzo portante della mostra. La forma spezzata taglia lo spazio; allo stesso tempo, lo accoglie e lo riconosce come sua possibile espansione, uscendo dai limiti della cornice, dalla dimensione di opera circoscritta.
Al piano superiore sono presenti 12 piccole opere. Disposti cinque per lato, su due file troviamo: due acquerelli, due incisioni, due stampe digitali, due stampe analogiche, un suminagashi (stampa artigianale giapponese che usa acqua e inchiostro), una carta bianca retroilluminata. Completano la selezione un paio di piccole ossidazioni in ferro e rame.
Nella serie delle ruggini il segno non è inciso, i rilievi sono dati dalla manipolazione della carta, ma il controllo del colore è dettato da delle “maschere” appoggiate e/o inserite sulla carta per definire i pieni e i vuoti, le aperture e le chiusure, le astrazioni e le geometrie più o meno casuali.
L'approccio concettuale è legato all'indagine della materia che mira a dare una vita contemporanea a un linguaggio e a una pratica artigianale molto antica. Il margine di imprevedibilità e casualità è ciò che Marialuna Storti persegue giocando tra l'esercizio di controllo formale e ciò che, nell'arco della creazione, non può essere rigidamente premeditato. Sono quindi l'iter processuale e l'iper-sensibilità del materiale a regalare sorprendenti risultati.
16 giugno - settembre 2023 (data del finissage da definire)
Opening: 16 giugno dalle ore 18:30
Via G. P. Pannini 3, Roma
Marialuna Storti
Personali:
“Ruggine Cruda”, personale – residenza in galleria, Galleria Pietrosanti G.d.A, Roma, 2019
“Somnium Ardoris”, Chiesa di San Zenone all’Arco, Brescia, 2020
Personale di fine residenza presso il CSF Adams – Centro Sperimentale di Fotografia, Roma, 2021
Residenze:
Residenza d’Artista, Borgo degli Artisti, Bienno (BS), 2018
CSF Adams – Centro Sperimentale di Fotografia, Roma, 2019-2021 (Residenza conclusa con la presentazione del progetto di stampa analogica in camera oscura su carta fatta a mano)
OV Energy https://www.ovenergy.it
OV Energy è una realtà innovativa che, oltre a fornire energia elettrica rinnovabile a imprese e famiglie, utilizza l’arte come stimolo per evolversi e per creare un luogo di condivisione.
Nasce all’interno di Officinae Verdi SpA, joint venture UniCredit - WWF e rivolge la propria offerta "luce e gas" a aziende e famiglie su tutto il territorio nazionale privilegiando chi necessita di un livello di servizio difficilmente erogabile dalle grandi utility.