Marianne Sin-Pfältzer – Paesaggi Umani

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO ILISSO
Via Brofferio 23 , Nuoro, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
14/12/2019

ore 11

Artisti
Marianne Sin-Pfältzer
Generi
fotografia, personale

Per la prima volta l’ampia antologica sulla straordinaria attività della fotografa tedesca Marianne Sin-Pfältzer.

Comunicato stampa

SPAZIO ILISSO
Arte Archivi Museo

Nuoro - Via Brofferio 23

Inaugurazione sabato 14 dicembre 2019, ore 11:00

L’apertura di un nuovo spazio dedicato alle arti costituisce un fatto
straordinario per la città di Nuoro e per l’intera Sardegna; ancora di
più se a farlo è una casa editrice a coronamento del suo
trentacinquesimo anno di vita.

SPAZIO ILISSO sarà un museo della scultura del Novecento, con un
allestimento che si articolerà nel piano terreno dell’edificio e negli
ampi giardini, sempre aperti al pubblico come piazza verde e luogo di
incontro.
Il primo piano sarà invece destinato a mostre temporanee inerenti la
ricerca e le relazioni fra le arti visive, declinate nei differenti
ambiti espressivi del contemporaneo.

SPAZIO ILISSO accoglierà al suo interno un Archivio sulle arti applicate
e della fotografia, reso accessibile al pubblico per studi e ricerche.
Particolare attenzione verrà riservata ai laboratori didattici che
accompagneranno la programmazione museale ed espositiva.

SPAZIO ILISSO ha sede nel complesso architettonico dell’ex Casa
Papandrea, abitazione nel centro storico di Nuoro dall’alto valore
simbolico per la città; recuperata al nuovo uso a seguito di un lungo e
accurato restauro filologico, teso a restituire alla cittadinanza uno
dei suoi pochi esempi di architettura in stile Déco, espresso nel severo
gusto locale.

SPAZIO ILISSO, con i suoi 500 mq di coperto e i 600 mq di giardino,
intende divenire un polo culturale che va idealmente a coronare i
trentacinque anni di attività della ILISSO EDIZIONI.
La casa editrice, con sede a Nuoro, dalla metà degli anni Ottanta ha
avviato un sistematico lavoro di storicizzazione di tutta l’arte, la
cultura materiale, la letteratura sarda e le produzioni locali e
attualmente sta estendendo questa ricerca all’archeologia e all’ambiente
naturale. Il lavoro editoriale, sfociato in un catalogo con più di 500
titoli e 70 mostre, ha raccolto un vasto archivio fotografico e
documentale dei sopracitati campi di indagine, propri della ILISSO
EDIZIONI.

SPAZIO ILISSO inaugura con la mostra fotografica Marianne Sin-Pfältzer.
Paesaggi Umani.

LA MOSTRA

Marianne Sin-Pfältzer. Paesaggi Umani.
14 dicembre 2019 / 13 aprile 2020

A proseguimento del progetto avviato con la monografia pubblicata nel
2012 dalla Ilisso e dopo le mostre di Francoforte, Hanau e Colonia, ecco
per la prima volta l’ampia antologica sulla straordinaria attività della
fotografa tedesca Marianne Sin-Pfältzer. L’esposizione, articolata per
insiemi tematici entro cui è rispettata la scansione cronologica,
propone gigantografie in bianconero e a colori, stampe vintage, menabò
per pubblicazioni, progetti originali per ceramiche, tessuti e carte da
parati o da packaging, video e proiezioni.

La Sardegna e il suo paesaggio – che per Sin-Pfältzer sono stati un
costante riferimento sino a trascorrervi gli ultimi anni di vita –
vengono rappresentati in questo percorso da scatti epocali, iconici, di
valore assoluto. L’Isola è stata capillarmente indagata dalla fotografa,
che di essa e della sua cultura materiale si era fatta diretta
promotrice attraverso mostre da lei stessa organizzate e allestite a
partire dagli anni Cinquanta.
Ma la Sardegna è solo uno dei cuori tematici presenti. Un altro, forse
il più importante per il taglio internazionale e per la sua attualità
nel dibattito contemporaneo, affronta con forza alcune ricerche legate
alle problematiche razziali, ecologiste e animaliste. Temi che Marianne
Sin-Pfältzer è andata maturando sentendosene coinvolta, schierandosi a
difesa della disparità e diversità, sostenendo l’importanza della
cultura e dell’educazione come strumento di emancipazione individuale
per la costruzione di un maggiore equilibrio nella società. Con i suoi
scatti, la fotografa lotta contro la discriminazione non solo razziale
ma anche in difesa della fragilità della natura, degli animali, dei
minori, delle fedi religiose e così delle culture altre. Argomenti che
per lei diventano, dalla seconda metà degli anni Sessanta, il perno
fondamentale attorno al quale far ruotare i propri interessi. Su questa
base investì tutto, anche le risorse personali, passo per lei non privo
di risvolti dolorosi.
In mostra si è dato ampio spazio a tali tematiche, oggi capaci di
gettare nuova luce sull’intera opera fotografica di Marianne
Sin-Pfältzer, dalla quale emerge preponderante soprattutto l’attenzione
verso l’infanzia, ch’ella ritrae costantemente nei suoi viaggi e
soggiorni internazionali.
L’esposizione si completa con un approfondimento sull’attività di
designer, sponda alla quale approda da ultimo, proprio perché avverte la
progressiva mutazione nel contemporaneo della professione di fotografa.
Marianne Sin-Pfältzer dagli anni Ottanta spinge quindi la fotografia
verso ambiti produttivi, dei quali è una prima sperimentatrice. Questi
esiti, ancora di impostazione artigianale, vengono presto surclassati
dall’avvento prepotente della tecnologia, capace di rifondare e
rimodellare soprattutto il medium fotografico analogico a cui lei rimase
legata.

All'interno della mostra è presente un percorso didattico dedicato ai
bambini che facilita la scoperta e la comprensione dei grandi temi
presentati, propedeutico alle attività educative di SPAZIO ILISSO.

Parte integrante dell'esposizione è l’omonimo documentario di Enrico
Pinna che ripercorre la vita e l’opera della fotografa con ricchezza di
immagini e di testimonianze, fra le quali quella dello storico della
fotografia Uliano Lucas.

Marianne Sin-Pfältzer (Hanau 1926-Nuoro 2015) è in Sardegna per la prima
volta nel 1955; ha con sé una Rolleicord 6x6 e si sposta in autostop
desiderando il contatto umano e la conoscenza diretta dei luoghi.
Fotografa professionista, nel 1958 si associa al BJV (Bayerische
Journalisten-Verband). Nel 1964 esce la sua prima monografia Sardinien,
seguita da Fred und Peter (1965) e Stummel (1969). È membro del BFF
(Bund Freischaffender Foto-Designer) dal 1969 all’85 e dal 1972 di
Europhot. Gira il mondo: Philadelphia, 1965; Hawaii, 1966; Unione
Sovietica, 1967; Filippine, Thailandia, Sri Lanka, 1969; Calcutta e New
Delhi, Costa d’Avorio, 1979.
Negli anni Ottanta abbandona la ripresa fotografica e realizza matrici
per la stampa (Foto-batik), che espone alla fiera del design “Indigo” di
Lille (1979-84). Il Museum Hanau Schloss Philippsruhe nel 2001 le dedica
una retrospettiva. Nel 2005 si trasferisce in Sardegna. Pubblica i suoi
scatti su Photoblätter, Kunst und Handwerk, Hör Zu, Photo Magazin, Ford
Revue, Retina Revue, Ihre Freundin, Klick, Deutsche Goldschmiede
Zeitung. Numerose le campagne pubblicitarie curate per Agfa, Perutz,
Kodak, Braun, Hohner.