Marilena Sassi – Corpo Terra Mater

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO BROLETTO
Piazza Della Vittoria 14, Pavia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì e venerdì ore 16-19, sabato e domenica e 25 aprile 10.30-12.30; 16-19

Vernissage
23/04/2016

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Marilena Sassi
Curatori
Giosuè Allegrini
Generi
arte contemporanea, personale

Antologica Corpo Terra Mater, dedicata alla pittrice, scultrice, fotografa e performer parmense Marilena Sassi.

Comunicato stampa

Una mostra per ripercorrere la poetica di un’interessante e poliedrica artista contemporanea, sabato 23 aprile 2016 (ore 17), nello Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia inaugura l’antologica Corpo Terra Mater, dedicata alla pittrice, scultrice, fotografa e performer parmense Marilena Sassi.
Curata da Giosuè Allegrini e organizzata da La Bezuga di Giuliano Allegri, in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, l’esposizione presenta fino a domenica 8 maggio 2016 una settantina di opere che costituiscono un’esegesi profonda ed espressiva, articolata e originale, di un’artista di assoluto livello: dalla Biennale di Venezia alla Permanente di Milano, al recente Expo. Un percorso artistico, quello di Marilena Sassi (classe 1957), germogliato da mentori quali Mario De Luigi, Emilio Vedova e il regista Ermanno Olmi.
Il percorso espositivo si articola in vari cicli di ricerca espressiva a partire da Turwan, del 2000, e Namarrgon red land, del 2004, prettamente legati all’esperienza dell’artista in Australia. Segue il ciclo Crucifixion, 2000-2006, in cui la croce è interpretata in chiave femminile e il corpo di fronte alla natura non conosce che la sua superficie e il suo spazio. In Mutation, la stessa Marilena Sassi afferma: “Fissata la mia immagine, al naturale, sospesa nel tempo: sono una dea vegetale”. Poi è Black inside, del 2006, “Il nero - come afferma Marilena Sassi - è dentro di noi, è lo sguardo ancora puro, essenzialità per esplorare, al contempo per accedere ad una nuova epoca”. Nel ciclo Mater, la Pietà viene rivista non solo in chiave femminile ma a ruoli invertiti, dove la madre diviene il Cristo deposto dalla croce e la figlia, ossia l’artista, si trasforma nella Madonna che lo accoglie fra le sue braccia. In Natura morta, del 2012, il lavoro di Marilena Sassi trasforma lo spazio espositivo in una sorta di camera ottica dove lo spettatore si pone come testimone di un colloquio verosimile tra realtà e finzione, tra prototipo e copia, tra verità e inganno. Concludono il percorso i cicli Nuda terra e Foglie di carne che rappresentano un profondo amore per la Terra, e per quel mondo naturale delle piante, interpretate dall’artista alla stregua di intricate e profonde metafore sulla condizione umana.
Facendo leva sulla fisicità della materia pittorica Marilena Sassi rinviene su di sé, sul proprio corpo, le tracce tangibili di un passato legato alla memoria, tanto nella sua declinazione individuale, ossia come risultato di un vissuto soggettivo relazionato alle tracce che esso lascia sulla sua protagonista, tanto in quella collettiva, come esito cioè di un trascorso comune. Il messaggio che arriva dalla materia, sedimento della storia, viene trasferito in una dimensione altra, intimista, microcosmica attraverso il rito del corpo, le sue nudità, per il quale l’artista non solo possiede gli strumenti di connessione, ma è anche in grado evocare un processo spirituale, sciamanico, di relativa decifrazione e comprensione, che attraverso il riscatto del sacrificio, porta all’espiazione, alla conoscenza e quindi alla rinascita dell’Io, scrive il curatore Giosuè Allegrini.