Marinella Pirelli – Meteore

Informazioni Evento

Luogo
BIFFI ARTE
Via Chiapponi 39, Piacenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato
10:30 / 12:30 - 16:00 / 19:30
domenica 16:00 / 19:30

Vernissage
26/01/2013

ore 18

Artisti
Marinella Pirelli
Curatori
Roberto Borghi
Generi
arte contemporanea, personale

Presso la galleria piacentina verranno esposti disegni, dipinti video e “opere luminose” – le Meteore appunto – che l’artista scomparsa nel 2009 ha realizzato tra gli anni cinquanta e settanta.

Comunicato stampa

Sabato 26 gennaio 2013, alle ore 18.00, Biffi Arte inaugurerà Meteore, una mostra di Marinella Pirelli. Presso la galleria piacentina verranno esposti disegni, dipinti video e “opere luminose” – le Meteore appunto – che l’artista scomparsa nel 2009 ha realizzato tra gli anni cinquanta e settanta. A quattro anni di distanza dall’ultima grande mostra ospitata dalla Fondazione Mudima, Meteore, a cura di Roberto Borghi, rappresenta un’importante occasione per riavvicinare criticamente una figura eclettica, di ardua collocazione all’interno dei consueti schemi interpretativi dell’arte tardo-novecentesca.
La mostra proseguirà sino al 9 marzo 2013.

Meteore è il titolo di una serie di opere “tecnologiche” create da Marinella Pirelli all’inizio degli anni Settanta: dalle superfici trasparenti di grosse scatole, nelle quali una fonte di luce scorre su strati sovrapposti di metacrilato, emergono immagini simili a corpi celesti. L’aggettivo “tecnologico” deve essere necessariamente scritto tra virgolette, perché i dispositivi elettromeccanici con cui sono realizzati questi lavori che hanno al centro una forma luminosa circolare, ma dall’assetto variabile e dalle molteplici opzioni cromatiche, sono davvero semplici, quasi primordiali.
L’utilizzo di strumenti meccanici, così come l’attenzione agli aspetti scientifici della dimensione iconica, ha indotto certa critica ad accostare sbrigativamente le Meteore all’ Optical Art. Tuttavia Marinella Pirelli non possedeva né l’entusiasmo per le tecnologie industriali né la tensione a scandire e dominare i processi percettivi che hanno caratterizzato le ricerche di ambito cinetico e programmato. «Quando si programma, si prevede, si predetermina, si prefigura», scrive Lea Vergine: le Meteore invece esortano ad abbandonare gli schemi visivi predeterminati, a lasciarsi coinvolgere in un dinamismo catartico. Forse il vero punto di contatto con quelle ricerche sta nel tentativo di manifestare ciò che la Vergine, nel catalogo della mostra L’ultima avanguardia. Arte cinetica e programmata, definisce «la seduzione della metafisica». Anche le opere di Marinella Pirelli, come quelle degli artisti optical, «ci ricordano assillantemente una realtà perduta, qualcosa come una vita anteriore al soggetto e alla sua presa di coscienza»: ma per rievocare questa condizione non abdicano alla loro pittoricità, non si assestano in una forma di «pittura senza disposizioni e sensibilità, di pittura senza qualità», com’è quella proposta dalle avanguardie cinetiche.
Le Meteore scaturiscono da un itinerario creativo che ha nella pittura energica, magmatica e radicalmente espressiva praticata da Marinella negli anni Cinquanta il suo principio e il suo costante riferimento. Negli anni Sessanta nascono poi dipinti che, secondo Flaminio Gualdoni, «manifestano il bisogno di definire l’immagine come grumo di colore-luce, come nucleo d’addensamento di una partecipazione emotiva al dato visivo». Questo grumo tende sempre più ad acquisire una forma e una valenza cosmica, si profila come una sorta di rappresentazione dell’origine, dell’essenza dei processi generativi, a sua volta in fieri. Un frammento di appunti inediti di Marinella, databili attorno alla metà degli anni Sessanta, permette di comprendere qual è la consapevolezza da cui scaturiscono le Meteore: «Ricordarsi che è la luce il messaggio captabile – più potente e più mobile – nell’universo».
La mostra presso Biffi Arte ricostruisce il percorso di intuizione e creazione delle Meteore attraverso disegni, dipinti e video in cui il «grumo di colore-luce» tende progressivamente a mutarsi, a diradarsi, sino a divenire immateriale e cangiante.

Breve biografia dell’artista
Marinella Pirelli è nata a Verona nel 1925. Ha compiuto gli studi classici a Belluno e, dopo la guerra, si è trasferita a Milano dove ha lavorato come costumista, scenografa e attrice con la compagnia teatrale Il Carrozzone diretta da Fantasio Piccoli. Nel 1950 si è trasferita a Roma, dove ha lavorato presso la Filmeco, una delle prime case di produzione di cartoni animati in Italia.
Tra gli anni Cinquanta e i Sessanta la sua pittura ha preso di mira soprattutto la natura, colta in particolari condizioni luminose ed espressa con un linguaggio evocativo, parzialmente astratto.
La natura è anche il soggetto dei suoi primi lavori di cinema sperimentale, girati attorno alla metà degli anni Sessanta. In quel decennio le opere di Marinella Pirelli vengono esposte presso gallerie prestigiose come Christian Stein a Torino, Toselli a Milano e Lucio Amelio a Napoli.
Nel 1969 viene realizzato il primo Film Ambiente, un’installazione di grandi dimensioni, composta da una serie di schermi appesi e fluttuanti di materiale sintetico che riflettono in modo diverso, a seconda dell’angolo di incidenza, le proiezioni di immagini pittoriche; l’ambiente è praticabile dallo spettatore che può camminare al suo interno, immergendosi nel flusso di colore.
Nei primi anni Settanta nascono le Meteore e in seguito i Pulsar, nei quali emissioni circolari di luce vengono proiettate sul soffitto di ambienti appositamente oscurati.
Nel 1973 l’attività creativa ed espositiva di Marinella Pirelli si interrompe in seguito all’incidente automobilistico nel quale perde la vita suo marito, Giovanni Pirelli.
Alla fine degli anni Novanta, anche grazie all’interessamento di Giuseppe Panza di Biumo, le sue opere ritornano a essere esposte. Al 2003 risalgono le sue personali presso la Villa Menafoglio Litta Panza di Biumo, a Varese, e presso il Museo d’Arte Moderna di San Paolo. Nel 2004 la Permanente ospita una sua ampia retrospettiva, mentre al 2008 risale la sua ultima personale presso la galleria Artepensiero di Milano.
Nel maggio del 2013 un’ampia mostra-spettacolo presso il Teatro dei Filodrammatici di Milano riepilogherà il percorso dell’artista scomparsa nel 2009.

Ecco alcuni frammenti di scritti sull’opera di Marinella Pirelli:
Marinella Pirelli è rimasta per lungo tempo nell’ombra e non sufficientemente conosciuta per i suoi meriti. Il suo lavoro dimostra come un’operazione apparentemente semplice si amplifichi in innumerevoli possibilità quando si vuole approfondire i suoi contenuti.
Giuseppe Panza di Biumo

Marinella Pirelli ha “fatto video” prima che la parola anglo-latina fosse coniata. Si è occupata di luce, di colore della luce, di movimento e percezione della luce, in quegli anni lontani nei quali pochi pionieri a Parigi e negli Stati Uniti riprendevano e rilanciavano gli esperimenti che Russi, Italiani e Centroeuropei avevano iniziato fra le due guerre. […] Gran parte delle energie di quegli artisti sono successivamente state raccolte sotto marchi critici e destinate al mercato. Quelle di Marinella Pirelli no. Sono tornate nel laboratorio e hanno germinato esperimenti successivi.
Philippe Daverio

[…] In questi filmati che anticipano i video odierni per qualità narrativa e lasciano impallidire i loro contemporanei, al tempo fatti con videocamere rudimentali e centrati su microeventi emotivi, vediamo scorrere autunni desolati sul lago o fiori a gruppi testardi, oppure rose che si caricano di pioggia e sfioriscono, o ancora pezzi di scultura che diventano parti della natura.
Angela Vettese

METEORE di Marinella Pirelli
a cura di Roberto Borghi
dal 26 gennaio al 9 marzo

in occasione della mostra le edizioni Mauri 1969 hanno pubblicato una monografia intitolata MARINELLA PIRELLI Astri e fiori