Mario Airo’ / Gianluca Concialdi – Caro Federico
“Caro Federico”, di Mario Airo’ e Gianluca Concialdi, nuova tappa di “Sicilia Contemporanea”, progetto nato dalla collaborazione tra la Galleria d’Arte Moderna di Palermo e l’associazione Ars Mediterranea con l’obiettivo di offrire uno sguardo sui linguaggi della contemporaneità, all’interno di un museo con una collezione storicizzata.
Comunicato stampa
Il 20 maggio alla GAM s’inaugura la mostra “Caro Federico”, di Mario Airo’ e Gianluca Concialdi, nuova tappa di “Sicilia Contemporanea”, progetto nato dalla collaborazione tra la Galleria d’Arte Moderna di Palermo e l’associazione Ars Mediterranea con l’obiettivo di offrire uno sguardo sui linguaggi della contemporaneità, all’interno di un museo con una collezione storicizzata.
“Caro Federico” conferma l’obiettivo di sostenere il sistema del contemporaneo nella nostra Isola, commissionando di volta in volta ad artisti siciliani la produzione di nuove opere destinate a creare un patrimonio comune.
In quest’occasione Ars Mediterranea ha scelto di commissionare la realizzazione di un’istallazione site-specific a Gianluca Concialdi, giovane artista palermitano che negli ultimi anni ha raccolto un crescente consenso non soltanto oltre lo stretto ma anche all’estero.
Nella realizzazione del progetto l’artista ha voluto coinvolgere anche Mario Airò, personaggio tra i più influenti della sua generazione, noto per creare opere che si rivolgono all’immaginazione utilizzando oggetti, immagini, testi, suoni e fonti luminose, capaci di trasformare in spazi mentali gli ambienti e i luoghi che le accolgono. Come in “Acqua Tonica”, istallazione ambientale del 1994 che crea un paesaggio di luce fluorescente ottenuto sfruttando l’effetto naturalmente creato dal chinino, sostanza contenuta nelle bottiglie di acqua tonica, quando viene illuminato da luci wood.
“L’effetto che suscita sul visitatore è di un ambiente straniante, come se ci si trovasse sul luogo di un rave party abbandonato. L’ho scelta per la sua forte valenza pittorica i cui riferimenti si perdono tra lo spazialismo e la cultura club”. Dice Concialdi.
Anche l’opera di Concialdi, allestita nella seconda sala costituisce un’installazione concepita a due livelli di lettura: lo spazio è concepito come un insieme di elementi del mondo della natura e del paesaggio urbano. Un wall painting dipinto con l’inchiostro estratto dalle seppie combinato con elementi provenienti dal suo immaginario quotidiano legato alla città, espresso per esempio attraverso il riutilizzo di materiali usati nella segnaletica autostradale, come le microsfere di vetro catarifrangenti.
“L'intento è di mischiare diverse nature ambientali creando una connessione ideale tra due mondi che trovano in me la loro realtà. Due dimensioni dell'ambiente dove vivo dello spirito e dell'identità con una continua ricerca verso la materia ma con una forte connotazione trascendentale”. (Gianluca Concialdi).