Mario Airò – Il mondo dei fanciulli ridenti

Informazioni Evento

Luogo
VISTAMARESTUDIO
Viale Vittorio Veneto 30, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
23/01/2019

ore 19

Artisti
Mario Airò
Generi
arte contemporanea, personale

La ricerca artistica di Mario Airò si caratterizza per l’assenza completa di censure di natura intellettuale.

Comunicato stampa

Vistamarestudio is pleased to present Il mondo dei fanciulli ridenti, Mario Airò's first solo show at the gallery.

Mario Airò’s artistic research is characterised by a total absence of intellectual boundaries. What the artist himself defines as his “roving”, amid very different philosophies and means of expression, generates works of art in which a powerful inventiveness is accompanied by an unfailingly intimate and poetic vision of immanent reality. Airò’s works demonstrate that the multitude of possible cultural, literary, cinematographic and musical references can all combine, together with everyday objects, in visions of great breadth that engage the viewer’s attention by stimulating our sensory curiosity.

Il Mondo dei Fanciulli Ridenti is an installation that occupies the entire upper floor of the gallery and is inspired by the felicitous definition used by an English archaeologist in the title of an essay on the Neolithic era and the idea of serenity – an era that, some have theorised, seems to coincide with the long period also known as the “golden age”. Hypothetical reconstructions suggest that the technological revolution which characterised the Neolithic age generated a long period of peace – one of the happiest seasons in mankind’s time on Earth. The joyous optimism that resulted is evident in some of the testaments the period produced: monuments that resemble the signs of a passing whirlwind. To the Neolithic mind such events were not unpredictable and deathly calamities but, on the contrary, they guaranteed the Earth’s continuing fecundity: they were the coupling of sky (the tornado as phallus) and land. To record and remember this was to ensure it continued.

Airò’s installation is formed of a floor in green PVC of the kind normally used for sports facilities. At the centre of this a form has been cut out: a re-elaboration of the design of the Stonehenge cursus as seen from above. From one corner of this form a bronze tube stretches out, eventually becoming a vase that contains a white calla lily; so it terminates in a flowering – a sign of the Earth’s fertility.

Forming a circuit, the work’s constituent parts acquire meaning and power thanks to their mutual interaction.

The lower floor of the gallery houses another site-specific work, Incubation place #3, in which the gallery space is dotted with anthill-like conical mounds of sand from which there sprout honey spoons that have been dipped in paint.

The relationship between the two works is not a linear one but they are linked by a certain thematic assonance which is also evident in the germinal quality they both possess. Two further works connect the installations: a painting and book, both covered in snails, their “yielding” mass evoking the sandy concretions found on coastal rocks and in other marine environments.

Mario Airò was born in Pavia in 1961. He studied in Milan with Luciano Fabro and, in the mid 90s he opened, with other artists, a self-managed space at Via Lazzaro Palazzi. In 1997 he took part at the 47th Venice Biennale, at the Moscow Biennale of Contemporary Art, Moscow and in 2005 at the Kwangju Biennale. He has been the subject of many solo exhibitions and his work has been featured in group exhibitions at numerous institutions worlwide, including GAM, Turin; Kunsthalle, Lophem; Palazzo della Triennale, Milan; Galleria Nazionale di Parma-Palazzo della Pilotta; Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova. His works have been shown, among others, at Castello di Rivoli, al Museum of Contemporary Art di Tokyo e allo S.M.A.K. di Ghent. Airò's work is in the collections of many institutions, including MAXXI, Castello di Rivoli, GNAM Roma, MAMbo, Museion Bolzano. He currently lives and works in Milan.

-----------------------------------------------------------------------------------

MARIO AIRÒ

Il mondo dei fanciulli ridenti

Gennaio – marzo 2019

Opening 23 gennaio 2019, 19 – 21

Vistamarestudio è lieta di presentare Il Mondo dei Fanciulli Ridenti, la prima personale di Mario Airò in galleria.

La ricerca artistica di Mario Airò si caratterizza per l’assenza completa di censure di natura intellettuale. Il suo “vagabondare”, definizione data dall’artista stesso, tra sistemi di pensiero e mezzi espressivi diversi dà vita a opere la cui potenza immaginifica si affianca a una visione sempre intimistica e poetica della realtà immanente. I lavori di Airò testimoniano come i molteplici riferimenti culturali, letterari, cinematografici, musicali, possano confluire tutti, assieme ad oggetti della quotidianità, in soluzioni di ampio respiro, in grado di coinvolgere l’osservatore attraverso un utilizzo sensoriale della curiosità.

Il Mondo dei Fanciulli Ridenti è un’installazione ambientale, che pervade integralmente il piano superiore della galleria e prende spunto da una definizione felice utilizzata come titolo di un saggio, scritto da un archeologo inglese, sull’epoca neolitica e sull’idea di serenità. Epoca che, secondo alcune teorie, sembra aver contraddistinto quel lungo periodo altresì chiamato ‘età dell’oro’. Da ricostruzioni ipotetiche sembrerebbe che la rivoluzione tecnologica del Neolitico abbia generato un periodo di pace lunghissimo, uno dei momenti migliori per l’umanità sulla terra. L’ottimismo ridente che ne derivò si riscontra anche guardandone le testimonianze prodotte: opere monumentali che appaiono come le registrazioni del passaggio di una tromba d’aria. Nella mente neolitica il fenomeno non era una calamità imprevedibile e funesta, era, anzi, ciò che permetteva la continuità della fecondità della terra: l’atto sessuale tra il cielo, la tromba d’aria il suo fallo, e la terra. Il mantenerne memoria era mantenerlo attivo.

L’opera è costituita da un pavimento di PVC verde, normalmente in uso nei campi sportivi. Al suo interno è ritagliata una forma: una rielaborazione del disegno in pianta del cursus di Stonehenge. Dall’angolo di questa forma parte un tubo di ottone che procede la sua traiettoria fino a diventare vaso per una calla bianca, completando così il suo tragitto; con la fioritura, segno della fecondità della terra.

L’opera è costruita come un circuito le cui parti acquistano valore e potenza grazie alla loro stessa interazione.

Il piano sottostante della galleria è impegnato da un’altra opera site-specific Incubation place #3, una disseminazione nello spazio di elementi germinanti, costituiti da monticelli di sabbia di forma conica, simili all’ingresso dei formicai, da cui spuntano cucchiai per il miele, immersi in precedenza nel colore.

La relazione tra i due lavori non è lineare ma, a legarli, è una certa assonanza tematica, che si riscontra anche nella medesima natura ‘geminale’. A fungere da collegamento tra le installazioni, due opere: un quadro e un libro coperti di lumache, il cui corpo ‘molle’ evoca le concrezioni sabbiose di certi scogli e ambienti marini.

Mario Airò è nato a Pavia nel 1961. Ha studiato a Milano con Luciano Fabro e, nella prima metà degli anni '90, con altri artisti, ha dato vita allo spazio autogestito di Via Lazzaro Palazzi. Nel 1997 ha partecipato alla 47a Biennale di Venezia, alla Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca e alla Biennale di Kwangju nel 2005. Ha avuto mostre personali e collettive in Italia e all’estero in istituzioni quali: GAM, Torino; Kunsthalle, Lophem; Palazzo della Triennale, Milano; Galleria Nazionale di Parma-Palazzo della Pilotta; Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova. Le sue opere sono state presentate, tra gli altri, al Castello di Rivoli, al Museum of Contemporary Art di Tokyo e allo S.M.A.K. di Ghent. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni del MAXXI, Castello di Rivoli, GNAM di Roma, MAMbo, Museion di Bolzano e altri. Attualmente vive e lavora a Milano.