Mario Ferrante – Dies irae
La galleria d’arte Edarcom Europa torna a proporre una mostra all’affezionato pubblico che da oltre 45 anni ne accompagna l’attività e lo fa in grande stile, con una personale dedicata ad uno degli artisti più rappresentativi del proprio catalogo.
Comunicato stampa
La galleria d’arte Edarcom Europa torna a proporre una mostra all’affezionato pubblico che da oltre 45 anni ne accompagna l’attività e lo fa in grande stile, con una personale dedicata ad uno degli artisti più rappresentativi del proprio catalogo. Dopo la lunga pausa post lockdown, venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 ottobre, presso la galleria Edarcom Europa, in via Macedonia 12 a Roma, verrà inaugurata la mostra Dies irae, personale dell’artista Mario Ferrante.
Ovviamente sarà un’inaugurazione differente dal solito. Più correttamente è stata chiamata “apertura”: tre giorni in cui, nel normale orario della galleria e nel rispetto delle regole di igiene e di distanziamento, sarà possibile visitare la mostra con il valore aggiunto della presenza del Maestro Mario Ferrante.
Questa mostra è per Mario Ferrante un ritorno alle origini della sua carriera. Prima tra tutte le gallerie che ne hanno successivamente seguito il lavoro in Italia e all’estero, la galleria Edarcom Europa ne comincia a trattare le opere a metà degli anni ‘90 del secolo scorso, curandone successivamente alcune tra le mostre più significative. Nel titolo Dies irae, carico di una forte valenza drammatica, c’è tutto il mondo pittorico di un artista italiano che affonda le sue radici in un’infanzia vissuta tra le contraddizioni e i ritmi del lontano Brasile. E così, in questo momento storico segnato dallo sconquasso delle relazioni sociali e affettive e dall’emersione di solitudini e egoismi, Mario Ferrante dipinge l’uomo contemporaneo in un incessante ricerca di stabili appigli. Alla materia cardine della sua ricerca pittorica come le notti dei giovani, i vicoli e le anime delle favelas brasiliane, le prove d’orchestra, gli interni dei caffè e gli altri “luoghi del tempo”, Ferrante aggiunge alcuni lavori frutto della recente riflessione globale sui temi dell’ambiente e dei diritti.
Tra le tappe più significative del percorso di Ferrante si ricordano la partecipazione al progetto Alitalia per l’Arte con le esposizioni nelle sale Freccia Alata degli aeroporti Jhon F. Kennedy di New York, Malpensa di Milano e Leonardo Da Vinci di Roma, la mostra al National Art Club di New York (1999), la mostra Maschere ed anime presso il Maschio Angioino di Napoli (2003), Ubique vacuum a Palazzo Venezia di Roma (2007) e, nello stesso anno, Le ombre della croce del Sud nuovamente al Maschio Angioino di Napoli, Sinfonia di Berlino. Negro no coração presso l’Ambasciata del Brasile in Germania (2010) e, nello stesso anno, con Work in progress. A bênção da mãe de santo nuovamente al Museo del Sannio di Benevento, e ancora Ventre molle. Napoli come Rio al Castel dell’Ovo di Napoli (2013) e, nello stesso anno, Oltre il cielo. L’aria ed il cuore presso l’Ambasciata del Brasile in Italia e infine L’amore al tempo delle stelle cadenti presso l’Istituto Italiano di Cultura di Praga (2016).
La mostra, curata da Francesco Ciaffi, è visibile fino al 17 ottobre 2020.