Mario Nanni – Dal disegno all’oggetto
Una mostra, curata da Sandro Malossini e Tomaso Mario Bolis, che vuole essere l’occasione per un’ulteriore e approfondita indagine sul ricco e composito percorso espressivo di Nanni.
Comunicato stampa
Inaugura alle 18.00 di mercoledì 25 gennaio, alla Sala Colonne Emil Banca di Bologna, la personale di Mario Nanni “DAL DISEGNO ALL’OGGETTO”, una mostra, curata da Sandro Malossini e Tomaso Mario Bolis, che vuole essere l’occasione per un’ulteriore e approfondita indagine sul ricco e composito percorso espressivo di Nanni. Introdurranno questa vicenda artistica, alla presenza dell’autore, Claudia Collina e Lorenza Miretti.
Artista eclettico, presente da oltre settant’anni nel campo della ricerca visuale, è un appassionato e sincero sperimentatore di linguaggi diversi e di tecniche molteplici; la sua presenza ha contraddistinto le manifestazioni d’arte più importanti, dalla Biennale di Venezia (ricordiamo la sua sala personale nel 1984, dopo le presenze negli anni precedenti) alle esposizioni antologiche a lui dedicate da città come Bologna, Ravenna, Ferrara, e altre.
L’esposizione è dedicata all'opera su carta di Mario Nanni, dai disegni preparatori degli ambienti a quelli progettuali delle sculture.
Accanto alle chine dedicate alla performance Automisurazione psicologica - Limiti del mare (1969), è documentato un lavoro meno conosciuto ma non meno importante anche dal punto di vista storico: una selezione di disegni/progetti, sviluppati nel corso degli anni Sessanta, dedicati alla descrizione di nuove “invenzioni” elaborate dall’artista stesso.
Con grande equilibrio compositivo e con notevole perizia espressiva, le opere presentate, comprese anche alcune sculture, rivelano tutta la capacità creativa e anticipatoria di sviluppi artistici che ci sarebbero stati in tempi successivi.
L’artista interviene e rielabora la dimensione dello spazio, libera una feconda visione di utopia degli oggetti e degli ambiti di interrelazione tra le persone, insegue la sua dimensione progettuale che tende comunque a realizzare e a costruire l’oggetto: si vede e si respira, in questi tratti, tutta la propositiva temperie culturale di un periodo particolarmente felice per l’arte italiana, tra varie e diverse suggestioni, non ultima quella del rimando al design industriale inteso come strumento linguistico “liberatorio” rispetto alle dinamiche che si sviluppano nel contesto sociale.
Il contributo di Emil Banca ha permesso la realizzazione di questa mostra e la pubblicazione del catalogo dedicato a Mario Nanni dal titolo “Risultato provvisorio di un processo” ed altri progetti 1962-1968. Il volume è stato presentato in occasione dell’omonima mostra, aperta fino al 31 gennaio, allestita al Castello Malatestiano di Longiano nell’ambito delle attività della Fondazione Tito Balestra: un ricco repertorio di immagini è accompagnato dai testi critici di Sandro Malossini, Claudia Collina e Lorenza Miretti.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Felsina Factory di Bologna.