Mario Surbone / Antonio Calderara – Due Spazi. Simili e Diversi
ERA Gallery presenta un importante nucleo di Incisi di Mario Surbone (Treville Monferrato, 1932) nel decennio 1968-1978, affiancati da una scelta di opere astratte di Antonio Calderara (Abbiategrasso, 1903 – Vacciago, 1978), considerato dall’artista piemontese come un riferimento irrinunciabile per le proprie ricerche.
Comunicato stampa
ERA Gallery presenta un importante nucleo di Incisi di Mario Surbone (Treville Monferrato, 1932) nel decennio 1968-1978, affiancati da una scelta di opere astratte di Antonio Calderara (Abbiategrasso, 1903 – Vacciago, 1978), considerato dall’artista piemontese come un riferimento irrinunciabile per le proprie ricerche.
Un Inciso del 1972, infatti, è intitolato Omaggio a Calderara e il titolo mostra (Due spazi – Simili e diversi), tratto da quello di un’opera di Surbone del 1978, allude alle profonde assonanze, pur nell’assoluta autonomia degli esiti, del lavoro di Surbone e Calderara.
La ricerca artistica di Surbone aveva preso le mosse, fin dagli anni dell’alunnato con Felice Casorati all’Accademia Albertina, da un tentativo di distillare, con rigore, ma senza schematismi, né semplificazioni, le scansioni e i ritmi ricorrenti che governano la struttura geometrica e armonica attraverso la quale la natura si offre al nostro sguardo.
La serie degli Incisi ha un carattere profondamente sperimentale. In essi Surbone si limita ad incidere il supporto monocromo dei cartoni, appositamente preparati ad acrilico: è poi la tensione del materiale stesso a determinare la struttura tridimensionale dell’opera, che dialoga con la luce.
I suoi interventi non derivano tanto dal gesto vitalistico del taglio di Fontana, ma piuttosto dall’articolazione delle superfici modulari di Castellani e, appunto, dalle ricerche di Calderara sulla proporzione aurea e sulla vibrazione del colore-luce. Come aveva scritto Paolo Fossati nel 1969: «Surbone ritaglia e separa sul foglio di cartone un disegno prestabilito e ne verifica il comportamento spaziale, le tensioni e gli spostamenti sul piano (…). Ne consegue che la geometria non è uno schema statico, né un emblema precostituito, che assuma e sistemi una volta per tutte la varietà interessata, ma un procedimento mobile, uno sviluppo continuo e la cui sistemazione è ambigua, cioè instabile e pronta a riprendere moto».
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo. Si ringrazia la Fondazione Antonio e Carmela Calderara per la preziosa collaborazione e per il prestito di due opere del maestro.
*Secondo la normativa vigente contro il Covid-19, l'ingresso è consentito solo ai visitatori in possesso di un Certificato Covid-19 digitale in corso di validità completo di QR Code (certificato di vaccinazione, certificato di guarigione attestante la guarigione del titolare dal Covid-19, certificato di un test molecolare o antigenico con esito negativo del titolare raccolto entro 48 ore prima della visita), da presentare all'ingresso.