Markus Saile – Scala
seconda personale di Markus Saile (Stuttgard, 1981) in galleria dal titolo scala, con un nuovo ciclo di lavori che illuminano e approfondiscono gli aspetti e passaggi salienti della pratica dell’artista.
Comunicato stampa
A+B Gallery è lieta di presentare la seconda personale di Markus Saile (Stuttgard, 1981) in galleria dal titolo scala, con un nuovo ciclo di lavori che illuminano e approfondiscono gli aspetti e passaggi salienti della pratica dell’artista.
L’artista si confronta per la prima volta con i nuovi spazi della galleria, un aspetto fondamentale perché i lavori di Saile possono avere formati eccentrici e toccare la stanza in cui si collocano in più zone, per esempio avvicinandosi agli angoli o appoggiandosi al perimetro di porte e finestre, a stabilire un rapporto dinamico con lo spazio e i muri (e le loro irregolarità) che diventano il luogo dell’espansione energetica dei dipinti e della pittura come messa in scena, anche scenografica, ma soprattutto come strumento di reinvenzione dello spazio per via di inaspettati scarti di proporzione e scala, come il titolo della mostra, scala, suggerisce.
I dipinti di Saile, infatti, si sviluppano a partire da un processo di sovrapposizione di strati di pittura e velature sottili, che ne identificano la vita materiale, al termine del quale l’artista interviene con un gesto che è insieme molte cose: un tratto/groviglio rizomatico e o un semplice ghirigoro; l’approdo a un’ipotesi di figura che rinvia a dettagli (lembi di vesti, contorni di nuvole) e a forme disincarnate e volatili tipiche della pittura del Settecento, che Saile rievoca anche per i toni dei suoi dipinti e come ricerca di ridefinizione dello spazio; un segno che non smette di rimarcare la presenza della mano e del pennello, che è contemporaneamente escrescenza e atto di esplorazione ed esfoliazione della stratificazione, del corpo dell’immagine; approdo di un processo in cui il dentro e il fuori, il prima e il dopo, sembrano confondersi e rilanciarsi reciprocamente.
Queste forme, inoltre, possono toccare il quadro in diversi punti, collocarsi al centro dell’immagine e generare nuove campiture (dalla presenza assertiva o simili a cancellature); replicarsi con variazioni e disporsi su più file; tradursi in linee che esplorano la superficie in modo sinuoso, curvilineo, o con un andamento intermittente e sincopato, dunque interrompendosi ai limiti della superficie, costituendo un invito allo spettatore ad avvicinarsi, a esplorare il dipinto e le sue articolazioni materiali, a occupare più posizioni di fronte a esso.
Nato nel 1981 a Stoccarda, Markus Saile si diploma alla Braunschweig University of Art, Meisterschueler con il prof. Frances Scholz nel 2011.
Viene selezionato nel 2019 come finalista di STRABAG Artaward Internazional di Vienna (cat.) e partecipa alla mostra Now! Paiting in Germany Today, nelle sedi dei musei di Bonn, Chemnitz, Amburgo e Wiesbaden (cat.).
A venire, giugno 2022, mostra personale alla Mai 36 Galerie, Zurigo (CH). Nel 2020, alla NAK Neuer Aachener Kunstverein di Aachen, realizza la mostra personale separate | related (cat) e Magnetic Fields alla Strabag Kunstforum di Vienna, seguita a Colonia da Where We Are (con Marcel Hiller). Tra le sue personali anche FINALI SONO INIZI, alla A+B Gallery di Brescia e Das und gleicht dem Chamäleon alla Galerie Markus Lüttgen, di Düsseldorf, mentre al Kunstverein Springhornhof presenta il suo solo show non-travail (cat.) nel 2013.
Tra le mostre collettive vediamo nel 2021 Suspension of (dis)belief alla Galerie Markus Lüttgen, a Düsseldorf, con David Jablonowski, nel 2020 small is beautiful, al Mai 36 di Zurigo, Slow and Everywhere like breath a Düsseldorf, Jetzt! Junge Malerei in Deutschland a Deichtorhallen, Hamburg e Netzwerke alla Galerie Crone, Vienna. Nel 2019 realizza Zwei Alter: Jung al Crone Side, Berlin, Köln um halb acht alla Temporary Gallery di Colonia, nel 2018 Face my boost by your ShotSpotter all'Hardspace di Basel, nel 2017 Time is the longest distance (duo show con Talisa Lallai), alla Galerie Nathalie Halgand, di Vienna e nel 2015 o.T. (ohne Titel), all'Arp Museum di Rolandseck (cat.).