Marta Czok – Ex Patria
In mostra una collezione di opere recenti e storiche di Marta Czok, dagli anni Ottanta ai giorni odierni, che riflettono sulla costruzione del concetto di patria e sulle ideologie che rendono tale concetto ambiguo.
Comunicato stampa
In risposta alla tematica della Sessantesima Biennale Arte “Foreigners Everywhere”, la Fondazione Marta Czok presenta EX_PATRIA, con il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia a Roma: una collezione di opere recenti e storiche di Marta Czok, dagli anni Ottanta ai giorni odierni, che riflettono sulla costruzione del concetto di patria e sulle ideologie che rendono tale concetto ambiguo. Da un lato, la patria è conforme al bisogno di chiamare un posto “casa” e di sentire che tale casa è concepita per proteggere i diritti e garantire un livello di vita adeguato. Dall’altro, la costruzione di questo concetto comporta l’identificazione del “confine”, la barriera fisica e metaforica che implica la distinzione del sé dall’altro. La migrazione, l’asilo politico, la xenofobia, il populismo nazionalista si confrontano con questo principio, rafforzandone il significato simbolico e la vera esperienza di che ne vive le conseguenze. In queste opere troviamo il divario fra chi ha necessità di cambiare sede e chi ha potere di determinarne il destino: le politiche di guerra, le burocrazie transnazionali, l’impatto di un’economia globale si mischiano, rendendo ancor più vulnerabili coloro che rimangono in bilico: senza casa, senza diritti, senza patria.
Il lavoro di Marta Czok si sviluppa di pari passo con la sua identità “senza patria”: nata in Libano nel 1947, Marta Czok proviene da una famiglia di rifugiati politici polacchi: la famiglia di sua madre, all’inizio della guerra, risiede nella città di Ostrog, ora parte dell’attuale Ucraina, e viene deportata in Siberia, prima di riunirsi all’esercito polacco e agli Alleati. Negli orrori della Seconda Guerra Mondiale, i suoi familiari vengono sottoposti a campi di prigionia, lavori forzati ed il massacro di Katyn, dove 25000 ufficiali e membri dell’Intellighenzia Polacca, tra cui suo nonno Stanislaw Zurakowski, vengono fucilati per mano sovietica. Durante e all’esito della Guerra, la sua famiglia si trova in Medio Oriente: in Iran, in Libano, in Palestina, poi di ritorno in Libano, prima di arrivare in Egitto. Il loro sperato ritorno in Polonia però non è possibile e trovano asilo politico a Londra, dove ricominciano da nullatenenti e dove cresce Czok, fino poi a trasferirsi in Italia negli anni settanta.
L’infanzia di Marta Czok è segnata da questi eventi, perché l’impatto della guerra continua nelle storie raccontate dai suoi familiari, nella precarietà di un inizio alla vita come rifugiata, nella paura di un’ulteriore deportazione e di nuovi conflitti che possano nascere da un momento all’altro.
Note biografiche
Marta Czok
Britannica di origini polacche e italiana d'adozione, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. L’anno successivo la sua famiglia ottenne asilo politico a Londra, dove ha vissuto fino al 1974 e dove ha completato gli studi accademici alla St Martin’s School of Art, partecipando ripetutamente alla Royal Academy Summer Exhibition.
Negli ultimi quarant'anni, ha esibito le sue opere in Europa e nel resto del mondo, collaborando anche al progetto “Alitalia per l’Arte”. Nel 2000 Alitalia le ha commissionato un trittico che è stato donato a Papa Giovanni Paolo II per il suo ottantesimo compleanno. Nello stesso anno è stata invitata dall’Ambasciata Francese presso la Santa Sede a realizzare un’opera sul tema del Giubileo che è stata esposta nell’ambito della mostra Roma Jubilans. La Royal Caribbean le ha inoltre commissionato, in collaborazione con Albemarle Gallery di Londra, un’opera per la sua nave Navigator of the Seas. Nel 2008, la televisione nazionale polacca TV Polonia le ha dedicato un documentario nel quale si evidenziava il rapporto tra il suo lavoro e la Seconda Guerra Mondiale.
Tra le sue mostre pubbliche più recenti meritano una particolare segnalazione Icons&Idols, mostra multimediale del 2013 presso il Museo MACRO di Roma; la mostra antologica presso il Castello di Calatabiano, organizzata dal Museo MACS di Catania nel 2014; la mostra personale Mother Rome presso il Museo Carlo Bilotti di Roma nel 2016; la mostra personale presso l’Istituto di Cultura Italiano di Varsavia che si è tenuta nel 2017; Baroque Intrusions presso il Museo del Barocco al Palazzo Chigi di Ariccia, Roma e la mostra Metropolis presso Magione Art District a Palermo, nel 2018; la mostra personale O Nas presso il Konstanciński Dom Kultury Hugonówka in Polonia nel 2023.
Marta Czok ha inoltre lavorato a mostre itineranti quali la personale dedicata ai Bambini nella Guerra, tenutasi a Palazzo Ferrajoli (Roma), al Museo Civico di Albano e a Palazzo Antico Ghetto (Padova) e la mostra About Us, sul tema dell’umanità, a Palazzo dei Papi (Viterbo), Palazzo Zuckermann (Padova) e Palazzo Zenobio (Venezia). In Polonia, dal 2020, la mostra To Nazywasz Sztuka? si è tenuta in diverse sedi, tra cui a Varsavia, presso il Museo della Caricatura, e poi a Lublino presso il Centrum Spotkania Kultur.
Dal 2020, la Fondazione Marta Czok si occupa dello studio e dell'archiviazione delle sue opere, con due sedi: a Castel Gandolfo (Roma) per la sua Collezione Permanente, e al centro storico di Venezia per il suo Project Space, dove le opere di Marta Czok vengono esposte in dialogo con artisti ed istituzioni internazionali.
Nel 2023, insieme alla mostra O Nas in Polonia, citiamo la mostra antologica The Rise and Fall of the Ideal City con cui e' stata inaugurato il Project Space di Venezia: la mostra, curata da Jacek Ludwig Scarso in collaborazione con Luisa Bravo e Anna Marazuela Kim, si concentra sulla citta' come metafora sociale e politica ed ha incluso opere di video-arte internazionali, in collaborazione con City Space Architecture, Urban Visions Film Festival, A-Place e Takflix. Nel 2024, la mostra De Innocentia, in coccasione della Giornata della Memoria, viene inaugurata presso Complesso di Palazzo Valdina della Camera dei Deputati, in collaborazione con la Commissione Cultura, Scienza, Istruzione e con il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia.
Marta Czok vive e lavora a Castel Gandolfo, Roma. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo.
Jacek Ludwig Scarso
Jacek Ludwig Scarso (PhD) lavora come curatore ed accademico con sede a Londra. Dopo aver conseguito il suo dottorato di ricerca in Arti Performative, ha lavorato in numerosi progetti internazionali, tra cui la Tate Modern a Londra, il British Council in Hong Kong, Galerie Weissraum a Kyoto, Pratt Institute a New York e RMIT a Melbourne. A Londra, dirige il Master in Arti Pubbliche e Performative alla London Metropolitan University, dove è vice-direttore del Centro di ricerca artistica CREATURE. E' Ricercatore Associato presso Museo Spazio Pubblico a Bologna e membro del comitato di amministrazione di The Line, il primo percorso dedicato all'arte pubblica a Londra. Dal 2013, ha iniziato la sua collaborazione con Marta Czok presso Museo MACRO a Roma, ed è adesso Senior Curator della programmazione della Fondazione Marta Czok a Roma e a Venezia.