Marta Dell’Angelo – Afrodite A
ASSAB ONE presenta la mostra personale di Marta Dell’Angelo, AFRODITE A.
Comunicato stampa
ASSAB ONE presenta la mostra personale di Marta Dell’Angelo, AFRODITE A.
La mostra impegna tutti e tre i piani dello spazio espositivo, più di 1500 mq.
Saranno presenti opere inedite e site specific così come reinterpretazioni di precedenti installazioni e progetti che fanno parte delle eclettiche espressioni del suo modo di fare arte.
La preparazione di AFRODITE A è iniziata già dall’estate 2018, quando Marta ha realizzato proprio qui il monumentale dipinto La Fermata (939x 260cm), che sarà esposto al primo piano insieme all’installazione Carichi pendenti.
Al secondo piano prende forma una nuova e più complessa declinazione tridimensionale del processo compositivo che coinvolge migliaia di fogli di carta A4, già sperimentato in altre sedi come Palazzo Fortuny a Venezia e Villa Croce a Genova. Anche L’Antologia delle Posizioni (2009) e il Manuale della figura umana (2008) vedranno una nuova configurazione arricchita e aggiornata per i grandi spazi di Assab One. Tra i numerosi video e installazioni in mostra sarà presente anche il video Tarara (2017), realizzato dall’artista per Standart 2017 - Triennal of Contemporary Art in Armenia - The Mount Analogue A Contemporary Art Experience a cura di Adelina von Fürstenberg.
Una vasta galleria della produzione pittorica degli ultimi tre anni di Marta Dell’Angelo restituisce e sintetizza con un unico medium la ricerca dell’artista che in tutte le sue manifestazioni è focalizzata sul corpo.
La mostra sarà accompagnata da un programma di performance e da una pubblicazione che ben rappresenta l’eclettismo di Marta Dell’Angelo.
Performance
“Un fischietto un euro”“Antologia delle posizioni” con Ivana Fall, Juna Primerano, Marj Rabbani
“Improvvisazione” con Francesco Castellani
“Cascando” con Valeria Manzi
“Uno dei molti aspetti che mi lega all’opera di Marta Dell’Angelo, e che la rende attualissima, è il nascere da una costante ricerca artistico-antropologica sulla centralità del corpo. Le forme espressive praticate da Marta nel corso degli anni, come pittura, fotografia, video, performances, installazioni e la scrittura visiva di libri, sono accomunate da un’unica funzione strumentale: andare al fondo dell’universo corpo, sondandone e sperimentandone le differenti potenzialità espressive. Il corpo umano è la vera “tavolozza incarnata” usata da Marta Dell’Angelo per porre domande sull’identità, sull’altro, sulla convivenza e sulla libertà.”
Vittorio Gallese, neuroscienziato
“Quello che innanzitutto salta agli occhi a tutti è che il ruolo principale è giocato dal corpo, o dai corpi. Ci sono tanti corpi, spesso molto ammassati e molto svestiti, sono corpi che si mostrano e sono corpi di giovani e di vecchi, di uomini e di donne. Come spesso, come sempre capita ai corpi, questi corpi assumono delle posture, delle posizioni, compiono dei gesti, dei movimenti. E queste posture sono le più varie: c’è chi si tiene la testa, chi si gratta, chi si toglie o si infila gli indumenti, chi si stiracchia, chi legge un giornale. C’è chi mangia, chi ascolta la musica, e potrei andare avanti ad elencare, precisando per ognuno di questi corpi una posizione.”
Andrea Pinotti, filosofo
“Se i fogli appesi con chiodi al muro ci ricordano la tecnica praticata da Warburg per i pannelli del suo Atlante, è facile per altri versi instaurare un’altra relazione fra Cariatide e Atlante, come personaggi condannati, lei dagli uomini lui dagli dèi, a una funzione di sostegno necessaria, onerosissima, punitiva.”
Stefano Bartezzaghi, semiologo e enigmista
“Io credo che il suo lavoro parli dell’identità - ma non quella di genere, quella sociale, quella adulta, politica, trasgressiva, e così via. Parla del processo di costruzione dell’identità, nelle primissime fasi di vita dell’essere umano, quando cominciamo ad avere un senso della nostra esistenza nel rapporto con un altro corpo, quello della madre, che per il bambino coincide con il mondo, ma è anche, per usare l’espressione di Freud, “il continente nero”.”
Sara Boffito, psicoanalista
“Nel 2019 a Assab One, nella mostra Afrodite A, distribuisce i tanti e diversi sentieri della sua ricerca, qui i Collage Vivant, con ritagli fotografici di gambe, braccia, piedi, mani, fanno da controcanto al cielo che occhieggia sotto la tettoia. Entrano nell’atmosfera in cui tutti siamo immersi e che tutti contribuiamo a produrre. Un invito a respirare insieme alle figure di Marta e a tenere in equilibrio il corpo dell’arte col proprio.”
Francesca Pasini, critica e curatrice d’arte
Marta Dell’Angelo (Pavia, 1970).
La sua ricerca è centrata sul corpo umano focalizzandosi sul gesto e la postura, attraverso una varietà di linguaggi che vanno dalla pittura alla video installazione, dal disegno alla performance. Si interessa di neuroscienze e antropologia.
Ha pubblicato Manuale della figura umana (2007) ed. Gli Ori e con Ludovica Lumer C’è da Perderci la testa ed. Laterza. Nel 2004 partecipa per un progetto speciale alla Biennale di Mosca, nel 2009 alla Biennale di Tirana, nel 2013 alla Biennale di Thessalonikij. Il suo lavoro è stato presentato in diverse gallerie in Italia e all’estero e in Musei e Istituzioni quali: Pac di Milano, Art for the World, Mediateca di Santa Teresa di Milano, Palazzo delle stelline di Milano, Istituto Italiano di cultura Madrid, Palazzo Reale di Milano, Triennale e Triennale Bovisa di Milano, MAGA di Gallarate, Museion di Bolzano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Museo del Novecento di Milano, Nosadelladue di Bologna, Fondazione Remotti di Camogli, MAMbo di Bologna, Museo di Villa Croce di Genova; Srisa di Firenze e Palazzo Fortuny di Venezia; Medizin historisches Museum a Berlino, MACRO Roma, Istituto Italiano di Cultura San Francisco, Fondaco Bruxelles, IIC and CCC San Francisco.