Marta Gierut – Il volto e la maschera
La mostra ne svela per la prima volta in modo esaustivo _saranno esposte oltre sessanta opere_ il vario percorso creativo fatto sia di sculture (dedicate anche al ciclista Marco Pantani e al letterato Piero Bigongiari), di dipinti in cui emergono in modo imperioso autoritratti provenienti dalle serie “Camminando in un’Anima” e “Farfalle”, oltre che di un’esaustiva vetrina di grafiche.
Comunicato stampa
Pietrasanta (LU)_ “Parole assemblate sulla carta come fossero di creta, messaggi racchiusi in fogli bianchi destinati ad attraversare i mari perigliosi della nostra esistenza, conforti inattesi, dono, non certo ultimo, di chi ebbe a vivere più vite, paradossalmente, di un vecchio ottuagenario”. Così il critico Giovanni Faccenda tratteggia la personalità creativa di Marta Gierut, giovane poetessa e artista scomparsa nel 2005, cui l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta dedica un’ampia retrospettiva nelle sale di Palazzo Panichi, dal 10 febbraio al 3 marzo 2013. Un’iniziativa che vede la collaborazione organizzativa del Comitato Archivio artistico-documentario Gierut.
La mostra ne svela per la prima volta in modo esaustivo _saranno esposte oltre sessanta opere_ il vario percorso creativo fatto sia di sculture (dedicate anche al ciclista Marco Pantani e al letterato Piero Bigongiari), di dipinti in cui emergono in modo imperioso autoritratti provenienti dalle serie “Camminando in un’Anima” e “Farfalle”, oltre che di un’esaustiva vetrina di grafiche.
Saranno presentate alcune delle duecento liriche tra le circa seicento trovate dopo la morte e presentate nel volume “Il volto e la maschera, poesie e opere”, edito da Giorgio Mondadori, che accompagna la mostra, con testi di Manlio Cancogni, Giovanni Faccenda, Rosangela Mura e Roberto Valcamonici.
Scrive di lei Rosangela Mura: “E’ il mondo dell’arte visiva, la sua arte, che sottintende a tutti i versi e li intesse di colori e della bianca solidità del marmo. Marta modella e impasta le parole come se avesse sempre tra le mani scalpelli, pennelli, creta. La poesia si fa statua e quadro, il dipinto si materializza in cadenze ritmiche”.
Cenni biografici
Marta Gierut è nata a Pietrasanta (Lucca) nel 1977 ed è deceduta per propria volontà a Massarosa nel 2005. Allieva del pittore e scultore Franco Miozzo, ha frequentato dapprima l’Istituto Statale d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta, quindi l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha studiato a fondo l’attività di alcuni dei massimi artisti e letterati, da Majakovskij a Van Gogh a Hesse, per citarne alcuni a caso. Sue opere sono state acquisite da istituzioni pubbliche quali il prestigioso Museo dei Bozzetti di Pietrasanta e quello della Resistenza a S. Anna di Stazzema, e dai Comuni di Forte dei Marmi, Cascina, San Roberto. E’ anche in diverse importanti collezioni private.
Suo è il monumento intitolato “Il volto e la maschera” posizionato in Marina di Pietrasanta, lato via E. Pea, inserito nel “Parco della Scultura” che ha tra l’altro lavori di Fernando Botero, Pietro Cascella, Novello Finotti, Jean Michel Folon, Franco Miozzo, Igor Mitoraj, Francesco Messina, Kan Yasuda e altri (vedasi www.museodeibozzetti.com). Tra le pubblicazioni di Marta Gierut i volumi editi dal Comitato che la ricorda, “Camminando in un’Anima” e “In Franco Miozzo”, nonché l’E-book “La valigia. Trentacinque poesie” visionabile su you tube. E’ dell’autunno 2012 il suo libro “Il volto e la maschera, poesie e opere” (Editoriale Giorgio Mondadori, Milano).