Martina Merlini / Julie Oppermann – Afterimages

Informazioni Evento

Luogo
MAGMA GALLERY
Via Santo Stefano 164 (40125) , Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da mercoledì a sabato, ore 15.30 - 19.00

Vernissage
30/03/2019

ore 18,30

Artisti
Martina Merlini, Julie Oppermann
Generi
arte contemporanea, doppia personale

MAGMA gallery è lieta di presentare Afterimages, la doppia mostra personale di Martina Merlini (Bologna, 1986) e Julie Oppermann (San Francisco, 1982).

Comunicato stampa

MAGMA gallery è lieta di presentare Afterimages, la doppia mostra personale di Martina Merlini (Bologna, 1986) e Julie Oppermann (San Francisco, 1982), dal 30 marzo al 18 maggio 2019.
Attraverso questa mostra continua la collaborazione di MAGMA gallery con Martina Merlini, iniziata nel 2016; contemporaneamente saranno esposte per la prima volta in Italia le opere di Julie Oppermann. Per entrambe le artiste, le opere prodotte in occasione della mostra rappresentano un’importante svolta nella loro ricerca artistica. Martina Merlini si cimenta con materiali e metodi inediti. Da un lato approccia la tridimensionalità attraverso materiali poveri come il rattan e la paglia, che raccontano la preziosa artigianalità impiegata, pur mantenendo il contatto con l’optical. Dall’altro inserisce un ulteriore movimento alle sue traiettorie, andando a modificare il contorno dell’opera stessa che diventa un tutt’uno con le linee tracciate.
Julie Oppermann invece approfondisce per la prima volta la tecnica ad olio, presentando in anteprima per MAGMA gallery una nuova serie di grandi e medi formati su tavola e tela. Attingendo dal suo background di studi riguardanti le neuroscienze, la percezione, i processi cognitivi e la Teoria dei Colori, crea dipinti dai colori vivaci e scintillanti richiamano lo psichedelico, pur mantenendo un forte rigore concettuale. Il processo sistematico e regolamentato è accompagnato dall’approccio impulsivo e intuitivo, che crea delle tensioni sottili all'interno della composizione del suo lavoro. La consistenza della pittura ad olio, i segni e le variazioni di colore creano delle interferenze, rompendo l'illusione di profondità e spazio all'interno dell’opera e riportando l'occhio sulla superficie della pittura, ‘la pelle’ che copre la tela piatta.
I lavori di entrambe le artiste giocano con i limiti della percezione visiva; effetti scintillanti, che emergono attraverso la stratificazione calcolata e la sovrapposizione di colori contrastanti con pattern di linee ripetitive, producendo immagini residue, uno “sfarfallio ottico” e sensazioni di movimento disorientanti.
Le opere di Martina e Julie sono basate su regole e sistemi complessi di linee, colori, bordi e motivi per creare astrazioni percettive ma, osservandole da vicino, invece, rivelano un approccio gestuale e intuitivo. Tratti pittorici fitti e simmetrici vengono inaspettatamente disarticolati dalla pulsione di nuove spinte che sembrano seguire impulsi naturali istintivi e primordiali.
Martina Merlini (Bologna, 1986) vive e lavora a Milano. Dall’illustrazione all’astrazione geometrica; un percorso che porta l’artista a sperimentare e conoscere sé stessa attraverso diversi contesti espressivi come, tra gli altri, street art ed installazioni. Numerose le esposizioni dedicatele, sia in Europa che in America e Australia. Tra i vari eventi e festival internazionali cui prende parte si ricordano Living Walls, primo festival di street art femminile tenutosi ad Atlanta (USA) nel 2012, ed il prestigioso Le Mur a Parigi, nel 2015. Nel 2017 ha esposto presso il Museo Archeologico di Grosseto in una collettiva con importanti nomi tra cui Alighiero Boetti, Michael Johansson, Pennacchio Argentato, Luca Pozzi e molti altri. Nel 2018 ha preso parte a mostre in Messico, Hong Kong, San Francisco, Madrid.
Julie Oppermann (San Francisco, 1982) vive e lavora a Berlino. Nel 2018 era tra i protagonisti della Mediation Biennale 6 di Poznan in Polonia. Nel 2017 espone i suoi lavori al Marjorie Barrick Museum di Las Vegas insieme ad altri dieci artisti americani che stanno ridisegnando la tradizione della Process Art in una profonda espressione della pratica di studio del XXI secolo. Varie sono state le mostre personali, come alla Mark Moore Gallery di Los Angeles, al Joshua Liner Gallery di New York, e alla Galerie Röpke sia a Colonia che a Madrid. Le sue opere sono incluse in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui il Museum of Fine Arts di Houston, e il Museum of Contemporary Art, San Diego, in California.