Marzio Rusconi Clerici – Pistillidi
Pistillidi è parte e prosequio dell’installazione Liquida realizzata alla galleria Fragile in occasione del salone del mobile 2016.
Comunicato stampa
Mostra PISTILLIDI di Marzio Rusconi Clerici
A cura di Laura Agnoletto, courtesy Galleria FRAGILE
Spazio Orso Via Dell’ orso 16
Openinig Party mercoledì 11 maggio dale 18,30
11-15 maggio dale 12 alle 20
Pistillidi è parte e prosequio dell'installazione Liquida realizzata alla galleria Fragile in occasione del salone del mobile 2016.
Pistillidi è una collezione di lampade e vasi “figurativi” che si rifà esplicitamente al mondo vegetale ma in realtà il vero tema della mostra è “la differenza” , “l'imprevisto”, “la non riproducibilità”.
Il design è per definizione la riproduzione dell 'identico.
L'idea stessa del design nasce dall'esigenza di controllo totale dell'oggeto finito.
L'industrial design preconizza un mondo di oggetti omogenei e ottimali; un mondo di oggetti replicati e replicabili, che si tratti di arredo o elettrodomestici, hitech o automobili... l'industrial design non contempla la soluzione alternativa, la variazione sul tema.
Quel che è natura è invece continua variazione sul tema, non è mai interpretazione unica; non esiste il fiore, il pistillo, la corolla, esistono fiori pistilli corolle, tutti inequivocabilmente differenti tra loro.
Se l'incongruenza nel design è errore, nel mondo della natura è invece ricchezza e molteplicità.
“l'unica cosa immutabile nella natura umana è la sua mutevolezza” (Wilde)
Facciamo quotidianmemte uso di prodotti tra loro quasi identici- smartphone, computer, lavatrice...- ma viviamo nella ricerca spasmodica della “differenza”, la differenza nell'arte, nel cibo, nelle piante, nei caratteri somatici e nella psicologia delle persone...
La sfera del piacere e dell'emotività è strettamente connessa col desiderio di differenza.
Nella collezione Pistillidi non si può parlare di progetto di design in senso canonico in quanto il “pistillide” è il risultato di un connubio tra idea iniziale e casualità finale; il tipo di lavorazione, la termoformatura, senza uso di attrezzature specifiche e stampi, non consente di controllare in toto la forgiatura dell'oggetto; la materia stessa nell' auto modellarsi ne definisce l'aspetto definitivo.
Pistillidi è un progetto di “quasi-design-pre-tecnologico-vegetale”, in un momento nel quale il design è invece principalmente macchine a controllo numerico, stampi e stampanti in 3D.
Il “quasi-design” è l'oggetto non replicabile, non riproducibile identico a se stesso.
Pistillidi è il progetto dell'imprevisto e dell'imprevedibile.
Pistilidi è metafora e simulazione dell'organico, del movimento, della sinuosità, del plasmare la materia, della trasformazione della materia, della vita insita nella materia, del mutamento, della casualità, della sensualità, dell'ingestibile, della fluidità musicale, dell'indefinibile.
Pistillidi è una ricerca sulla complessità delle geometrie curvilinee, nelle loro infinite declinazioni. Il progetto Pistillidi è più che un progetto di design, un progetto di botanica.
Ma Pistillidi è anche una mostra sulla sessualità vegetale.
Il pistillo è l'apparato di riproduzione femminile nelle angiosperme.
La sessualita vegetale è sfrontata, eccessiva, esibizionista, poligama, senza inibizione e moralità; in un intervista rilasciata a una rivista di botanica, una piaccola ape molto perbene, ormai anziana, timida e riservata, così dichiarava:
“ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi: angiosperme ninfomani, gameti maschili e femminili, generazioni diploidi e aploidi, stoloni, rizoni che si propagano nel sottosuolo per poi emergere d'improvviso, tuberi carnosi, granuli di polline volatili, e microspore e corolle infestate da insetti, fiori ermafroditi e peduncoli vischiosi avvinghiati tra loro...”