Marzio Toniolo
Un viaggio fatto di luoghi che non potrebbero esistere senza l’elemento umano, di un ovest spesso complesso ma libero e di un est dal passato talvolta opprimente ma, in fondo, più semplice. Un fotografo che è sempre e soltanto uno spettatore di passaggio.
Comunicato stampa
“E, come sempre accade quando parto, non ho mai la possibilità di dedicare tutto il tempo che voglio alle foto o ad un progetto, pertanto ciò che riesco a catturare è figlio di un continuo spostamento in un percorso dove sono solo uno spettatore di passaggio.
M.T.
Gli scatti che presentiamo sono solo una parte di una più ampia ma non meno significativa selezione e sintetizzano il percorso che l’autore ha intrapreso partendo da Kiev per raggiungere, attraverso svariati mezzi di trasporto collettivi (le marshrùtka, per l’appunto) e tappe, Helsinki. Un viaggio fatto di luoghi che non potrebbero esistere senza l’elemento umano, senza le persone che diventano il fulcro di un racconto fatto di nuove e vecchie generazioni, di occhi che ammiccano a sguardi spaesati, di una trasformazione e dei suoi contrasti. Unici.
Di un ovest spesso complesso ma libero e di un passato talvolta opprimente ma, in fondo, più semplice.
Marzio è un viaggiatore, come ogni fotografo reportagista dovrebbe in fondo essere, che riesce a raccontare, con pochi elementi, di luoghi e persone senza trascendere l’equilibrio tra le regole spaziali della fotografia e l’istante che annulla il tempo.
Il fotografo è in movimento, e la fotografia è un movimento (anche se, talvolta, “falso”).
E tra le fonti di ispirazione citate i richiami ad Alex Webb e delle sue produzioni a colori (soprattutto “Istanbul: città dai 100 nomi”) sono impliciti, sottili: le immagini di Marzio suggeriscono scenari talvolta complessi in cui ritrovare un ordine negli elementi di una sorta di composizione stratificata, di più livelli di profondità.
Ed il senso, l’essenza del fotografo e del suo relazionarsi col circostante è racchiuso nelle parole che Marzio dice di sé: ”ciò che riesco a catturare è figlio di un continuo spostamento in un percorso dove sono solo uno spettatore di passaggio.“
Marzio Toniolo alla Torrefazione Vittoria, a Cremona, dal 20 dicembre 2019 al 15 febbraio 2020.
Bio:
“Viaggiare e illustrare con le immagini ciò che mi circonda sono le due cose in grado di divertirmi di più. Quindi, quando parto, sia che si tratti di una gita o di una vacanza dall'altra parte del mondo, sento il bisogno di riportare ciò che vedo o vivo.”
Marzio Toniolo è un 35enne della provincia di Lodi.
Autodidatta, la sua passione per la fotografia nasce in tempi relativamente recenti, spinta dall’esigenza di caratterizzare la vita ed i soggetti di una casa di riposo per anziani e che ha dato, tra l’altro, vita al suo primo, crudo, lavoro fotografico.
Il suo modo di scattare si è evoluto alla ricerca, forse non fondamentale, di un'identità; ma è l'elemento umano, in tutte le sue forme, ad affascinare ed essere sempre presente nelle sue immagini nella sua componente narrativa più che antropologica: il bisogno è quello di documentare o, meglio, raccontare.
I riferimenti della sua fotografia sono Josef Koudelka, Alex Webb, Joel Meyerowitz; ma anche Diego Bardone, Giacomo Infantino e Stefano Pia.
I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste o magazine internazionali tra cui possiamo citare Lensculture, Eye Photo Magazine e Pellicola Mag.