Marzio Zorio – Concerto per 4 battiti
Performing the Club presenta la performance “Concerto per 4 Battiti” di Marzio Zorio. Il progetto che mette in connessione arte contemporanea e club culture.
Comunicato stampa
Sabato 14 gennaio Performing the Club presenta la performance “Concerto per 4 Battiti” di Marzio Zorio. Il progetto che mette in connessione arte contemporanea e club culture torna all’interno degli spazi dell’Azimut Club e della techno-night Genau, con inizio della performance previsto per le ore 23:00.
In “Concerto per 4 Battiti” di Marzio Zorio, il suono prima di avere una localizzazione spaziale abita là dove viene recepito, prima ancora di frapporsi tra l’elemento risonante e l’ascoltatore nasce e vive all’interno di chi lo elabora, attraverso un gioco osmotico: la sensibilità empatica del performer che lo custodisce e l’emozione del fruitore che lo capta.
All'interno della stanza sono posizionati quattro altoparlanti in cerchio rivolti verso il centro. A ogni altoparlante è abbinato un performer-musicista che “suona” con il cuore e ne propaga il battito, non controllabile, necessario alla vita, non interrompibile mai. Si crea così un concerto imprevedibile per quattro cuori con ritmiche diverse e non costanti nel tempo. Muovendosi nello spazio il fruitore cambia la sua percezione del suono. Il punto dove si potrà ascoltare il tutto nella sua completezza è chiaramente il centro della stanza, ma questo è vero solo se si considera l’utente immobile nel tempo e nello spazio, quindi non partecipante all'azione performativa.
La composizione è legata alle emozioni - diverse ma “suonate” simultaneamente - provate dagli esecutori in diversi momenti. Non solo gli stimoli interni dei musicisti definiscono la composizione musicale, ma anche spunti esterni come il passaggio in quel momento di una persona cara, il climax, la folla o la solitudine, cambiando il battito del cuore.
La serata proseguirà con la serata techno GENAU e la guest Amanda Mussi.
Il Ticket di ingresso è valido per entrambi gli eventi.
Marzio Zorio (Moncalieri - TO, 1985). Come artista visivo la sua ricerca si sviluppa intorno alla creazione di installazioni solitamente di grandi dimensioni, in cui la componente sonora è di fondamentale importanza, concentrandosi sulle proprietà spaziali del suono e sul rapporto che questo ha con l’ambiente, le architetture e la presenza umana. In ambito musicale ha collaborato con Nicolas Jaar realizzando particolari strumenti musicali utilizzati per diversi concerti e nell’album Telas (2020) e, in seguito, con la produzione di una traccia per l’album Caves – A Compilation of Silence, edito dalla casa discografica Other People di Jaar. Partecipa a numerose mostre personali e collettive, in Italia e anche all’estero, tra cui “Il terzo giorno” (2018) al Palazzo del Governatore di Parma con artisti di fama internazionale e Artissima Sound alle Ogr di Torino, dedicata alle installazioni sonore di grandi dimensioni. Nel 2022 in occasione della mostra collettiva “Biennale Tecnologia – Tecnologia è umanità” organizzata dal politecnico di Torino ha vinto il primo premio con l’opera “Moti Umani”. Nello stesso anno insieme a Edi Guerzoni (storica dell’arte) e Pierluigi Pusole (artista) scrive e conduce S.O.N.R.O. (Suono Ogni Notte nel Rovescio dei miei Occhi) - podcast che fa parte di Sienaincontemporanea, archivio web del complesso museale Santa Maria della Scala - intervistando artisti visivi che in diverse modalità lavorano con il suono integrandolo nei propri lavori.
www.marziozorio.it
Performing The Club è il progetto di Cristina Baù che mette a confronto due mondi apparentemente opposti, quello dell’arte contemporanea e quello della club culture. Indagando il rapporto tra clubbing, musica, performance art, visual art e danza, attraverso il coinvolgimento del pubblico che vive in presa diretta ogni singola performance, si creano nuove prospettive che possono avvicinare appunto gli interessi e le passioni degli uni e degli altri, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo. Ripartendo da forme alternative di utilizzo di location non convenzionali, come ad esempio i club, lo spazio stesso diventa contenitore di forme di arti performative più elaborate e raffinate, in cui le emozioni di chi le esegue si fondono con le sensazioni di chi ne fruisce.
Azimut Club è un punto di riferimento per gli amanti della nightlife in città. Attivo dagli anni ‘80, il vecchio edificio in mattoni di via Modena 55 ospitava al suo interno l’omonima galleria d’arte “Modena 55”, e apriva le porte a giovani clubber (e non) quando il quartiere sulla Dora era ancora lontano da ogni riscoperta creativa. Oggi il locale continua a offrire un programma originale di eventi. In una scena musicale spesso legata a dinamiche troppo commerciali, vuole diventare il ritrovo per ascoltare dj-set e live di alta qualità (artistica e per standard audio), ma anche per partecipare a eventi culturali, attirando un pubblico di appassionati, attento e trasversale, dai millennial agli irriducibili, anche da fuori città.