Maschere: identità nascoste
La mostra, a cura di Patrizia Foglia con la collaborazione di Diego Galizzi, Alberto Milano e Francesco Pisani, esplora il tema nella produzione grafica dal Cinquecento al Novecento sul tema della maschera.
Comunicato stampa
Il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, in collaborazione col Comune di Milano | Polo Raccolte Storiche e Case Museo, inaugura sabato 1 marzo, alle ore 18.00, la mostra “Maschere: identità nascoste. Dalla Commedia dell’Arte al Novecento, un percorso nella grafica tra rappresentazione e illustrazione”, che rimarrà aperta dal 1 marzo al 4 maggio 2014 presso le sale espositive del Museo Civico delle Cappuccine, via Vittorio Veneto 1/a, Bagnacavallo (RA).
La mostra, a cura di Patrizia Foglia con la collaborazione di Diego Galizzi, Alberto Milano e Francesco Pisani, esplora il tema nella produzione grafica dal Cinquecento al Novecento sul tema della maschera. I documenti proposti, provenienti da collezioni pubbliche e private, ricoprono una duplice valenza, sul piano della storia del teatro come su quello più peculiare della storia dell’arte. Le immagini ci forniscono “indizi” che aiutano a ricostruire anche la storia delle idee, il tessuto sociale in cui il fenomeno è andato mutando nei secoli, le singole personalità e la tipizzazione di maschere e personaggi. Incisioni, affiches, illustrazioni da periodici e da volumi costituiscono dunque il filo conduttore di una storia della Commedia dell’Arte e delle maschere in genere tutta “da guardare”. Fra documenti originali, creazioni tridimensionali, burattini, marionette e sagome si ricrea l’illusione di un mondo fantastico con la consapevolezza che la maschera continua ad essere un elemento vitale in epoca moderna, una componente imprescindibile della società dell’immagine in cui viviamo. L’esposizione nasce da un’idea editoriale legata all’analisi del tema della maschera nella produzione grafica dal Cinquecento al Novecento, poi sviluppata nel volume “Maschere: identità nascoste”, a cura di Patrizia Foglia, edito da Nomos Edizioni in tiratura limitata.
“Passione, fantasia al servizio della politica e dell’arte, espressione autentica dell’anima stessa di un popolo, strumento per celare la propria identità, per nascondere i lati più oscuri del proprio animo impossessandosi delle vesti di un altro, tutto questo è stato la maschera” – spiega la curatrice – “Dai saturnali medievali alle feste di piazza, tra mosse farsesche e libera improvvisazione, ai limiti spesso della trivialità e dell’erotismo, la maschera è divenuta nei secoli un emblema della società, un oggetto di culto, un motivo iconografico accattivante che trascende il tempo e le mode.”
La rassegna si impreziosisce del fondamentale contributo del Museo “La Casa delle Marionette” di Ravenna, che ospita la preziosa collezione della famiglia Monticelli. Si tratta di una raccolta di marionette, burattini, scenografie, copioni manoscritti e numeroso altro materiale cartaceo di spettacolo che da cinque generazioni viene tramandata e arricchita di padre in figlio. Dalla collezione Monticelli saranno in mostra alcune marionette e burattini ottocenteschi.
Accompagna la mostra un interessante calendario di eventi collaterali nella sala conferenze del museo, a ingresso libero: si inizia giovedì 27 marzo (ore 18.00), con un incontro con Paola Giovanelli, docente di Letteratura Italiana presso l'Università di Bologna, sul tema “Getta la maschera Pantalone! Una storia tra commedia dell'arte e Carlo Goldoni”. Giovedì 10 aprile (ore 18.00) sarà la volta di Cristiano Roccamo, direttore artistico del Plautus Festival di Sarsina, che parlerà di “Bagnacavallo e la commedia dell'arte. Aneddoti dalla Piazza Universale di Tommaso Garzoni”. Sabato 12 aprile (ore 10.00), si svolgerà uno spettacolo di burattini intitolato “Pulcinella e la scatola magica” a cura di Sabrina Morgagni, per bambini da 0 a 3 anni.
L'inaugurazione della mostra, che si svolgerà sabato 1 marzo alle ore 18.00, vedrà la presenza della curatrice e sarà seguita da una visita guidata e da un aperitivo offerto dall'Osteria di Piazza Nuova di Maurizio Bragonzoni.