Massimiliano Pelletti – Kosmos e Kaos
Ersel presenta KOSMOS e KAOS. L’Origine è la Meta, la mostra dedicata alle opere di Massimiliano Pelletti a cura di Barbara Paci e Cesare Biasini Selvaggi.
Comunicato stampa
Ersel presenta KOSMOS e KAOS. L’Origine è la Meta, la mostra dedicata alle opere di Massimiliano Pelletti a cura di Barbara Paci e Cesare Biasini Selvaggi. Realizzata in collaborazione con Barbara Paci Galleria d’arte in Pietrasanta, il percorso espositivo apre al pubblico il 17 maggio e resta fino al 30 presso la sede di Ersel di via Caradosso 16 a Milano.
La mostra si inserisce nel palinsesto espositivo proposto dalle sale che Ersel ha dedicato a questa attività nel centro di Milano dal 2022 per esprimere il suo sostegno all’arte in tutte le sue molteplici sfaccettature, anche nel capoluogo lombardo.
"Ersel da oltre vent'anni fa della passione per la cultura e per l'arte uno dei propri tratti distintivi, con la promozione di mostre personali e collettive, a Torino e più recentemente nei nuovi spazi milanesi. - dichiara Paola Giubergia, Responsabile relazioni esterne di Ersel - Come gruppo abbiamo scelto di proseguire la nostra stagione espositiva 2023 con le opere dell'artista toscano Massimiliano Pelletti, frutto di una ricerca artistica che reinterpreta in modo innovativo i modelli classici ereditati dall'atelier reso famoso da suo nonno".
Articolata attraverso le diverse sale dello spazio di via Caradosso, la mostra KOSMOS e KAOS. L’Origine è la Meta si compone di oltre venti sculture di Massimiliano Pelletti, alcune delle quali presentate in anteprima per questa occasione.
“Assumendo figurazioni diverse, interpretando ruoli e immagini della mitologia e della storia, Massimiliano Pelletti non esegue una mera testimonianza classica.- dichiarano Barbara Paci e Cesare Biasini Selvaggi, curatori della mostra - Egli vuole che l’osservatore riconosca dapprima le immagini di partenza in quanto parte della memoria collettiva, per poi risemantizzarle, manipolandole in assemblage scultorei, tra cristalli, cavità, fratture, in un originale meccanismo narrativo che riflette criticamente sulla storia tanto quanto sul presente e sulle avvisaglie di futuro. Nel continuo rimando tra un piano di manifesta naturalità, dove il tempo si racconta nei corpi scolpiti, e il piano simbolico della trasfigurazione artistica, risiede la forza e il fascino del lavoro di Pelletti”.
Tra gli ambiti di ricerca che l’artista toscano esplora, la riflessione sul modello classico come archetipo emerge da sempre, in particolare attraverso un’indagine che riguarda il concetto del tempo, la sua identità e il suo disvelarsi nelle imperfezioni naturali delle pietre e dei marmi che sceglie e impiega per le sue opere. Queste sono le dorsali della ricerca di Massimiliano Pelletti, artista al di fuori da questa epoca dominata dall’immagine e dai media. Egli alterna la tradizione alle innovazioni tecniche di ultima generazione, perché se da un lato scolpisce a mano, spesso lavora con i più avanzati strumenti, valorizzando la particolarità di materiali come quarzi, onici, calcari e altre pietre attraverso le singolarità che ciascuno di questi elementi speciali mette a disposizione: l’imprevisto-difetto dei materiali utilizzati diviene così il generatore di ulteriori possibilità espressive, formali e narrative, diventa una riflessione e una rottura di quella classicità sferica che contraddistingueva il passato e che assume una posizione all’interno della contemporaneità.
Massimiliano Pelletti (Pietrasanta, 1975)
Apprende le tecniche di lavorazione del marmo nell’atelier del nonno. Le origini della sua scultura vedono proprio il marmo, materia appartenente alle sue terre, come selezione principale per la sua produzione. Successivamente la scelta dei materiali si estende a quarzi, onici, calcari e altre pietre mai utilizzate in scultura, sfruttando ogni elemento che la natura offre. Pelletti tratta le forme con rigorosa attenzione compositiva, introducendo elementi di grande innovazione, pur restando legato ai dettami della tradizione scultorea. Tra le mostre più recenti: TEFAF, Maastricht - NL (2023), Art Miami - USA (2022), Barbara Paci Galleria d’Arte, Pietrasanta - IT (2022), Museo MART, Rovereto - IT (2022), Zhejiang Art Museum, Shanghai - CH (2021), Museo MARCA, Catanzaro - IT (2020), installazione permanente ad Acapulco, MEX (2019), Fondazione Ragghianti, Lucca - IT (2018)
Ersel
Dal 1936 specialista nella gestione di patrimoni, Ersel è una realtà unica nel panorama italiano, per l'assoluta indipendenza, per la professionalità e la qualità del servizio, per il rapporto diretto e personale con il cliente. Nata a Torino come Studio Giubergia, prima società di fondi comuni autorizzata in Italia, Ersel affianca da sempre alla sua attività principale servizi di consulenza sugli investimenti, servizi fiduciari, di asset protection e di corporate advisory. Tuttora guidata dalle famiglie dei fondatori, con oltre 20 miliardi di asset dei clienti e uno staff di più di 300 persone, Ersel rappresenta oggi un modello di continuità e innovazione, una scelta sicura, capace di offrire a ogni cliente, privato, istituzionale o azienda, la certezza di un servizio autorevole, trasparente e personalizzato.