Massimiliano Usai
Mostra personale
Comunicato stampa
Già entrato in L’ArieteLab con la triangolazione delle mostre a cura di Francesco Piazza e di chi scrive a Palermo e Catania, Massimiliano Usai arriva a Bologna in via d’Azeglio con ulteriori opere e pensieri. Nel suo studio di Riola ai piedi della Rocchetta Mattei, dove ebbe luogo l’apprendistato scenografico e citazionista di Luigi Ontani, Usai mette in posa i protagonisti della propria topografia sentimentale ed estetica: figlia, compagno, amici, amiche. Volti e corpi scelti per amore, posizionati e allestiti per suscitare evocazioni iconografiche, memorie di rappresentazioni che appartengono alla storia della pittura e della fotografia. E’ un altro frammento della lunga e avventurosa storia della citazione e della memoria imitativa, che attraversano da sempre la vita delle immagini ma che solo a partire dal Settecento hanno conosciuto una esplicita sistematizzazione linguistica. Inutile dire cosa poi sia divenuta la relazione tra differenti immaginari e codici visivi nel Novecento, che alla fotografia e a fotografi come Andres Serrano e Cindy Sherman ha donato inedite possibilità di dichiarate artistiche mistioni. Nel caso di Usai, significativo è il volersi intrattenere e dialogare con versanti iconologici antichi e moderni, qui esposto il trittico che allude a Lo Spinario dei Musei Capitolini ci racconta questa fascinazione, che individua nella singolarità del corpo del cantautore, e in questa occasione anche modello, Roberto Vitale, inaudite possibilità di relazioni con la Storia, affioramenti di forme del passato tradotte nel qui e ora di un eterno presente. Vi è una volontà, a volte oscura e disperante, nel lavoro di Usai, che fortissimamente vuole ancorare il tempo alla proda degli affetti. Così, nel suo territorio autobiografico, vivono fianco a fianco erotismo e passione per uomini e donne e per opere d’arte, e davanti a noi, riportate a nuova vita, appaiono visioni trascorse, eppure nostre contemporanee, da Caravaggio al barone Wilhelm von Gloeden, da Robert Mapplethorpe a Franz von Stuck a August Sander.
Eleonora Frattarolo
Grizzana Morandi, Dicembre 2018