Massimo Falsaci – Nova Phoenix
Le opere presentate in questa mostra intendono proporre riflessioni su due anelli della catena storica legata idealmente al ritorno ciclico della Fenice: il Rinascimento e l’epoca contemporanea.
Comunicato stampa
Si apre sabato 11 febbraio 2012 presso Blu Monde Atelier d’Arte, in Via A.Vespucci 25, a Osteria Nuova (Ri), la mostra personale di Massimo Falsaci, Nova Phoenix, a cura di Barbara Pavan, promossa da Studio7.it.
.
Le opere presentate in questa mostra intendono proporre riflessioni su due anelli della catena storica legata idealmente al ritorno ciclico della Fenice: il Rinascimento e l'epoca contemporanea. Queste tele, quasi fotograficamente, scoprono, gridano e anticipano a un mondo in continua trasformazione, l'esigenza di rinnovamento interiore ed esteriore. Falsaci, analizzando il rapporto temporale tra “prima” e “dopo”, arriva a considerare l'essere umano, che vive e agisce in una collettività, come “il solo” in grado di costruire e cambiare ciò che lo circonda. L'uomo, in ultima analisi, risulta, lui stesso, essere l'incarnazione di una nuova Fenice, capace di reinterpretarsi e tornare a nuova vita. Solo la speranza più pura, nascosta nel suo cuore, gli permetterà di vivere per altri 500 anni...(Alessio Lucchini)
Massimo Falsaci è nato a Cannobio (Verbania) nel 1974. La produzione giovanile è legata soprattutto a fumetti tutto in stile Disneyano, sua più grande passione che lo ha portato a frequentare l'illustratore Karel Thole. Spinto dalla voglia di sperimentare nuove tecniche nel 2000 incomincia a frequentare la scuola di pittura di Gianna Berrettini. Ultimamente si è avvicinato alla modellazione dell'argilla seguendo diversi stage alla Comuna Baires di Milano, sotto la supervisone dell'artista Teresa Ricco. I soggetti maggiormente rappresentati nei suoi quadri sono l'uomo e la donna contemporanei attraverso singoli fotogrammi; attimi che colgono i protagonisti statici, quasi fossero elementi da ritrarre, oggetti su cui puntare l'obiettivo di una macchina fotografica. Le forme si autodefiniscono tramite l'accostamento dei colori, principalmente quelli primari, strumento principe per materializzare la scelta stilistica dell'autore. Il risultato visivo esprime un'arte non figurativa, prevalentemente basata su forme geometriche e accostamenti cromatici netti.