Massimo Listri – Il Palazzo del Quirinale
Le dieci fotografie di grande formato (180×225) che saranno esposte nella Sala di Augusto del Palazzo presidenziale sono tratte dal volume Il Quirinale, edito dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e curato da Renata Cristina Mazzantini.
Comunicato stampa
Lunedì 29 febbraio 2016 alle 17,30 si inaugura in Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, la mostra Il Palazzo del Quirinale nelle Fotografie di Massimo Listri. Le dieci fotografie di grande formato (180x225) che saranno esposte nella Sala di Augusto del Palazzo presidenziale sono tratte dal volume Il Quirinale, edito dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e curato da Renata Cristina Mazzantini. Intervengono Antonio Paolucci e Massimo Bray.
Il settennato di Mattarella si è aperto con la decisione di ampliare l’apertura al pubblico del Palazzo del Quirinale, un gesto di alto valore simbolico per sottolineare che il luogo istituzionale nel quale si esprime la maestà dello Stato è anche la casa di tutti gli italiani. Nell’ambito di quel progetto di avvicinamento delle istituzioni al cuore della Nazione, nato sotto il segno della bellezza condivisa, si è poi affacciata l’idea di una campagna fotografica. Fare il ritratto al palazzo presidenziale più bello del mondo non è però impresa da tutti e non stupisce che l’impegnativo incarico sia stato affidato a Massimo Listri, fotografo d’interni tra i maggiori sulla scena internazionale. Il lavoro di Listri ha preso forma nel volume Il Quirinale, edito dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, che sarà presentato lunedì 29 febbraio 2016 nella Sala di Augusto, un magnifico ambiente posto nell’ala occidentale della residenza presidenziale. Contestualmente sarà inaugurata, alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, la mostra Il Quirinale nelle fotografie di Massimo Listri, un progetto espositivo che consentirà ai visitatori dei tesori d’arte del Quirinale di ammirare la versione in grande formato (180x225, quella che l’autore preferisce) di dieci tra gli scatti più significativi pubblicati nel libro.
Immagini metafisiche, così Renata Cristina Mazzantini, curatrice del volume, definisce le fotografie di Listri, che conferma di aver come al solito resistito a qualsiasi tentazione di tipo documentaristico, sedotto piuttosto dall’idea di oltrepassare l’abbagliante sontuosità degli ambienti per svelarne, attraverso le sue nitide immagini realizzate sempre e soltanto con luce naturale, il segreto di una bellezza costruita sui valori formali dell’equilibrio e della simmetria. Valori certamente al centro dell’ispirazione dei grandi architetti che, nell’arco di cinque secoli, hanno realizzato un complesso architettonico di valore impareggiabile.
La preziosa stratificazione di edifici progettata, all’interno di quattro ettari di parco, per papi e re da architetti del calibro di Mascarino, Domenico Fontana, Gian Lorenzo Bernini, Ferdinando Fuga, Raffaele Stern e Antonio Cipolla ospita ambienti di rilevante interesse culturale: saloni e appartamenti, archivi e biblioteche, scuderie, magazzini, cucine e laboratori di restauro. Alcuni di essi sono stati trasformati in spettacolari opere d’arte dai grandi artisti chiamati a decorare quello che, per centinaia di anni, è stato il cantiere più ambito di Roma: Giovanni Lanfranco e Pietro da Cortona, Guido Reni e Giovanni Paolo Pannini, Bertel Thorvaldsen e Cesare Maccari. Dal periodo sabaudo sono inoltre confluiti, in ogni angolo del palazzo da numerose regge italiane, centinaia di opere e oggetti d’arte, non solo dipinti, sculture e arazzi, ma anche mobili, argenti, porcellane, orologi, libri che hanno reso la dotazione presidenziale un patrimonio culturale straordinario e unico. Di modo che, senza essere un museo, ma rimanendo l’edificio simbolo dell’unità nazionale e, al contempo, il luogo dove quotidianamente si svolge il lavoro della più alta carica dello stato, la sua apertura al pubblico lo ha imposto come attrazione culturale tra le più appetite del mondo.
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Massimo Listri è considerato uno dei maggiori fotografi d’interni e di architettura del mondo. Ha pubblicato dai primi anni Ottanta circa 60 libri.
Tra le sue tematiche predilette i luoghi che, in ogni epoca, si sono distinti come centri propulsori di conoscenza, arte e civiltà. Ci ha regalato meravigliosi ritratti di biblioteche, archivi e palazzi patrizi. Ama però in particolare le strutture architettoniche di ogni tipo inventate per ospitare e celebrare le grandi collezioni d’arte. E scorrendo il lunghissimo elenco degli importanti musei e delle gallerie che in Europa, America e Asia hanno messo in mostra le sue opere capiamo che quei luoghi da lui tanto amati lo ricambiano di pari affetto.