Massimo Sansavini – Opere recenti
Opere recenti è il titolo della mostra che Massimo Sansavini va ad inaugurare alla Galleria Giampiero Dalpozzo Arte Contemporanea, opere con una struttura complessa nella costruzione, ma semplici icone rappresentative di una realtà attuale, una visione pop onirica che presenta in questa ultima produzione frammenti di figure, di animali e di città.
Comunicato stampa
Opere recenti è il titolo della mostra che Massimo Sansavini va ad inaugurare alla Galleria Giampiero Dalpozzo Arte Contemporanea, opere con una struttura complessa nella costruzione, ma semplici icone rappresentative di una realtà attuale, una visione pop onirica che presenta in questa ultima produzione frammenti di figure, di animali e di città. L'artista propone opere che non sono pitture bensì tasselli di legno incastrati tra li loro, incredibilmente colorati e resi lucidi da un procedimento di laccatura industriale che trasforma la materia primigenia, il legno, in un qualcosa di non definito quasi un prodotto estruso da stampaggi di plastiche industriali, una mostra ironica divertente che fa riflettere lo spettatore sull'edulcorazione dei prodotti di consumo, di ciò che i mass media ci propongono, bello, lucido e colorato ma buono?
Niente è reale di ciò che vivi, ci dice Massimo Sansavini, chiudi gli occhi del corpo e apri quelli dell'anima.
Perditi nei miei fiori, nelle mie immagini colorate, in queste opere, dove linea, colore e forma hanno pari dignità pur mantenendo un evidente distinzione, lascia che le forme che io taglio e riassemblo, dice Massimo, ti diano nuova mappa e nuova rotta, perchè nell'arte è perdendoti che ti ritroverai.
Le opere ultime e queste esposte hanno la forza di un opera teatrale di Bertold Brecht, sorprendono per la capacità di coinvolgerti nello stupore.
I quadri di quest'artista sono semplicemente da guardare per andare oltre l'immagine palese, sono da scoprire, da leggere, sono specchi dove vedersi ancora capaci d'immaginare.
C'è una storia antica che dice che un tempo ogni essere vivente fosse stato un angelo e che il viaggio in terra sia soltanto una pausa perchè poi tutti ritorneremo ad essere figure eteree, felici lì da dove siamo partiti, lo scarabocchio in fondo ha rivelato che l'antica storia ha dei fondamenti nel reale nell'irrealtà del nostro interiore.
Ogni opera di Massimo Sansavini è una mano tesa a prendere la nostra per volare in alto e guardare finalmente le cose con gli occhi di un angelo.
Alberto D'Atanasio