Massimo Sestini – Eye in the sky
Motivi astratti e pattern unici nelle immagini realizzate in volo e al volo, a 2.000 piedi di altezza.
Comunicato stampa
Coste e fondali d’Italia; ulivi secolari e campi di pomodori; lagune rosse e visioni notturne di scorci urbani. Elementi eterogenei mostrati da una prospettiva assolutamente peculiare, si trasformano in pattern unici e motivi quasi astratti nelle immagini di Massimo Sestini.
Dal 9 luglio fino al 28 agosto, in mostra a LABottega, spazio dedicato alla fotografia di Marina di Pietrasanta, le immagini del famoso fotografo toscano realizzate da un elicottero a 2.000 piedi. Una lontananza che, per paradosso, aiuta a scoprire particolari del nostro quotidiano che altrimenti rimarrebbero ignorati. E’ proprio la prospettiva aerea a conferire loro una nuova visibilità e a mostrarne la varietà strutturale. La mostra è a cura di Livia Corbò, giornalista e curatrice di mostre, si occupa di fotografia da oltre 20 anni, come photo editor in diversi testate (GQ, Amica, Condé Nast Traveller). EYE IN THE SKY, il titolo della esposizione.
Massimo Sestini
In oltre 30 anni di carriera, Massimo Sestini ha raccontato la Cronaca e le storia italiana. Paparazzo, fotogiornalista, famoso per l’abilità in travestimenti, nascondigli, voli in elicottero e scatti rubati. Celebre come le sue foto.
Nato a Prato (Firenze) nel 1963. Autodidatta, comincia fotografando concerti rock e la cronaca per i quotidiani locali. I primi scoop a metà anni Ottanta. Con lo scatto dell'attentato al Rapido 904 ottiene la sua prima copertina su Stern.
Da quel momento, oltre a seguire la cronaca, fondando l'Agenzia omonima, si dedica sia ai grandi avvenimenti d'attualità, che alle foto "rubate" ai personaggi pubblici. E' l'inizio della sua carriera di Paparazzo. L'approccio non cambia: essere sulla notizia, qualunque sia il mezzo per arrivarci. E' il solo a riprendere il primo, clamoroso, bikini di Lady D; ma sarà anche testimone della tragedia della Moby Prince, e autore delle foto dall'alto degli attentati a Falcone e a Borsellino. Negli anni Novanta, collabora con le principali agenzie e newsmagazine.
Le foto aeree diventano una costante: arrivano le esclusive del Giubileo del 2000, del G8 a Genova, dei funerali di Papa Wojtyla.
Dal 2000 Massimo Sestini inizia a concentrare la sua ricerca visiva sulla prospettiva zenitale, scattando fotografe da un punto perfettamente perpendicolare al soggetto ritratto. Questa tipologia di immagini lo porta a cambiare il suo approccio alla fotografa e a intraprendere diversi progetti seriali a lungo termine. Il 2014 rappresenta un punto di svolta in questa direzione: Massimo Sestini, che già collabora con la Marina Militare Italiana, quell’anno ha l’opportunità di essere testimone dell’Operazione Mare Nostrum, organizzata dal governo italiano per soccorrere e trarre in salvo migranti e rifugiati che rischiano la vita attraversando il Mar Mediterraneo. Il 7 giugno, dopo molti giorni di tempesta, l’equipaggio della Fregata Bergamini avvista un barcone stipato di gente, Sestini lo sorvola con l’elicottero e riesce a scattare la Mare Nostrum, 2014, fotografia selezionata tra le Top 10 images of 2014 da TIME, con la quale vince un World Press Award 2015 nella categoria General News. Partecipa al MIA Photo Fair 2015 e 2016 e si aggiudica la prima edizione del Premio Gatti come migliore stand.
La prospettiva zenitale diventa protagonista delle ultime ricerche di Massimo Sestini. Le immagini del progetto Zenit, visibile in questa esposizione, sono realizzate da un elicottero a oltre 2000 metri di altezza. E’ proprio la prospettiva zenitale a conferire una nuova visibilità a particolari del nostro quotidiano che altrimenti rimarrebbero ignorati. Nonostante le immagini diano un senso di realtà congelata in un rigido istante, sono state scattate muovendosi a 200 chilometri orari, per evitare l'effetto sfocatura sopra l'obiettivo causato dalla bolla di calore prodotta dal motore dell'elicottero se, a velocità nulla, stazionasse in volo. E’ solo grazie ai molti anni di esperienza se Massimo Sestini, in bilico fuori dal portellone di un elicottero in movimento, è in grado di catturare visioni così nitide del mondo in un’originale chiave di lettura attraverso un solo e preciso punto di vista, lo Zenit.