Massimo Spiga – Labyrinthus
Un lavoro trasfigurato proveniente da una personale realtà senza tempo. Spiga rappresenta con tratto grafico e certosino i dettagli dei sofferenti corpi femminili, ma è il colore dai toni esuberanti e aggressivi a dare voce alla violenza subita.
Comunicato stampa
Labyrinthus
Massimo Spiga, artista eclettico, poliedrico, il suo animo l’ha portato a sperimentare e a cimentarsi nelle più svariate tecniche artistiche, dall’intarsio ligneo alla ceramolle, dal modellato, al disegno e alla pittura, passando per i più moderni strumenti della grafica. Attraverso le opere esposte è palpabile come l’artista cerchi di esorcizzare il dolore e la violenza; una riflessione sul concetto di ambizione, distruzione e ricostruzione.”Labyrinthus”, è storia di rado conosciuta tra il pubblico e spesso trattata con sarcasmo e incredulità. Sono immagini rigide che suggeriscono l’impossibilità di agire al di fuori degli schemi precostruiti, con il solo accorgimento di dover “giocare e operare” secondo le regole nate dal nostro vissuto, in contrapposizione al desiderio di agire al di fuori di esse.
Un lavoro trasfigurato proveniente da una personale realtà senza tempo. Spiga rappresenta con tratto grafico e certosino i dettagli dei sofferenti corpi femminili, ma è il colore dai toni esuberanti e aggressivi a dare voce alla violenza subita. Quella violenza domestica, quella con la V maiuscola che viene attuata e subita tra le mure casalinghe e che viene inferta dalla calda mano familiare.Le opere esposte seguono un percorso di silenzio vociante, affiancata ad esse l’immagine scultorea del Minotauro. Ma perché il creativo ha scelto questa figura mitologica? nel mito greco esso simboleggia la parte istintiva e bestiale della mente umana, quella che ci accomuna agli animali, la matta bestialità che rende inconsapevoli. Una figura che infligge violenza subendola al contempo. Il Minotauro dello Spiga ha fattezze grottesche in un’espressione che rasenta il comico. Lo spazio di Josto al Duomo farà da scenario al suo labirinto che a sua volta rappresenta la prigione nella quale la sua vittima finisce rinchiusa ma della quale egli stesso è prigioniero e vittima.Provate a tendere il vostro filo rosso ai protagonisti della storia raccontata da Massimo Spiga, noi ne abbiamo fatto matassa...
Massimo Spiga.
Art director, grafico e illustratore. Ha lavorato per la ITF, la più grande industria profumiera italiana, gestendo diversi brand della moda, Dsquared2, Roberto Cavalli, Gai Mattiolo, Ferrè, Blumarine, ecc. Ha coofondato l'agenzia pubblicitaria Estro.com srl nel 2001 e l'agenzia pubblicitaria Estro Comunicazione nel 1992. Ha vinto qualche premio Mediastar: 1º premio Packagingstars nel 2001; Special Star nel 2001 per il graphic design, per l'illustrazione e per lo structural design; Special Star nel 2002 per il packaging; Special Star nel 2003 nel 2004 e nel 2005 per l'art direction. Ha vinto il primo premio per il marchio Ersat nel 1991 e il secondo premio del concorso nazionale per il marchio del Parco dell'Asinara nel 2002.
Studi: diploma dell'Istituto Europeo di Design di Cagliari nel 1989, diploma dell'Istituto statale d'Arte di Oristano nel 1984. Ha vinto un premio al Concorso Biennale dell’Artigianato di Sassari nel 1986.
Prima ancora, quando era bambino qualcuno gli diceva "da grande farai il pittore".
Mostre
- 2013, aprile - Una cella per Gramsci - Villanova Truschedu.
- 2013, aprile - Gramsci in fumo - Ales.
- 2013, febbraio - Alla lavagna artisti - Villaverde.
- 2012, settembre - In rilievo. Legno, inchiostro e carta. 20 incisioni xilografiche - Ales.
- 2012, settembre - Decrescita e condivisione. Laboratorio di terra cruda. - Masongiu, Marrubiu.
- 2012, aprile - Pinocchio Ospita Gramsci - Acquerelli e Quaderno degli schizzi Gramsciani. - Ales.
- 2010, dicembre - Alla lavagna artisti - Villaverde.