Massimo Uberti – Parran Faville
L’intervento d’arte pubblica, dal titolo “Parran Faville”, è realizzato in occasione del Mura Festival di Verona.
Comunicato stampa
L’assessore al Turismo e ai Rapporti Unesco del Comune di Verona Francesca Toffali promuove a Porta Fura due installazioni luminose dell’artista internazionale Massimo Uberti.
L’intervento d’arte pubblica, dal titolo “Parran Faville”, è realizzato in occasione del Mura Festival di Verona.
Massimo Uberti ha progettato due installazioni luminose dedicate a Verona, alle sue Mura, e all’incontro tra Dante Alighieri e la Città.
“Parran Faville” si inserisce nell’offerta culturale della seconda edizione del Mura Festival, che offre un articolato programma di appuntamenti dal 1 maggio fino al 17 ottobre.
Il festival veronese propone un calendario di oltre 650 eventi gratuiti, realizzati in diversi luoghi all’interno del Parco delle Mura, un’oasi verde di fondamentale valore storico-culturale.
L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di valorizzare la cinta magistrale di Verona, dichiarata nel 2000 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
“Il Mura Festival parte idealmente quest’anno proprio da porta Porta Fura – sottolinea l’assessore Francesca Toffali –, area verde di straordinario fascino, scelta per valorizzare i tanti luoghi meravigliosi della nostra città, ancora poco conosciuti e frequentati. L’obiettivo di questo festival, che ha preso il via lo scorso anno, è proprio quello di dare nuova vita alle diverse location che si trovano all’interno del Parco delle Mura. I parchi all’interno della cinta muraria sono perfetti per ospitare attività di vario genere, diventando così un luogo all’aperto dove i cittadini possono trascorrere la giornata in sicurezza. La speranza è che si possa tornare presto alla normalità, con nuove possibilità di apertura che ci consentano di ampliare il più possibile l’offerta di iniziative del festival, fatto di eventi sportivi, musica, spettacolo, visite guidate, cinema e cultura”.
Le opere di Uberti. La prima “Parran Faville” è visibile dal Ponte Risorgimento. Un omaggio dell’artista a Verona e alla sua storia.
La città è interpretata come tante scintille che guizzano, “le idee sono illuminazioni”, ci dice Massimo Uberti, ed è solo attraverso l’intuizione delle grandi cose (se coltivate) che le città e i suoi abitanti si definiscono. L’attenzione per la cura dei luoghi, della nostra storia e dei nostri Paesaggi, crea nuovi sguardi e ne ridefinisce i valori.
Dante quando ci descrive Cangrande, signore della città di Verona che accolse più volte il poeta, nella Divina Commedia (Pd., XVII, 83-4), dice: “Parran Faville de la sua virtute/ in non curar d’argento né d’affanni” come a sottolineare che sì, il principe era valoroso, ma in fondo di fama e di ricchezza poco gli importava, ma del futuro della città e dei suoi abitanti.
La seconda opera presentata da Massimo Uberti è intitolata “Da Sponda a Sponda” e si posiziona in prossimità della Torre della catena, nel mezzo delle acque del fiume Adige. L’opera riprende la vicenda medievale secondo cui durante il periodo scaligero, fu costruita Porta Fura e la Torre dentro il fiume in cui fu collocata la Catena, quale sistema di controllo del traffico fluviale. Il sistema era regolato da uno sbarramento tramite catene agganciate alla Torre e agli edifici murari sulle sponde opposte dell’Adige. La Catena è stata in funzione per cinque secoli.
Con l’opera “Da Sponda a Sponda” Massimo Uberti, fa riemergere dal passato, tramite una suggestione luminosa, la memoria di ciò che è stato.
Un laser bianco, una linea perfetta che taglia in due lo spazio e il tempo, che ricorda un limite e che grazie al suo doppio (al di qua e al di là) diviene soglia, una soglia fra l’interno e l’esterno dello spazio urbano, metafora dell’abitare e dell’incontro con l’altro, esplicito riferimento dell’entrare e dell’uscire, come da una porta, tema caro a Massimo Uberti così come a Dante Alighieri e alla città di Verona.
Le installazioni di Massimo Uberti valorizzano il significato internazionale del sito Unesco. Le sue opere creano spazi mentali paralleli, ridisegnando temporaneamente il Paesaggio, facendolo diventare un luogo “altro” ma allo stesso tempo suggerendo allo spettatore nuovi spunti di lettura spazio-temporali.
L’opera creerà un luogo illusorio che si confronta con il reale, formando un tempo presente in cui ci si ferma per riflettere e per pensare o più semplicemente per sognare; uno spazio “per abitanti poetici”.
L’arte contemporanea attivata nel contesto urbano di una città è un dispositivo esperienziale che supporta le amministrazioni pubbliche impegnate nello sviluppo di nuove visioni e nella promozione di una cultura del cambiamento.
“Parran Faville” è un evento artistico che riporta l’attenzione sulle antiche mura, per celebrare i 700 anni di Dante e il suo legame con Verona, facendo leva su iniziative artistiche contemporanee, ideate e pensate per il contesto, incentrate sulla partecipazione e sui modelli di educazione all’arte, alla bellezza e alla valorizzazione del territorio. Si produce così un impatto su più livelli sociale nella capacità di confrontarsi con un tessuto collettivo vivo e in continuo cambiamento, seppur nel rispetto dell’identità materiale e immateriale dei luoghi; aumentando l’attrattività e implementando modelli di sostenibilità su base culturale che rendono i cittadini, in primis, consapevoli della bellezza e del territorio; offrendo al pubblico l’occasione di sviluppare nuovi sguardi tra passato, presente e futuro.
Massimo Uberti (Brescia 1966). Vive e lavora a Milano. Diplomato all’ Accademia di Belle Arti di Brera. All’inizio degli anni 90 fa parte del gruppo degli artisti di Via Lazzaro Palazzi, Milano.
Massimo Uberti disegna con la luce. Spazio, luce e superficie sono gli elementi che da sempre mette al centro della sua ricerca e quattro sono le tipologie di spazi (immagini) mentali che crea: Spazio Amato, Essere Spazio, Altro Spazio e Spazio Necessario.
https://www.massimouberti.it/
progetto coordinato e organizzato da:
Rossana Ciocca e Sabrina Drigo
info press e richiesta immagini Rossana Ciocca
Email: [email protected]