Matheus Chiaratti – Fortuna Balnearis
L’opera Fortuna Balnearis concepita per Edicola Radetzky funziona come “stanza urbana”, intima ma esposta agli sguardi, uno spazio di meditazione che è anche laboratorio di fantasia erotica, teatro di una azione performativa partecipata e realizzata dall’artista stesso con la collaborazione del performer Stefano G.
Comunicato stampa
L’opera Fortuna Balnearis concepita per Edicola Radetzky funziona come “stanza urbana”, intima ma esposta agli sguardi, uno spazio di meditazione che è anche laboratorio di fantasia erotica, teatro di una azione performativa partecipata e realizzata dall’artista stesso con la collaborazione del performer Stefano G.
L’azione scenica si basa sulla ripetizione del gesto antico del ricamo con un riferimento alla fatica di Penelope, alla tensione tra finito e non finito, tra desiderio di presenza e proiezione dell’assenza. La scena è completata e arricchita da elementi ceramici di dimensioni diverse, sospesi nello spazio come ironici appunti visivi. Oltre a Penelope l’artista trae ispirazione anche dal culto dei santi, alla loro simbologia nascosta non priva di implicazioni queer come nel caso di San Sebastiano. Nell’antica Roma Fortuna Balnearis era la divinità delle spa e dei bagni pubblici, luoghi di relazione ma anche teatri di seduzione e violenza. Questi riferimenti apparentemente disparati sono tenuti assieme dalla parola e dal flusso di pensiero, che l’artista distilla anche nel suo podcast Pivote, ideale accompagnamento sonoro a questo progetto.
La ricerca artistica di Matheus Chiaratti abbraccia pittura, ricamo, ceramica, fotografia e scrittura in una personale composizione di frammenti domestici, sequenze e repertori di forme sgargianti, nature morte e simposi dove Sandro Penna prende un tè con Felix Gonzales Torres. Da un punto di vista simbolico è esplicito il richiamo al repertorio della mitologia pagana-cristiana, riletta con l’ironia del flâneur e la consapevolezza delle implicazioni politiche dell’esercizio del desiderio.
Nell’opera di Matheus Chiaratti la voce dei poeti del passato coabita con le minuzie della vita di tutti i giorni. Un biglietto della metro è il pretesto per reclamare un altrove dove appagare il proprio desiderio, lontano da sguardi indiscreti. La citazione di un carteggio di Jean Cocteau (di cui l’artista è anche collezionista) è il pretesto per parlare del tempo che viviamo e della contraddizione insanabile tra what you see and what you get.
Fortuna Balnearis segna idealmente la chiusura del periodo di residenza di Matheus Chiaratti a Milano presso Viafarini. Esperienza arricchita a giugno da una residenza di produzione a Mena Fueco (Grottaglie), piattaforma per la ceramica contemporanea. Si ringrazia la curatrice indipendente Francesca Rossi Minelli per la generosa collaborazione al progetto.
Si ringraziano: Fiorella Fontana, Giulio Verago, Sté, Francesca Rossi Minelli, Mena Fueco e Uzhu, Giorgio di Palma, Exfrantoio Grottaglie, Andrea D'Aversa, Giulio Elia, Imma Lenti, Rosario Pedone, Mariangela Distante, Luca Marianaccio, Luis Pérez-Oramas, Ateliê 397, Jacopo Lupi, Ciça Ohno, Isabela Rossi, Anna Del Torchio, Emanuele Sosio Galante, Chiara Zoppei, Fabrizio De Gaetano, Francesco Petri, Viafarini-in-Residence, Quadra Galeria, Aura Galeria, Gate Art.