Matt Mullican – The Feeling of Things
Pirelli HangarBicocca presenta “The Feeling of Things”, la più grande retrospettiva mai realizzata sul lavoro di Matt Mullican (Santa Monica, California, 1951), uno degli artisti americani più riconosciuti, attivo dall’inizio degli anni Settanta e pioniere dell’utilizzo dell’ipnosi come pratica performativa nell’arte.
Comunicato stampa
Pirelli HangarBicocca presenta “The Feeling of Things”, la più grande retrospettiva mai realizzata sul lavoro di Matt Mullican (Santa Monica, California, 1951), uno degli artisti americani più riconosciuti, attivo dall’inizio degli anni Settanta e pioniere dell’utilizzo dell’ipnosi come pratica performativa nell’arte. Il progetto espositivo, che include migliaia di opere, immerge il visitatore nell’articolata cosmologia dei “cinque mondi” concepita dall’artista: un singolare sistema di rappresentazione della realtà composto da immagini, pittogrammi, icone, codici, segni, simboli e colori. Un vocabolario visivo capace di interpolare tradizioni, studi scientifici, credenze e culture di tempi e geografie differenti per interrogarsi sulle questioni esistenziali di sempre e sugli aspetti più ermetici e profondi della vita.
In Pirelli HangarBicocca vengono presentati oltre quarant’anni di lavoro di Matt Mullican a iniziare dagli anni Settanta in cui frequenta, come allievo di John Baldessari, il California Institute of the Arts di Valencia (USA), la scuola di belle arti supportata, tra gli altri, da Walt Disney, fino ad opere recenti, del 2018, realizzate appositamente per la mostra di Milano.
Un percorso che restituisce nella sua totalità l’abbondante produzione dell’artista e la straordinaria varietà di media utilizzati: sculture, grandi installazioni, opere su carta, in vetro, pietra, metallo, manifesti, multipli ed edizioni, neon, fotografie, dipinti eseguiti con la tecnica del frottage, video, performance, lightbox e progetti al computer e di realtà virtuale. Oltre a un campionario iconografico vastissimo: Mullican dà vita ai suoi personali pittogrammi (“Signs”). attingendo da elementi tratti dal mondo dei film e dei fumetti, dalle icone contemporanee di comunicazione, così come dalla segnaletica degli aeroporti, da illustrazioni scientifiche, da immagini derivate da diverse tradizioni (come i mandala hindu, immagini tantriche e simboli indiani hopi) e da altre di carattere primordiale, relative anche all’idea di nascita e morte, del fato e del destino.
La mostra, a cura di Roberta Tenconi, occupa i 5.000 metri quadrati delle Navate di Pirelli HangarBicocca. I visitatori sono invitati a percorrere questo spazio addentrandosi all’interno di un’imponente struttura architettonica rettangolare, suddivisa in cinque aree di diverso colore i cui tratti rimandano alle iconiche cosmologie dell’artista.