Matteo Berra – Materia Oscura
Per questa esposizione l’artista milanese presenta un’installazione site – specific che si compone di 1.500 palline di vetro sospese al soffitto, intitolata Nebula; a questa opera ambientale si affianca un gruppo di quindici pezzi di dimensioni più piccole, fra sculture e lavori da parete. Le opere presentate in mostra si possono ricondurre al concetto astronomico di materia oscura.
Comunicato stampa
A cura di Alessandro Trabucco e con i testi scientifici di Mauro Arpino e Adriano Gaspani.
La galleria Glenda Cinquegrana: the Studio è lieta di presentare Materia Oscura, la mostra personale del giovane artista italiano residente in Corea del Sud, Matteo Berra. Per questa esposizione l’artista milanese presenta un’installazione site – specific che si compone di 1.500 palline di vetro sospese al soffitto, intitolata Nebula; a questa opera ambientale si affianca un gruppo di quindici pezzi di dimensioni più piccole, fra sculture e lavori da parete. Le opere presentate in mostra si possono ricondurre al concetto astronomico di materia oscura.
L’indagine artistica di Matteo Berra si colloca su un territorio nel quale la separazione fra arte e scienza è solo apparente, laddove le due discipline, seppure in modi diversi, convergono nell’obiettivo di mettere in atto una forma di conoscenza della realtà e sono entrambe animate dallo stesso anelito, tipico dell’essere umano, verso la consapevolezza delle proprie origini e del proprio destino, come indica il testo di Alessandro Trabucco. Matteo Berra si cimenta in un avvicinamento delle due discipline, operando una forma di deductio, intesa come fondazione della sua ricerca sul linguaggio plastico della scultura sui principi della matematica e della geometria.
Il titolo della mostra, Materia Oscura, allude ad un concetto proprio dell’astronomia contemporanea: la materia oscura costituisce parte maggioritaria della sostanza dell’universo che, poiché non emette nessun tipo di luce, resta inconoscibile all’occhio dell’indagine scientifica. La materia oscura, in altri termini, rappresenta il limite oltre il quale la conoscenza dell’uomo non può andare.
Il lavoro di Matteo Berra, quindi, costituisce il tentativo di rappresentare l’inconoscibile: quest’ultima installazione realizzata per la mostra Materia Oscura, che viene a seguire due lavori concepiti interamente in Corea del Sud - il primo, un’opera di land art costruita nello specchio di una laguna per la biennale di Busan, intitolata New Birth, New Star, e il secondo prodotta per lo Yeongcheon Art Studio, dal titolo significativo A failed attempt to built a galaxy - si misura nuovamente con lo sforzo di rappresentare l’universo. La grande Nebula costruita nel centro dello spazio della galleria prova a dare forma e una concrezione estetica alla materia oscura, ovvero quella stessa sostanza che, per sua natura, è la forma dell’inconoscibile. Dunque il lavoro di Berra sceglie di confrontarsi con un’idea limite della scienza contemporanea, che racchiude un atteggiamento filosofico ben preciso sulla conoscenza del mondo da parte dell’uomo.