Matteo Bultrini – Breathless

Informazioni Evento

Luogo
S2 GALLERIA SOLITO
Via Costantinopoli 53 , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì - domenica dalle 9.00 alle 2.00 am

Vernissage
27/09/2019

ore 19

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Matteo Bultrini
Generi
arte contemporanea, personale

Realizzate in esclusiva per Spazio NEA, Matteo Bultrini espone una serie di acrilici su tela e mdf, in tecnica mista e combustione, di medio e grande formato.

Comunicato stampa

Venerdì 27 settembre alle ore 19:00 Spazio NEA inaugura la personale di Matteo Bultrini dal titolo “Breathless”. Realizzate in esclusiva per Spazio NEA, Matteo Bultrini espone una serie di acrilici su tela e mdf, in tecnica mista e combustione, di medio e grande formato. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 30 ottobre 2019.
Nel proprio lavoro Bultrini si abbandona completamente al colore che utilizza, ne diventa il suo portavoce segreto, il suo alter ego silenzioso. Nelle sue opere c'è un invito alla memoria, alla ricerca nei nostri più intimi percorsi dell'anima, uno sguardo alle nostre debolezze ed emozioni. Il colore, pieno e corposo, è animato da una forza primitiva e arcaica, permea ogni sua opera come segno atemporale del tempo, come energia fissata in maniera indelebile. La manifestazione della pittura dell’artista si esprime con la scelta del colore giusto utilizzato nel momento pittorico appropriato. La narrazione dell’opera è legata allo sforzo di non ammettere immagini, all'assenza di rappresentazioni materiali, al non tangibile, verso l’astratto. Bultrini racconta l’alfabeto del colore con lettere di luce. Un’ode la cui tessitura è costituita da tappe di colore.
Scrive il gallerista Luigi Solito: «Breathless, letteralmente senza respiro, col fiato sospeso, anche ansimante, volendo interpretarne le possibili declinazioni. So bene cosa intendesse Matteo Bultrini quando insieme abbiamo tirato fuori ciò che esprimeva il suo stato d'animo. Sono diverse le ragioni di questa sua apnea. Non ce le svelerà perché non esistono parole per descriverle. Ma questo non interessa allo spettatore: allo spettatore interessa il risultato. Il risultato è una serie di circa 30 nuovi lavori, realizzati tutto d’un fiato. Ciascun’opera è una bolla d’aria emersa, di apparente leggerezza, di colore e di serenità, ma è una serenità silente, profonda, quasi un coma acquatico, un sogno senza fine. Sono un regalo affiorato, una promessa. Matteo con sincerità l’ha espressa e l’ha donata. Avrebbe potuto offrirla ai suoi dei con la preghiera di avere qualcosa in cambio, ma lo slancio ha superato questo intento e solo la vita potrà rispondere. E comunque, ci sarà un senso e di sicuro toglierà il fiato».
Si ringrazia il collezionista Ernesto Esposito per il supporto alla realizzazione della mostra e la vicinanza alla galleria Spazio NEA.

¬¬¬Profilo biografico
Matteo Bultrini (Roma, 1979) trova elementi di ispirazione nel linguaggio dei suoi lavori dai grandi maestri moderni e contemporanei, Modigliani, Burri, Pollock, Rauschenberg. Il linguaggio scelto per trasferire le prime esperienze giovanili nella pittura è l’informale. La pittura astratta diventa il mezzo per esprimere tutte le sue sensazioni ed emozioni. Grande importanza riveste la scelta dei materiali adottati che segna tutto il suo percorso artistico: l’MDF diventa il supporto base delle sue creazioni acquisendo la consapevolezza che possono essere utilizzati tutti i tipi di materiali, dai riciclati a quelli di scarto. La ricerca sul colore e lo studio di Alberto Burri lo portano a sperimentare l‘uso della combustione delle plastiche. Le combustioni di Bultrini diventano istintive, d’azione, legate ad un linguaggio prettamente informale. Dopo un ripensamento e un cambiamento del suo stile e del suo linguaggio artistico (durante il quale ogni singolo lavoro vuole essere una rappresentazione teatrale della memoria e della mente umana attraverso la scelta dell’uso del nero e delle combustioni astratte), la sua ricerca diventa sempre più introspettiva, mediata dallo studio e dalle letture di Nietzsche, Freud e la psicoanalisi. La sua indagine si sposta verso la parte irrazionale dell’uomo e sul senso dell’esistenza.
Tra le mostre principali: Ragioni Pratiche, Pratola Peligna (2006), Percorsi per i Piéces Noires, Popoli (2008), Dal Futurismo al Contemporaneo, Roma (2009), Matteo Bultrini, Barcellona - Spagna (2010), Orizzonti Dell'arte Contemporanea, Roma (2011), La bellezza della realtà, Castel di Sangro (2011), Lesioni Speculari, Francavilla al Mare (2012), Matteo Bultrini, Roma (2013), Stanze della Memoria, Pescara (2013), Nello specchio del colore, Roma (2015) e Eboli (2016), Memories of Shadows, Bienne - Svizzera (2016).
Matteo Bultrini vive e lavora a L’Aquila.