Matteo Dentoni – Colore
Dunque calore e colore come filo conduttore della mostra di Dentoni che, puntando tutto sulla genuinità e la spontaneità delle espressioni del volto del popolo senegalese, riesce a farci entrare senza fatica in una realtà così distante e per certi versi remota come quella delle tribù africane.
Comunicato stampa
Dunque calore e colore come filo conduttore della mostra di Dentoni che, puntando tutto sulla genuinità e la spontaneità delle espressioni del volto del popolo senegalese, riesce a farci entrare senza fatica in una realtà così distante e per certi versi remota come quella delle tribù africane, vissute da vicino dal fotografo che ha già avuto la possibilità di visitare il paese africano in due occasioni. Gli occhi, i sorrisi, ma anche le rughe e le imperfezioni come veicolo per ritrarre un popolo che accoglie, scalda, e che inevitabilmente finisce per abbagliarti con la sua luce e le sue sfumature cromatiche, perfettamente riassunte nelle istantanee dei vestiti e dei tipici copricapi locali. Un percorso toccante e coinvolgente quello che si trova a provare lo spettatore davanti ai ritratti di “C@lore”, in un crescendo emozionale che trova conferme nelle parole di Matteo, che fissa così i ricordi più vivi del suo viaggio in Senegal e i punti chiave della sua retrospettiva: “Gli occhi sono lo specchio dell’anima, solo la spontaneità permette di cogliere la naturalezza di uno sguardo. Tutto avviene in un click, che è quell’istante prima della consapevolezza. Queste foto sono il risultato di un viaggio e illustrano il mio percorso personale verso l’Africa. Un percorso iniziato in Italia, nato dalla sensazione di “calore” che avvertivo stando insieme ai ragazzi senegalesi, un viaggio in crescendo che mi ha portato nella loro terra, dove il calore che percepivo è esploso in qualcosa di molto più grande che io rappresento attraverso il colore”.
Un’Africa incontenibile, selvaggia ma nello stesso tempo confortante quella offerta dagli scatti di Matteo, perfettamente in linea con il senso di “Con-vivere”, che sin dalla prima edizione si è proposto di aprire squarci e occasioni di conoscenza delle più diverse culture e tradizioni, con l’intento di proporre spunti di riflessione e slanci propositivi per una sana convivenza.
Giacomo Bertolini
FOTOGRAFARE
Per me fare foto è puro istinto, è qualcosa che viaggia al di fuori degli schemi della ragione, è pura libertà.
Naturalmente nel “tutto”, a me interessa il lato umano della questione, penso che solamente dentro di noi possiamo trovare la forza per tornare ad essere quello che siamo.
Rimango sempre abbagliato dalla luce, il mezzo tecnico, nel mio caso la macchina fotografica, diventa il ponte di collegamento tra quello che prova il soggetto che sto fotografando e quello che provo io.
Quello che cerco di catturare non è qualcosa di tangibile e concreto ma qualcosa che va al di fuori della forma e della materia, è più un brivido, la sensazione di un istante infinito.
Matteo Dentoni