Matteo Fato – (parentesi)

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO SAN PAOLO INVEST
Via F. Cavallotti 32 b , Treviglio, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a domenica ore 15.00-18.00 (escluso il sabato) oppure su appuntamento tel. 0363 48160

Vernissage
16/05/2014

ore 19

Artisti
Matteo Fato
Generi
arte contemporanea, personale

In sintonia con la tematica di questa edizione di Artdate, Dialogo nel tempo, la personale di Matteo Fato (Pescara, 1979) sintetizza diverse fasi del lavoro dell’artista ed esplicita un modus operandi che è ormai una sua consuetudine: osservare e rileggere la propria opera a distanza, in un tempo rallentato, e alla luce dei nuovi sviluppi del suo percorso pittorico.

Comunicato stampa

Venerdì 16 maggio 2014, a Treviglio, presso lo spazio di SanPaolo Invest verrà inaugurata la mostra personale di Matteo Fato, che include un intervento nella collezione del Museo Civico Della Torre.
Si tratta dell’ultima personale offerta ai vincitori della seconda edizione del Premio d’arte “Città di Treviglio” e Concorso Giovani Talenti 2012, una manifestazione che il Comune di Treviglio promuove dal 2010 e che giunge quest’anno alla terza edizione (www.premiocittaditreviglio.com).
Nel 2013 si tennero le personali di Lorenzo Casali e Micol Roubini e di Maria Francesca Tassi, ospitate rispettivamente negli spazi del Comune (Sala Crociera del Centro Civico Culturale) e di SanPaolo Invest.
In sintonia con la tematica di questa edizione di Artdate, Dialogo nel tempo, la personale di Matteo Fato (Pescara, 1979) sintetizza diverse fasi del lavoro dell’artista ed esplicita un modus operandi che è ormai una sua consuetudine: osservare e rileggere la propria opera a distanza, in un tempo rallentato, e alla luce dei nuovi sviluppi del suo percorso pittorico.
La ricerca e la poetica di Fato scaturiscono dal tentativo di mettere in scena un allestimento per la pittura, eppure si esprimono utilizzando liberamente i mezzi e i linguaggi del disegno, della pittura, della scultura, dell’incisione e del video. Anche materiali come legno o neon – tiene a precisare l’artista – non hanno valore di semplici supporti o strutture ma tendono a divenire linguaggio, “trovando espressione in una progettualità site-specific; nell’osservazione delle cose e dello spazio in una natura morta del linguaggio, una cosa naturale della parola”.
È quanto accade anche in questa personale allestita a Treviglio, il cui titolo (parentesi) illumina sul carattere ellittico e minimalista, pur se ricco e articolato, del progetto. In termini reali e metaforici, esso esprime il senso di pausa riflessiva e produttiva che ogni mostra e ogni intervento pubblico significano abitualmente per Fato:
(… un intervallo più o meno lungo di tempo, caratterizzato in genere da un particolare avvenimento che interrompe il normale svolgimento di un periodo storico, della vita o dell’attività di una persona… per aggiungere un chiarimento o una precisazione, per fare un’osservazione, un rinvio…)
Origine prima dell’intero progetto (parentesi) è il d’après, a olio, dell’opera a china con cui Fato vinse nel 2012 il premio messo in palio dalla città che ora lo ospita. Anche in questo caso il dialogo con un soggetto già studiato viene rinnovato dalla semplice “osservazione” nel tempo: trattandosi di una nuvola, che pur essendo sempre la stessa inevitabilmente cambia rinnovandosi ad ogni sguardo, qui il soggetto assume un significato metaforico di costruzione/distruzione dell’immagine.
In mostra vi è pure anche un Autoritratto, un motivo amato dall’artista ma da tempo abbandonato, che qui ritrova la sua importanza in dialogo con un’opera presente nella collezione del Museo Civico della Torre (Giovan Battista Dell’Era Treviglio, 1765 - Firenze, 1799 “Autoritratto con Tavolozza”, 1795 circa) ed è accompagnato da una scultura, una scala fabbricata dall’artista e posizionata in sede “come per raggiungerlo”, che diviene espressione figurata della pittura stessa.
Il dialogo nel tempo messo in scena negli spazi di SanPaolo Invest si completa con un intervento nel Museo Civico Della Torre. Qui Fato ha inserito nell’allestimento del percorso un oggetto intruso, sintesi metonimica e iconoclastica della collezione del Museo.

Matteo Fato è nato a Pescara (Italia), nel 1979, dove attualmente vive e lavora. Ha partecipato a numerose mostre in gallerie private e musei pubblici in Italia e all’estero. Nel 2012 ha concluso la residenza presso la Dena Foundation for Contemporary Art (Parigi), con la mostra personale Vidéos_Dessins, e la partecipazione alla mostra La collection Giuliana et Tommaso Setari, retour à l’intime (La maison rouge, Fondation Antoine de Galbert). Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il premio Level 0–ArtVerona (2013), come artista selezionato da Giacinto Di Pietrantonio per il Museo Gamec (Bergamo), e il Premio d’arte Città di Treviglio (2012). Nel 2008 è stato invitato in residenza presso la Fondazione Spinola Banna (Torino) con Adrian Paci come Visiting professor. Nel 2010 è stato selezionato come artista Italiano in residenza presso ArtOmi, (New York). Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Dal 2009 ad oggi è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.