Matteo Galvano – architAMORfosi
Interface HUB/ART presenta architAMORfosi di Matteo Galvano, a cura di Roberta Macchia e Greta Zuccali, progetto che offre una nuova lettura degli spazi urbani partendo dall’analisi degli elementi di carattere architettonico.
Comunicato stampa
Interface HUB/ART presenta architAMORfosi di Matteo Galvano, a cura di Roberta Macchia e Greta Zuccali, progetto che offre una nuova lettura degli spazi urbani partendo dall’analisi degli elementi di carattere architettonico. La mostra sarà visitabile a partire dal 13 giugno fino all’8 settembre prossimo ed è realizzata con il supporto di Interface Facility Management e Sharebot Monza.
Matteo Galvano è un artista comasco, icastico e razionale, noto per la tecnica pittorica con la penna biro che gli ha permesso di sviluppare la capacità di modulare l’infinita gamma dei grigi fino al nero più vellutato.
La sua opera, caratterizzata da nitidezza e chiarezza visiva, ha come fulcro lo studio degli elementi architettonici incontrati durante i suoi viaggi. Da questo studio nasce nel 2014 la serie “architAMORfosi” (presentata ufficialmente presso il Padiglione Italia durante l’EXPO 2015) in cui, attraverso disegni realizzati in bianco e nero, Galvano riscrive con il segno della “biro” la sua personale visione dell'architettura urbanistica, suggerendoci nuove coordinate spazio-temporali.
Oltre alle opere tradizionali – disegni e bozzetti, Galvano ha inoltre realizzato tre lavori che saranno esposti per la prima volta in formato 3D. Si tratta dell’edificio che ospita la mostra - Interface HUB, realizzato da Attilio Terragni nel 2012 che incontra il Novocomum di Como, progettato da Giuseppe Terragni alla fine degli anni 20 del ‘900; il monumentale Makedomium di Krusevo che si fonde con il Fiore di Pietra di Mario Botta ed infine l’Arena di Verona che incontra il residence studentesco Tietgen Kollegiet di Copenaghen.
Galvano sottolinea cosi la diversa percezione degli oggetti architettonici che ci circondano e che rappresentano lo sfondo delle nostre vite, astraendoli dal loro contesto quotidiano. Lavori che giocano con il rapporto tra linee rette e curve e che permettono allo spettatore di collocarsi in un unico istante tra città geograficamente distanti tra loro.
Grande protagonista è quindi la riflessione sull’architettura che – intesa come arte di dare forma e agli spazi fruibili dall’uomo - gioca sul contrasto tra la staticità degli edifici e il dinamismo della città.
Una mostra che segna anche l’inizio di un nuovo percorso di ricerca dello spazio espositivo Interface HUB/ART, che con architAMORfosi dà il via ad un’analisi delle tematiche legate all’architettura e al design, offrendo ai visitatori opportunità sempre diverse di fruizione e approfondimento.
Per la sezione 3D l’artista è stato affiancato da Lorenzo Manzoni, co-ideatore e eyewear designer e
Riccardo Gatti esperto di modellazione 3D. I progetti sono stati stampati da Sharebot Monza, un’azienda il cui core business si basa sul service 3D, sulla vendita di stampanti 3D Sharebot e sull’assistenza tecnica qualificata ad aziende, professionisti e privati.
L’evento è patrocinato dall’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Milano.
Sponsor tecnico
Interface Facility Management, azienda operante nel settore del facility management per il segmento fashion e luxury retail, supporta architAMORfosi nella fase di allestimento e realizzazione della mostra. L’insieme di servizi che afferiscono alla gestione di edifici e dei loro impianti riguarda anche la gestione di spazi dedicati all’arte come gallerie, musei, fondazioni e spazi espositivi.
L’azienda opera su tutto il territorio italiano ed è presente con società̀ gemelle in Francia, Spagna, UK, Germania, Svizzera e Croazia (www.interfacefm.com).