Matteo Nardone – I colori delle donne
Donne, infiniti impeti, profondi silenzi, intensi sguardi – queste le protagoniste degli scatti di Matteo Nardone. Invitano ad indagarle a conoscerne i movimenti, i sensi.
Comunicato stampa
Amo i colori, tempi di un anelito, inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione, umilissima e sovrana dei cosmici ‘perché’ del mio respiro.
Alda Merini
Il giorno venerdì 7 marzo alle ore 19.00 inaugurerà la mostra fotografica “I colori delle donne” di Matteo Nardone a cura di Sarah Palermo, presso il foyer del Teatro Furio Camillo in via Camilla, 44 a Roma.
Donne, infiniti impeti, profondi silenzi, intensi sguardi – queste le protagoniste degli scatti di Matteo Nardone. Invitano ad indagarle a conoscerne i movimenti, i sensi. Ci lasciano immaginare il suono della loro voce che si accosta ai movimenti e ai colori che indossano con delicatezza. Non parlano, ci guardano, ci ascoltano, comunicano con la danza, la posa e il movimento. Quello femminile che narra una storia antica e segreta che si tramanda da migliaia di anni senza rivelarsi.
Nel caos metropolitano una parentesi di serenità è quella delle tonalità tenui dell’occhio di Matteo Nardone che da anni ama raccontare e celebrare i palchi e gli eventi culturali della sua città che attraversa ogni giorno con passione alla ricerca di luoghi e di spunti dove fermare il tempo con il suo obiettivo che utilizza incessantemente con la medesima curiosità del primo giorno.
Con la sua attenzione riesce a cogliere quegli attimi in cui il tempo non si può fermare, rappresentare il pathos di un momento di dolcezza e il ghigno dello sforzo fisico in tensione.
Visi di donne, ma anche immagini di un’umanità che accoglie e raccoglie impressioni e vanità nascoste dentro ognuno di noi. Chi si rivede nelle immagini di Nardone sa che quell’attimo è stato rubato, che un frammento della sua anima è visibile a tutti dal momento dello scatto, ma quel frangente è importante per comprendersi, per vedersi rappresentati con gli occhi di chi pensiamo non si accorga di noi, non è uno specchio, ma l’obiettivo a raccontare la nostra immagine.