Questo è il primo paesaggio che accoglie i visitatori della mostra personale bassa marea, curata da Davide Daninos per accompagnare gli spettatori all’interno dei paesaggi scultorei e onirici di Matteo Nasini (Roma, 1976).
Come artista, Nasini è da sempre interessato a formare legami di collaborazione fra discipline e campi del sapere, fra scienziati, artigiani e musicisti, fra agenti umani e non umani. Le sue opere infatti nascono da esperimenti, dalle domande che l’artista pone senza avere una risposta preordinata: Quale la forma dei sogni? Quale il suono delle stelle? Potremo mai incontrare onde di sabbia?
Per trovare le risposte a tali quesiti, l’artista accoglie l’aiuto e la volizione dei materiali con cui entra in contatto, lasciando liberi i soggetti osservati di tracciare il loro passaggio nella materia, al di fuori del proprio controllo.
È in tal modo che l’attività elettrochimica di cervelli addormentati riesce a tradursi in solidi scultorei, i cui profili in porcellana sono il risultato diretto della forma e durata di sogni, registrati dall’artista tramite elettroencefalogrammi digitali (Sparkling Matter, 2016-in corso).
Ed è così che le qualità della scultura tradizionale, immaginata come oggetto solido, statico e imperituro, vengono stravolte dai comportamenti della sabbia invitata da Nasini ad abitare i locali di spazio contemporanea.
In occasione di bassa marea, l’artista mette infatti in scena un nuovo esperimento estetico, per studiare la capacità della sabbia di assumere comportamenti da altri stati della materia. Da solida e granulare, la sabbia è infatti in grado di comportarsi come un liquido non newtoniano, senza dover attraversare un vero passaggio di stato.
“Come in un sogno, o su un altro pianeta, le leggi della fisica sembrano comportarsi in maniera differente”, suggerisce il curatore Davide Daninos. “Così bassa marea desidera trasportare l’immaginazione dei visitatori su pianeti diversi, dove l’attività onirica è in grado di costruire oggetti e architetture. E il suo paesaggio è continuamente modificato dai diversi desideri e intuizioni della sabbia. La cui alta e bassa marea tiene sempre in movimento l’intero spazio espositivo.”
La mostra bassa marea è stata realizzata in collaborazione con Clima, Milano.