Matteo Sanna – The empty Whole

Informazioni Evento

Luogo
CONTACT ZONE - CONTEMPORARY ART GALLERY
Via G.Pessina 8 Lugano, 6900, Lugano, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedi al venerdì ore 16 / 18 o su appuntamento

Vernissage
05/03/2015

ore 18-21

Artisti
Matteo Sanna
Curatori
Guido Cabib
Generi
arte contemporanea, personale

La ricerca artistica di Matteo Sanna, si ricollega al suo vissuto, alla esperienza vivente (Erlebnis), a un’esperienza interiore, che consente all’individuo di conoscere gli oggetti e gli eventi storici, secondo una esplicita finalità.

Comunicato stampa

“ Restano almeno due cose molto importanti.
In primo luogo il “gesto” e in secondo luogo
qualcosa che non saprei definire in modo più appropriato
se non con il termine “segno”,
ma un segno che non significa.” JeanLuc Nancy

Contact Zone – Contemporary Art Gallery è lieta di presentare: “The empty Whole” , la prima personale di Matteo Sanna a Lugano, a cura di Guido Cabib. Opening 5 Marzo 2015 dalle ore 18.00 alle 21.00.

La ricerca artistica di Matteo Sanna, si ricollega al suo vissuto, alla esperienza vivente (Erlebnis), a un’esperienza interiore, che consente all’individuo di conoscere gli oggetti e gli eventi storici, secondo una esplicita finalità.

Tutti i lavori realizzati ed esposti per lo spazio espositivo di Contact Zone (ready made, sculture, collages, installazioni , dipinti e foto) stanno ad esplicitare l’aspetto personale, unitario, per cui i contenuti della coscienza non sono recepiti in modo passivo, ma colti in modo vivo nel fluire della coscienza. A differenza degli oggetti legati da rapporti spaziali estrinseci, le esperienze vissute, sono connesse temporalmente in senso retrospettivo e proiettivo per cui originariamente non vi sono singole esperienze isolate, ma piuttosto una vera e propria corrente di esperienze, entro la quale vengono poi distinti sentimenti, violazioni, conoscenze, privazioni, ecc.
Nella “arte” di Matteo Sanna c'è sempre un gesto iniziale e determinante, in questa mostra è rappresento dall'opera “Io sono un Artista “, piccolo lenzuolo che lo avvolgeva nei suoi primi istanti di vita, che sostiene la scansione ossessiva, maniacale dello stile e indica direttamente lo sfondo su cui si proietta la costellazione delle sue opere che compongono i capitoli della sua vita.

Quel che osserviamo ha valore – ci colpisce, ci parla – perché ci riguarda. E se questo è vero, come pensare oggi le implicazioni estetiche, psicologiche, etiche dell’atto di guardare? Georges Didi-Huberman, uno dei più importanti teorici francesi contemporanei, individua nei “guardanti” due atteggiamenti opposti ed egualmente insufficienti: uno sempre pronto a credere, come l’apostolo davanti alla tomba di Cristo, che quanto ha di fronte agli occhi conduca a un piano posto oltre la visione stessa; l’altro ancorato all’apparente evidenza di ciò che si guarda, alla tautologia, al “ciò che si vede è ciò che si vede” e basta. Posizioni opposte e inconciliabili. Per superare questa dicotomia occorre allora immaginare un modo di guardare che non crede a ciò che vede ma neppure si limita alla pura esaltazione della superficie. Per confrontarsi con il movimento dialettico tra apparenza e profondità che abita ogni immagine, Matteo Sanna sceglie di misurarsi con la figura paterna.

“The empty whole” è una sorta di camera delle meraviglie: contiene di tutto, in un ordine che, passo passo, è sempre più rivelatore. Con le sue parabole e i suoi paradossi l'artista tiene i fili di un discorso organico, mette insieme una teoria di opere ed immagini che svelano altro da quel che sembrano al primo sguardo, una realtà sempre in bilico tra essere e apparire, e ci indica dove guardare, alla scoperta di un genere di “conoscenza accidentale».

Matteo Sanna nasce in Sardegna nel 1984, vive e lavora a Milano, autodidatta.
Nel corso degli ultimi anni ha partecipato a personali e collettive sia in spazi privati che presso Musei e Istituzioni Pubbliche, fiere nazionali ed internazionali. Nel 2011 e nel 2013 partecipa a Collaterali Ufficiali della Biennale di Venezia riscuotendo apprezzamenti sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. Le sue opere sono presenti in Collezioni Private e Fondazioni di grande prestigio.