Matteo Zeni – Equilibrio

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DUOMO CARRARA
via Finelli, 22, Carrara , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

21.00/24.00 da venerdì a domenica oppure su appuntamento

Vernissage
03/06/2017

ore 18

Artisti
Matteo Zeni
Curatori
Filippo Rolla
Generi
arte contemporanea, personale

La Galleria Duomo di Carrara presenta la mostra personale dell’artista Matteo Zeni – Equilibrio, a cura di Filippo Rolla.

Comunicato stampa

La Galleria Duomo di Carrara presenta la mostra personale dell'artista Matteo Zeni – Equilibrio, a cura di Filippo Rolla. Aperta al pubblico da sabato 3 giugno a domenica 16 luglio 2017 presso la Galleria Duomo, Via Finelli 22 Carrara.

Il titolo dell'esposizione deriva dall'omonima scultura di Zeni, Equilibrio con la quale ha vinto nel 2016 la II edizione del Concorso Nazionale “Laboratorio di giovani scultori a Carrara. Le voci dell’arte: pace, fratellanza e solidarietà”, ideato e progettato dal Club Unesco di Massa Carrara e promosso dalla Federazione Italiana dei Club e Centri per l’Unesco (FICLU), col patrocinio ed un contributo del Comune di Carrara, in collaborazione con la Galleria Duomo di Carrara e l’Associazione Industriale di MassaCarrara ed infine con l’importante patrocinio del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) e del MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo).

Zeni, presentando il bozzetto dell’opera alla commissione del Concorso con disegni ed altra documentazione, lo descrive in questo modo: rappresenta una figura dal volto allungato con lo sguardo fisso nel vuoto che osserva un pubblico assente, impassibile alla richiesta di dignità dell’umano. La scultura vuole essere una ricerca interiore, una riflessione sulla società odierna che va sfumando verso l’indifferenza. Il volto prolungato rappresenta una connessione diretta tra il mondo terreno e quello delle idee che coesistono, avendo abbattuto quel muro che l’uomo stesso si è creato. Da qui nasce il titolo Equilibrio perché pace, fratellanza e solidarietà possono viaggiare solamente tenendosi per mano e sostenendosi nel cammino, e la mancanza anche solo di una escluderebbe le altre.

L'esposizione comprende 26 opere tra sculture (in legno e in marmo), pannelli in legno e disegni che descrivono l'evoluzione dell'artista dal 2013 ad oggi con l’opera realizzata in pietra galalla e legno dal titolo Maia, una reminiscenza del viaggio compiuto da Zeni in Brasile.
Per l'artista il legno è un materiale morbido, elastico e compatto che si presta ad una lavorazione veloce ed istintiva, e con il suo occhio attento riesce facilmente a riconoscere le venature da seguire e i nodi da evitare.
A essere rappresentati i temi cari a Zeni, dove il soggetto principale è l'umanità nei suoi vari aspetti del sentimento, delle inquietudini, dei vissuti tragici, della comunicazione che caratterizzano l'uomo e la donna al giorno d’oggi.

Matteo Zeni nasce a Feltre, in provincia di Belluno, e l’arte di intagliare e scolpire il legno l’ha respirata, fin da piccolo, in famiglia dal padre e dallo zio che sono intagliatori e scultori. L'influenza dell'ambiente natio della montagna e di quello familiare lo porta a frequentare l’Istituto d’Arte di Pozza di Fassa e l’Istituto professionale di Ortisei dove, nel 2010, ha conseguito il diploma di maestro scultore.
Nel 2011 e 2012 prosegue gli studi presso l’Accademia di Monaco di Baviera col professor Olaf Metzel. Ritorna in Italia e la curiosità lo porta a Carrara, capitale del marmo e della scultura, dove frequenta la Scuola del marmo che oggi è diventata l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato del Marmo “Pietro Tacca” che forma specialisti e tecnici per la lavorazione dei materiali lapidei. Qui la formazione, nel laboratorio di scultura, è sotto la direzione del professor Fabrizio Lorenzani. Una volta diplomato, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara, che tutt’oggi frequenta, dove nella sezione scultura è seguito dal professor Pier Giorgio Balocchi.

Già nel 2015 ha vinto il primo premio con l'opera dal titolo "Aquae in Dolomiti" durante la prima edizione del concorso di scultura “Andrea Brustolon, il Michelangelo del legno”, andato di scena a San Tomaso Agordino. Inoltre ha partecipato a numerosi simposi sia in Italia che all’estero e tra le mostre collettive si segnalano "Luci e ombre del legno" del 2015, presentata in cinque Comuni italiani, "Ars in loci" presso il Palazzo Scopoli di Tonadico (Trento), e "Prove d’artista" a Calestano in provincia di Parma, nel 2016.