Maurizio Bono – Prospettive interiori
Nell’universo visivo dell’artista siciliano il disegno si illumina di nuove direzioni formali nella fusione con la fotografia, due strumenti che riflettono il passaggio tecnologico dalla tradizione alla computer graphica, dalla storia dell’arte alla sua rivoluzione culturale.
Comunicato stampa
Nato a Palermo nel 1970, Maurizio Bono attualmente vive e lavora a Sciacca, in provincia di Agrigento, dove svolge l’attività professionale di ingegnere. Si è avvicinato all’arte in età adulta con lo studio delle belle arti ma è da quaranta anni che possiede una passione atavica per il disegno e per ogni espressione legata alla scrittura creativa. Perché Maurizio Bono non si ferma all’informatica e al disegno. Egli apprezza anche gli aspetti letterari della creatività che rintraccia anche nella scrittura testi poetici, aforismi e racconti “non sense” sempre dotati di inaspettata ironia. In questo modo l’autore dimostra il suo incondizionato amore verso la lettura a completamento dell’espressione della riflessione interiore, già iniziata con lo studio dell’immagine e della sua manipolazione.
Tra le esperienze professionali di Bono maturate nel passato occorre annoverare l’insegnamento di Decorazione all'Accademia di Belle Arti “Eleonora d’Aragona” di Sciacca in Sicilia dal 2007 al 2010.
Da qualche anno Maurizio Bono è impegnato nella realizzazione di composizioni miste fondate sulla combinazione dell’immagine fotografica con il disegno, per le quali si avvale dell’ausilio di photoshop.
Nell’universo visivo dell’artista siciliano il disegno si illumina di nuove direzioni formali nella fusione con la fotografia, due strumenti che riflettono il passaggio tecnologico dalla tradizione alla computer graphica, dalla storia dell’arte alla sua rivoluzione culturale.
Le opere di Maurizio Bono trattano questo delicato argomento con inedita sobrietà creativa ed inaspettata immediatezza visiva, che contraddistinguono una personalità capace di esprimersi attraverso la dirompenza del colore e l’originalità del soggetto rappresentato. Talvolta i pannelli di Bono rappresentano l’intreccio di sentieri differenti, un crocevia di strade che conducono all’universo visionario della psiche umana.
L’ermetismo grafico è celebrato dalla presenza costante di elementi simbolici ed emblemi più o meno visibili che costituiscono il linguaggio artistico di Maurizio Bono. La sovrapposizione di simbolismi genera un affascinante codice comunicativo da decifrare. Proprio per queste ragioni lo stile dell’artista può essere considerato enigmatico.
Nella simbologia chisciottesca si ritrovano alcuni dei suoi moduli ricorrenti come le stesse fessure, indicanti l’auspicio del superamento di ogni chiusura verso il mondo. Sono segni che vibrano di sensazioni oniriche e dialogano nell’intensità di un cromatismo saturo di contrapposizioni tonali, giocando sul valore coloristico delle cangianze.
Spesso l’atmosfera caliginosa è complice di questo gioco cromatico e in questo tipo di ricerca artistica enfatizza l’emozionalità del colore, la fierezza della forma e l’intensità nella poesia del contrasto.
Ci si perde nell’incanto dello spazio, inghiottito dall’imponenza del microcosmo. Esso diviene asse portante e al tempo stesso scenario monumentale del suo filone creativo, catturando lo sguardo dell’osservatore e intrappolandolo nel dettaglio visivo.
Non è sempre semplice riuscire ad uscirne, ritornando alla realtà perché le opere di Maurizio Bono riescono a creare profonde prospettive verso l’interiorità.