Maurizio Cannavacciuolo – Comunicazione
Dentro una complessa rete di pensiero le immagini, che compongono questo puzzle narrativo, attivano un collage di situazioni diversificate in cui uomini, insetti ed architetture perdono peso e spazialità ritrovando nuova ricchezza dell’essere.
Comunicato stampa
Con l’inaugurazione della Mostra “COMUNICAZIONE” di Maurizio Cannavacciuolo all’Aurum
continua la serie degli eventi preziosi del D’Annunzio Festival.
Maurizio Cannavacciuolo non ha bisogno di presentazioni, uno degli artisti più complessi del
panorama italiano, affresca nello spazio dell’ Aurum un murales dagli inaspettati collegamenti
che uniscono le molteplici immagini attraverso una fantastica ragnatela comunicativa pressoché
infinita.
Dentro una complessa rete di pensiero le immagini, che compongono questo puzzle narrativo,
attivano un collage di situazioni diversificate in cui uomini, insetti ed architetture perdono peso e
spazialità ritrovando nuova ricchezza dell'essere.
Se l'occhio dello spettatore sarà così saggio da addentrarsi nell’ opera troverà un numero
inaspettato di immagini e richiami che si relazionano tra loro; e poi nuovi dialoghi, un percorso
visivo che non segue una strada ma che ne potrà scoprire in continuazione di nuove ed inattese.
I lavori di Maurizio Cannavacciuolo non si finiscono mai realmente di guardare.
La magia di questo lavoro sta nella leggerezza del tratto, nella raffinatezza sottile del nero e del
grigionero, matita ed acrilico.
Il 3 Luglio Maurizio Cannavacciuolo sarà a Gardone Riviera, al Vittoriale degli Italiani dove donerà
un’opera che resterà nella Galleria quale omaggio a d’Annunzio.
Anche attraverso l’arte di Maurizio Cannavacciuolo quindi si stringe sempre più il legame tra
Pescara, città natale di Gabriele e Gardone Riviera, sede del Vittoriale degli Italiani, ultima dimora
del Vate e da lui stesso scelta quale definitiva sede dei suoi ricordi e delle testimonianze della sua
vita di eroe, di soldato, di poeta e di padre dello stile italiano.
Maurizio Cannavacciuolo nato a Napoli nel 1954, vive e lavora a Cortona (Arezzo) . La ricerca
dell’artista si è sempre mossa nella direzione della pittura figurativa privilegiando una narrazione
sorretta da tecnica netta, fredda e priva di indulgenze espressioniste o di pennellate impulsive e
tratti sensibili.
Le sue iconografie si presentano come fotogrammi sempre densi ed eccessivi nel tentativo di
corrompere e catturare l’ attenzione dello spettatore e poi sbandarne le capacità di orientamento
con segnali contraddittori. Eleganza mimetizzata in temi volgari, violenza che si adorna di decori
rassicuranti e temi macabri annegati in sdolcinate composizioni per soddisfare un superficiale
esercizio estetizzante che sembra negare il dolore della meditazione. “Attrarre come ragno nella
sua ragnatela bella e luccicante di gocce di rugiada che brillano al primo sole per nascondere il
vero volto della fine in agguato”
L’ artista ha più volte definito i suoi lavori come “machine à penser”. Il suo scopo ultimo è un
dichiarato intento di indurre chi guarda a rallentare la percezione, godere delle fibre più intime che
solo uno sforzo limpido e libero da concetti determinati può raggiungere. è presente a Roma nelle
collezioni della Farnesina e della Camera dei Deputati, nonché nella nuova stazione "Cilea - Quattro
Giornate" della Metropolitana di Napoli, Muzei Savremene Umjetnosti, Sarajevo, Ambasciata
d'Italia, Tel Aviv, Ambasciata d'Italia, Santiago de Chile, Certosa di Padula , e dal 2 Luglio l’Aurum
di Pescara va ad aggiungersi a questo nobile palmares