Maurizio Ceccato è morto
Nella serata – evento Maurizio Ceccato è morto. Un incontro relativo, Marco Enrico Giacomelli presenta, per la prima volta a Torino, il progetto editoriale di WATT magazine, al suo primo numero (il secondo in uscita) ed il primo libro per immagini, Non capisco un’acca, entrambi partoriti, nel 2011, dalla esuberante creatività ed iniziativa imprenditoriale indipendente di Maurizio Ceccato.
Comunicato stampa
Lunedì 23 gennaio alle ore 19 VELAN presenta Maurizio Ceccato è morto. Un incontro relativo, a cura di Marco Enrico Giacomelli, vicedirettore editoriale di Artribune. In galleria il magazine WATT senza alternativa e altri frammenti, ed il video Non capisco un'acca, tratto dall’omonimo album edito da Hacca. Nella serata - evento Maurizio Ceccato è morto. Un incontro relativo, Marco Enrico Giacomelli presenta, per la prima volta a Torino, il progetto editoriale di WATT magazine, al suo primo numero (il secondo in uscita) ed il primo libro per immagini, Non capisco un’acca, entrambi partoriti, nel 2011, dalla esuberante creatività ed iniziativa imprenditoriale indipendente di Maurizio Ceccato.
Maurizio Ceccato, nato a Roma nel 1970, è (stato) graphic designer, illustratore ed art director tra i migliori del panorama nazionale ed internazionale. Dice(va) di sé in una sua breve autobiografia. ‘Ho partecipato alla Grande Estrazione Occidentale del 1970... e sono uscito con il numero 14 di aprile. Ho imparato a leggere, scrivere e disegnare con i fumetti. A diciott’anni inchiostro pornosaghe, strisce per bambini, cartoni per la pubblicità, manga all’amatriciana. Vestito da illustratore, graphic designer e art director collaboro con diverse case editrici e periodici nazionali ed esteri [il manifesto, Avvenimenti, l’Espresso, Lettere, Fazi Editore, Arcana, Ponte alle Grazie, Lain, Hacca, l'Unità, Payot & Rivages, El torcer nombre, Belio magazine, Drome magazine, Teatro di Roma, Elliot edizioni]. Nel 2007 nasce IFIX srl, società di project design. Fondatore e spacciatore di «B comics» fucilate a strisce, virus a fumetti di intrattenimento radicale. Editore della rivista-libro WATT - senza alternativa’.
Ma cos’è WATT?
WATT è un volume di narrazioni e illustrazioni contemporanee, un magazzino di segni senza paratesti.
WATT è un incrocio di stili, un luogo cartaceo dove fissare gli impulsi di una nuova generazione di autori che spesso non trovano sbocco nell’editoria tradizionale.
WATT è un luogo di ricerca e di sperimentazione, narrativa che si sprigiona dall’incontro tra testo e immagine.
A WATT interessano solo i segni che lasciano il segno. Dunque Watt non è una rivista, è una collana editoriale che va guardata come un catalogo e letta come un libro, pur non essendo nessuna delle due cose.
WATT è commistione di immagini e di parole.
WATT è almeno tre volte l’anno.
WATT è l’unità di misura della creatività, scouting allo stato puro.
WATT rappresenta l’evidenzia che l’editoria può essere indipendente e può partire dal basso.
A proposito di Non capisco un’acca l’autore ha scritto:
...e se esistesse un alfabeto fatto solo di acca?
Beninteso, di parole formate con la parola acca.
Prima ipotesi: non si capirebbe un’acca.
Ipotesi alternativa: ne siete sicuri?
Marco Enrico Giacomelli (Torino, 1976) giornalista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris8 e Bologna. È cofondatore dell’e-journal ReF - Recensioni Filosofiche e vicedirettore editoriale di Artribune. Ha collaborato all’Abécédaire de Michel Foucault (Mons-Paris 2004) e all’Abécédaire de Jacques Derrida (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: Ascendances et filiations foucaldiennes en Italie: l’operaïsme en perspective (Paris 2004; trad. sp., Buenos Aires 2006; trad. it., Roma 2010), Another Italian Anomaly? On Embedded Critics (Trieste 2005), La Nuovelle École Romaine (Paris 2006). Di recente uscita il suo Un filosofo tra patafisica e surrealismo. René Daumal dal Grand Jeu all'induismo (Roma 2011). In qualità di traduttore, ha curato testi di Deleuze, Revel, Augé e Bourriaud. Ha tenuto seminari in numerose istituzioni e università, fra le quali la Cattolica di Milano, l’Alma Mater di Bologna e la LUISS di Roma.