Maurizio Godot Villani – Happy New Work
Con l’avvento del nuovo anno la Galleria Susanna Orlando presso lo spazio Vetrina Arte Contemporanea nella città di Pietrasanta ha deciso di esporre i più recenti lavori di Maurizio Godot Villani, frutto della sua recente ripresa dell’attività artistica.
Comunicato stampa
Happy New Work
mostra personale di Maurizio Godot Villani
a cura di Sara Tartaglia con testo di Silvia Ferrari Lilienau
Inaugurazione Sabato 12 gennaio 2013 dalle ore 19.00
presso Vetrina Arte Contemporanea
Con l'avvento del nuovo anno la Galleria Susanna Orlando presso lo spazio Vetrina Arte Contemporanea nella città di Pietrasanta ha deciso di esporre i più recenti lavori di Maurizio Godot Villani, frutto della sua recente ripresa dell'attività artistica.
Su una parete della Vetrina, spazio visibile 24h su 24, sono situate la fotografia realizzate con la tecnica del Diasec, disposte quasi a formare una quadreria quattrocentesca in chiave moderna, mentre lungo il perimetro delle vetrate è ammirabile uno degli ultimi lavori dell'artista: creature fragili e innocenti che risorgono dalla fredda e nuda madre terra, quasi che il contatto con l'humus ancorché decomponente diventi invece vivificante, rigenerante e dotato di un potere che va ben oltre quello che noi chiamiamo esistenza.
La tensione poetica della ricerca dell'artista si snoda attraverso una oscillazione armonica tra la rappresentazione prettamente bidimensionale, caratteristica della fotografia, e la tridimensionalità dell'opera scultorea. Ciò che colpisce nella produzione artistica di Godot sono sia la totale assenza di un essere umano in carne ed ossa sia il richiamo alla sua costante presenza attraverso le azioni da esso compiute su oggetti e ambiente. In questo sta l'effetto narrativo, il racconto della vita e del destino rinchiuso in un attimo e tuttavia significante di una dinamica temporale che ha per determinante assoluto l'azione umana nel tempo; un'azione ripetuta, consumante, logorante e tuttavia silenziosa e inevitabile.
Godot riesce così a cogliere una possibile via di fuga dalle fauci di Chronos: oggetti inanimati prendono con lui così un'altra vita che conferisce loro un nuovo significato, quello del racconto, dalla loro microstoria al tessuto più ampio e sconfinato della Storia; il narrare, né crudo né amaro, dell'avventura delle cose nel loro costante e a volte temibile contatto con l'uomo.